La Tana e il mondo ludico

"A te che sogni una stella ed un veliero..."


Volente o nolente, col passare del tempo, mi accorgo di determinate dinamiche che stanno dietro all'affascinante (almeno a prima vista) mondo ludico in Italia...

Tana dei Goblin

"A te che sogni una stella ed un veliero..."


Volente o nolente, col passare del tempo, mi accorgo di determinate dinamiche che stanno dietro all'affascinante (almeno a prima vista) mondo ludico in Italia...

Una delle principali caratteristiche che in un modo o nell'altro mi hanno fatto affezionare alla Tana dei Goblin è stata proprio questa mancanza di divisione, questo rompere il settorialismo... il suo essere una finestra facilmente accessibile dove tutti al suo interno si mettono sullo stesso piano (che siano appassionati, curiosi, autori, editori, giornalisti o aspiranti tali, ecc.) condividendo informazioni con un unico grande obiettivo: divulgare, giocare e far giocare, discutere, far conoscere un piacevole hobby con il proprio piccolo contributo.

Va detto che la Tana non è l'unica realtà del genere, ma proprio questo suo carattere di non volersi imporre ma integrare, senza nessuna presunzione di essere il verbo ma lasciando libertà e spazi per i punti di vista di tutti, mi aveva colpito in maniera particolare. La Tana è la gente che ci scrive dentro, con i suoi pregi e difetti, e per questo può evolversi in maniera più o meno giusta, a seconda dello spirito che anima i propri utenti, attraverso chi decide di farne parte e chi decide di starne fuori.



In ogni caso, vedo il sito dei Goblin come una grande possibilità, uno strumento di comunicazione dal grande potenziale, che proprio per questo è soggetto al rischio di non essere utilizzato al meglio, di poter perdere credibilità, di andare in una direzione palesemente sbagliata rispetto agli intenti iniziali che ne hanno posto le basi.



Guardandomi intorno, vedo il sito popolato da un eterogeneo composto di personalità, caratteri, persone, che alla fine producono un messaggio e una propria identità verso l'esterno. Tuttavia dire: "I goblin sono in gamba" è sbagliato tanto quanto dire: "I goblin sono una ristretta cerchia di illusi saccenti, che in realtà non sanno proprio nulla", proprio perché non esiste una sola identità che accomuna gli utenti del sito: fosse un micro-mondo "rose e fiori" dove tutto fila liscio, qualunque malintenzionato o interessato alla sua distruzione potrebbe peggiorare questo clima con il suo apporto ad iniziative e discussioni; fosse un micro-mondo non capace di evolversi perché bloccato da invidie, rapporti personali, persone che vi partecipano per tirare l'acqua al proprio mulino (non dimentichiamoci che, per quanto piccolo, il mondo ludico produce pur sempre un giro d'affari) , chiunque potrebbe migliorare questo clima con un positivo apporto ad iniziative e discussioni.



In questo apprezzo molto gli interventi dei padri fondatori della Tana: esprimono anch'essi il proprio punto di vista, talvolta talmente netto da portare ad accesi dibattiti, ma sempre, ufficialmente, riescono a portare avanti delle linee guida che tracciano un percorso aperto a tutti, per nulla dispotico o di parte. Questo, ben inteso, è un mio punto di vista, al quale però mi sento sicuro di poter fare affidamento: i fondatori hanno ben in mente le potenzialità di questo strumento e hanno fin'ora dimostrato di poterlo gestire in maniera trasparente. Sta a chi frequenta questo spazio ben tenuto tenerlo tale. Facendone uno strumento di forza, lasciando da parte invidie e antipatie.



Da questa linea teorica iniziale ovviamente la realtà si discosta: sempre più spesso non si fa buon uso delle possibilità offerte dal sito, non tutti al proprio interno si mettono sullo stesso livello, sollevando così muri, divisioni, fazioni che mal si sposano con la teoria della finestra di gioia e condivisione.



Abbiamo da una parte il goblin che abbraccia quanto detto sopra, ha la giusta gioia e passione che lo spingono a frequentare la Tana per dare il proprio apporto. Questo è il goblin che preferisco: mantiene la sua umiltà e non è cambiata in lui la genuina passione per l'hobby e per la condivisione disinteressata delle informazioni.



Dall'altra ecco l'evoluzione dello stesso goblin: ha imparato pian piano a distinguere alcune dinamiche del mondo ludico, ha rapporti personali con diversi operatori del settore, tende ad operare ora solo per i fatti suoi, o con una ristretta cerchia di suoi simili. Si è evoluto, ha una buona cultura ludica e impiega il suo tempo in Tana più per proporre il suo operato che per condividerlo e discuterlo con altri, prima suoi pari livello, ora neofiti non addentro a certe esclusive dinamiche ed elitarie informazioni.



Troviamo ancora gli autori, o aspiranti tali. Un primo modello sa distinguere un proprio intervento in veste di autore, o uno in veste di Goblin (che, ribadisco, si pone su uno stesso livello di disinteressata collaborazione con altri semplici utenti). L'altro modello non è minimamente interessato a discussioni ed iniziative delle associazioni ludiche per la divulgazione dell'hobby: esso in ogni suo intervento parla di sé e dei suoi giochi, si fa pubblicità e sfrutta così il potenziale di questo strumento di comunicazione. Nulla di male, la Tana permette questo tipo di informazione e il più delle volte è positiva e costruttiva. Ma è un goblin che per me ha perso il saper distinguere due suoi ruoli: quello di operatore del settore e quello di semplice utente che potrebbe dare un apporto all'associazione al quale è iscritto.



A questi due modelli di autore aggiungiamoci quello che "snobba" la Tana, non la frequenta e gli sta proprio sullo stomaco: questo è sacrosanto, ci mancherebbe: come dicevo prima questo sito non è che una delle tante realtà, e ci si può tranquillamente non riconoscere. Ma quando l'implicita opinione dell'autore in questione è palesemente quella del "Guarda un po quanta gente disinformata parla a vanvera, e con quanta presunzione!" secondo me travisa quel che questo posto vuole essere. Se non si fa crescere la comunità, non la si informa quando essa vorrebbe, non si danno dei contributi per farla crescere e creare i presupposti per una cultura ludica, a mio avviso non ci si può lamentare, perché sarebbe un lamentarsi del proprio disinteresse verso tale realtà e dei propri mancati e costruttivi interventi. L'elite, ancora una volta.



Abbiamo ancora due tipologie di editore: quello più comunicativo che si interfaccia con il pubblico, chiede come vorrebbe fossero certi servizi offerti parlandone sui forum. L'altra tipologia è l'editore più dentro il mondo ludico da tempo: non partecipa alle discussioni, ha tanta conoscenza da sapere che il divulgare certe informazioni sarebbe di certo un grosso errore. Nulla da dire, è sacrosanto avere delle informazioni riservate. Salvo poi lamentarsi ed intervenire sui forum della Tana quando gli appassionati curiosi e vogliosi di capire e conoscere certe dinamiche di mercato, sparlano degli operatori del settore. "I prezzi, ah se sapeste! Ma chi sei tu per dire questo, io son qui da 50 anni, devi solo chiudere il becco." A mio avviso l'errore è vedere il mondo in una certa ottica: le informazioni verranno sempre fraintese se non ci si interfaccia con trasparenza e voglia di creare una base per cui associazioni e operatori del settore possano collaborare all'espansione del proprio lavoro/hobby. Ma si sa, il mondo non è fatto così e non biasimo certo queste prese di posizione.



Potrei continuare, ma credo di aver inquadrato già così un mondo che ha tante potenzialità per migliorarsi, ma che già nella sua piccolezza presenta tali distorsioni ed inutilità che potrebbero lentamente far crollare quanto di buono è stato costruito negli ultimi anni.



Sono talmente fuori da certe meccaniche che credo sia ora di rivedere certe nostre posizioni: non mi pongo in un'ottica di infantile "tifo" per la Tana, son conscio non sia l'unica realtà, forse è la sola che conosco e tento nel mio piccolo di migliorare questa. Ma ne intravedo le potenzialità, e vedo chiaramente quanto queste possibilità vengano sfruttate male.



Il passo successivo a questo è il disgregarsi nuovamente, ciascuno a tirar su i propri piccoli siti, le proprie piccole associazioni, i propri piccoli gruppi di discussione che ripropongono lo stesso materiale. Sì, ma più nostri.



Non ha senso.



Dedichiamo un po' del tempo che usiamo per scrivere nelle nostre mailing list settoriali investendo in qualcosa. Una buona base (non sarà l'unica ma è la più accessibile e più conosciuta in questo momento, non vedo perché crearne altre e dividersi) c'è. Mettiamo da parte le antipatie, le liti, le fazioni che non ci fanno progredire, per un attimo soltanto. Poniamoci ad uno stesso livello. Critichiamo quello che non ci va, ma facciamolo apertamente, cercando di dare apporto ad un miglioramento. Solo così, credo, potremmo avere uno spazio a nostra dimensione, in cui poterci riconoscere. Dico solo, proviamoci, o il passo seguente è il perdere anche le cose positive che son state faticosamente messe in piedi in questi anni.



C'è chi si riconoscerà in alcune cose che ho detto, chi avrà le sue ragioni magari molto più valide delle mie per pensarla in maniera completamente opposta, ma il mio intento non è aver ragione. Quel di cui vorrei parlare è del porsi in un modo, lasciando da parte tutti i motivi e le ragioni che spingono i singoli ad agire in certo modo, le masse ad agire in un altro.



Dico tutto questo forse con la più grande ingenuità di questo mondo, essendo fuori da certe meccanismi che fanno girare l'ambiente, col solo intento di esprimere le sensazioni che vengono avvertite dall'esterno, col solo intento di parlarne e cercare di capire. Spero si capisca che non ho altre intenzioni, né di dare sfogo a critiche né di alimentare polemiche, se non quelle che ho espresso.



E' tutto quello che volevo dire.



Rufio,

un semplice goblin.



(Nota: ho scritto di getto questo articolo e avrei voluto rivederlo. Ma alla fine ci ho ripensato, voglio lasciarvelo così, anche con degli errori, anche con dei concetti non espressi al meglio. Perchè mi piace che sia scritto di pancia, e vorrei leggere delle risposte altrettanto "di pancia". Spero che questo si capisca e venga, se non necessariamente apprezzato, almeno non frainteso)