
strategie e alleanze, più o meno velate, la fanno da padrone, sempre che il maltempo o le calamità non facciano danni!
Fief is a game of strategic conquest and diplomacy that simulates a military, economic, and political fight between several lords in the Middle Ages – with players being those lords and representing noble families that want to have the most powerful kingdom in the land.
Fief is played in a fictional kingdom in the Middle Ages, with the villages connected by roads and each village belonging to both a fief and a bishopric. Each player starts with a lord, a castle and some troops in one of the villages.
At the end of each round, check to see whether one or more players have won, with shared wins being possible through alliances created by marriage. Winning solo is tough, so players need to negotiate, make deals and form alliances. To do this, players use their three embassy pawns; by spending a pawn, a player can have a three-minute-long private conversation with one or more other players to make whatever deals they wish. You have only three pawns, so plan well for these talks!
Players draw cards each round: character cards that can bring new lords into play and event cards such as good harvests, good weather and taxes. They pay the costs to play cards, with some cards being playable at any time to upset current events with a surprise assassination or underground invasion. Players then receive income, with which they can buy troops and buildings, and move lords and troops among villages, with troops never being able to travel without a lord. If troops from more than one player end up in the same village, they battle until one side is eliminated or forced to flee.
If a player controls all villages in a fief and has at least one castle there, he can purchase the title of the fief and assign it to a lord, with the title being passed to an heir if the lord subsequently dies. Players also try to secure the titles of king and pope, which provide benefits of their own, as well as points. Each title of fief, king or pope is worth a point, and the first player to collect three points wins. Two players win if they are allied and have a total of four points.
The 2011 version of Fief has vastly revised rules with new materials and set-ups for shorter game play in addition to the long game.
Reimplements:
Fief
Fief 2
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Nonostante questo gioco sia retto dal caos e dall'aleatorietà in molti suoi frangenti, rimane un prodotto pienamente godibile. La fase del combattimento è ben strutturata, così come è molto interessante il meccanismo che porta alla vittoria e la possibilità di fare alleanze e tradimenti. Se da una parte il gioco può frustrare, dall'altra può essere veramente entusiasmante, ma bisogna vedere il gioco più come una vera e propria battaglia senza regole, piuttosto che come una competizione in cui vince il più bravo. Abbastanza buono il materia, mentre trovo pessimi i colori e la grafica di alcuni componenti.
E' un gioco anni 80 e si vede. Intanto ha una durata virtualmente infinita...poi le carte e gli eventi sono così destabilizzanti che non ha quasi senso pianificare qualcosa infine si pregia del fattore kingmaking più alto della mia esperienza di giocatore: il capriccio di un giocatore può facilmente decidere chi vince e chi perde.. A fianco di un paio di buone idee come il doppio layer religioso/nobiliare e l'aspetto diplomatico ve ne sono altre assolutamente assurde. Tra eventi casuali, carte lanciate dai giocatori e battaglie in puro stile risiko il controllo sul gioco è pari a zero. Fondamentale poi il sistema di punti dove conviene aspettare l'ultimo momento per siglare la vittoria "a squadre".
Riesumatolo per una o due (sic) partite all' insegna del trash puro lo riporrete in cima all' armadio a prendere la polvere che merita. Ingiocabile al giorno d'oggi, anche grazie ad un regolamento scritto da un babbuino cieco.
Gran bel gioco con un'ambientazione viva e sentita come pochi altri. I giocatori si parlano, intrigano, complottano, si alleano. Ci sono combattimenti epici e elezioni memorabili, è vero che è anche molto soggetto alla casualità (carte calamità, tiri di dado) ma a me (pur se amante della scuola tedesca) non importa in questo caso anzi...
Ovviamente come tutti i giochi di diplomazia è consigliabile giocare con il massimo numero di giocatori: 6.
Non posso non convenire (mi capita quasi sempre) col salomonico Geremia...E per fortuna che l'hanno rinfrescato e ammodernato 'sto titolone vintage!!! Seguivo il progetto di rilancio da oltre un anno, l'ho acquisito trepidante e devo confessare la mia irritazione per lo scarso coraggio mostrato dai curatori: ci DEVE essere un modo meno arcaico e follemente randomico di inserire gli eventi e distribuire i nobili, che diamine...Si rischia davvero di uscire di scena al primo turno, specie se salta su una pestilenza a caso... E tuttavia la parte diplomatica è geniale, così come non mi paiono male le regole di combattimento, passabilmente fluide ed eleganti. Non solo, ma vi confido una cosa: a me, personalmente, della casualità non importa un fico secco! Sono proprio un vecchio amerithrash affamato di interattività diretta, intrighi, alleanze, cartine ecc. ecc. Capisco che oggigiorno per quelli come me è dura: hai a che fare per lo più con (eccellenti) eurogamers, che misurano spasmodicamente il bilanciamento delle dinamiche e al primo fattore fuori controllo perdono, in modi diversi, le staffe. Confido tuttavia di convincerne qualcuno a dare un'altra chance a questo simpatico giocone tematico e coinvolgente. Un SETTE 'ideologico'
Gioco che mostra gli anni che ha. Le critiche di qualche commentatore tuttavia mi sono parse eccessive nei toni, anche se magari corrette nella sostanza. Di sicuro è un gioco d'ambientazione: il meccanismo è a servizio e presenta qualche lacuna evidente. L'atmosfera non è resa male, ma eventi e alleanze specie dei primi turni hanno un peso eccessivo. Il regolamento è prolisso e lacunoso: ad esempio nella nostra prima partita è stato necessario ricorrere più volte alle interpretazioni autentiche di un playtester su Bgg. E poichè, citando il grande Alex Randolph, il gioco è la regola, il difetto non è di poco conto....
Gioco che mi è piaciuto parecchio... qualche pecca nella scalabilità, ma ben ambientato e con molta interazione, come piace a me.
Finora avrei dato un 7 per via del regolamento veramente pessimo, ma con l'uscita delle regole revisionate alzo il tiro ad 8.
Fra i difetti la lunghezza che a volte è eccessiva e la mancanza di alcune pratiche legende (seppure il gioco di per sè sia indipendente dalla lingua).
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