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At the Gates of Loyang is a trading game in which you are able to produce goods by planting them and later selling them to customers. You can use the abilities of some helpers to increase your income or production.
Fields, customers, helpers, and miscellaneous objects are represented by cards. Each player receives two of these cards per round distributed by a bidding/drawing mechanism in which you end up with one of the cards you draw and one of the cards of a public offer filled by all players. Additionally, to these cards you always receive one field for free each round.
Placing one good on a field fills the complete field with goods of this type. Each round, one unit per field is harvested. After planting, harvesting, and distributing cards, each player can use as many actions as he wants, only limited by the number of his cards or the number of goods he owns. At the end of his turn, he can invest the earned money on a scoring track, where early money is worth more than late money. The game ends after a certain number of rounds, and the player who is first on the scoring track wins.
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Tra i giochi di Rosenberg usciti finora risulta essere quello meno complesso, ma non per questo motivo si deve sottovalutare. Il gioco é piacevole e la meccanica risulta essere scorrevole. Le azioni da fare sono molteplici e si ha libertà nel farle, molto di più che in Agricola o in Le Havre dove spesso ci si trova costretti a compiere determinate mosse. Si nota benissimo che fu da preludio ad Agricola, nonostante venne pubblicato dopo.
Sarebbe un 7.5, ma abbasso a 7 perché purtroppo perde di mordente nel tempo.
A distanza di qualche tempo rivedo al ribasso il voto di questo titolo. Ci ho giocato moltissime volte, e ho vinto gran parte delle partite che ho giocato.
1) trattasi di un gioco da 2: il fatto che sulla scatola è riportata la possibilità di giocarci in 3 o 4 non deve ingannare.
2) se si comincia a perdere terreno, recuperare è quasi IMPOSSIBILE.
3) davvero troppo lungo per quello che da. Riallacciandomi al punto 2, consiglierei di interrompere le partite dove si forma un discreto divario di punti (2-3 punti) e cominciarne una nuova.
4) Sempre rifacendomi al punto 2, il gioco diventa frustrante per chi insegue e si trova a giocare per più di un'ora senza avere la sensazione di essere riuscito a recuperare a sufficienza per pareggiare/vincere.
5) Qualche errore di traduzione molto influente che snatura il significato originale di una carta.
6) Carte fuori standard
Probabilmente il voto corretto sarebbe 6.. tuttavia metto 7 perché comunque sia il gioco mi diverte e trovo molto bella la componentistica degli ortaggi.
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