ciao a tutti
provo a ravvivare questo caldo e tranquillo finire di agosto con una intervista ad un personaggio di primo piano del panorama ludico Italiano: Andrea Chiarvesio infatti, da poco autore di giochi, è in realtà presente nel mondo del gioco italiani da tantissimi anni, ricoprendo ruoli diversi in varie aree del settore. Andrea è anche, e lo dico con malcelato orgoglio, socio del mio stesso club, il TreEmme, che negli anni da Modena si è man mano diffuso in tante altre aree di Italia.
Ma basta perdere in tempo in chiacchiere e lasciamo spazio all'intervista, la cui versione in inglese potete leggere su www.boardgamenews.com
[Liga] ciao andrea, è bello avere l'opportunità di intervistarti. Per favore dicci qualcosa su di te
[Andrea] Ho (quasi) 36 anni, vivo e lavoro a Torino. Per sei anni (’97 – ’03) ho lavorato in Wizards of the Coast come responsabile del Gioco Organizzato e successivamente Brand Manager per Magic: l’Adunanza, il GCC di Star Wars ed altri. Poi ho lavorato in Upperdeck per un anno come Marketing Manager e responsabile del Gioco Organizzato. In tutto questo tempo, pur non avendo pubblicato giochi “miei”, ho imparato molto sui processi produttivi dell’industria ludica e mi sono occupato delle edizioni italiane di molti giochi o espansioni. Negli ultimi due anni ho lavorato per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, e questo fatto mi ha dato la possibilità di sviluppare i miei giochi! Il primo gioco che ha visto la pubblicazione è stato “Quack Cards” un gioco di carte per tutta la famiglia, pubblicato a febbraio di quest’anno come allegato a “Topolino”.
Sono anche tra i giurati di quest’anno della Hall of Fame di Magic:l’Adunanza dopo esserlo stato anche nel 2005.
Inoltre, sono da due anni membro della giuria del più prestigioso premio italiano, il Best of Show di Lucca Comics & Games.
[Liga] Accipicchia! 10 anni di lavoro nel mondo dei giochi. E ora cosa bolle in pentola ?
[Andrea] In autunno uscirà un mio nuovo gioco ispirato all’opera di Verdi “Il Trovatore”.
E’ un progetto innovativo, dai risvolti educativi, di cui sono molto orgoglioso. Verrà distribuito gratuitamente ai ragazzi come un veicolo per interessarli al mondo dell’opera attraverso il gioco. Il gioco è un veloce scontro a colpi di scherma per 2-7 giocatori.
“Quack Cards” ha avuto un accoglienza talmente positiva che è in preparazione una versione “con tanto di scatola” (con incluse nuove carte ed alcune varianti di gioco), stampata e distribuita dal più grande produttore italiano di giochi di carte. Così, molti più giocatori avranno la possibilità di vivere una giornata nei panni di Paolino Paperino… :-)
[Liga] Grandioso! E progetti per il futuro ?
[Andrea] Il mio primo gioco “Tedesco” sta attualmente attraversando una fase di intensivo playtest. Sviluppato insieme a Luca Iennaco, “Frontier” (questo è il nome attuale), è… provate a pensare ai governatori di Puerto Rico, Goa e Cartagena, che si incontrano sull’isola di Catan agli ordini del Duca di Wallenstein per gareggiare a chi saprà meglio sviluppare la propria provincia, dovendo anche combattere con orde di mostri discesi dalla Barriera (l’inverno sta arrivando…) in cerca dell’unico anello ;-)
Diciamo che questo nostro è un progetto molto ambizioso di creare un gioco “ponte” tra i giochi tedeschi di gestione risorse e lo stile simulativo più tipico dei giochi americani (sì, si lanciano dei dadi, e parecchi), con una piccola componente militare che i giocatori faranno però molto meglio a non sottovalutare.
E’ un gioco per 2-5 giocatori, strategicamente intenso ma rapido da giocare (finora tutte le partite di playtest anche con giocatori alla prima partita si sono concluse in circa un’ora e mezza).
Il gioco ha già un editore per il mercato italiano (purtroppo non posso farne qui il nome), ma spero che verrà distribuito in tutta Europa (le regole dovrebbero essere in Italiano, Inglese, Tedesco e Francese o Spagnolo, dal momento che il 98% dei materiali di gioco non hanno scritte in lingua). E penso che sia un tipo di gioco che possa piacere anche ai giocatori americani.
Inoltre, credo che le “Quack Cards” abbiano un buon potenziale fuori dall’Italia (dopo tutto Paperino è famoso in tutto il mondo), ma questo non dipende da me… incrocio le dita.
Ho inoltre alcuni semplici giochi per bambini già pronti in attesa di un committente, e spero che una volta ultimato lo sviluppo di Frontier mi venga qualche altra buona idea. Finora non ho ultimato lo sviluppo di molti giochi perché cerco di essere prima di tutto molto critico con me stesso. Credo di aver conquistato la reputazione di essere un bravo e serio professionista ed esperto ludico, e non vorrei macchiarla solo per il gusto di vedere il mio nome su una scatola facendo uscire un prodotto della cui qualità non sono convinto.
[Liga] davvero tantissime ed interessanti novità. Spero tu abbia davvero il tempo di fare tutte queste cose. E quali sono i 10 giochi che preferisci giocare ?
[Andrea] Accidenti, questa Lica è la domanda più difficile. Davvero solo 10 giochi? D’accordo, proviamoci:
1)Wallenstein. Non posso rifiutare una partita. Un mix quasi perfetto di gestione risorse, occupazione territori, combattimento, bluff e diplomazia. Peccato solo che verrà superato da “Frontier” quando uscirà.
2)Ra. Il miglior gioco di aste. Medici non è male, Ra è migliore.
3)Shadows over Camelot. Non gioco di ruolo dal 1995 (oddio mi sento l’ispettore Block “non rido dall’87”), perciò ogni gioco che mi restituisca in parte il feeling del gioco di ruolo diventa facilmente un favorito. In più, mi piacciono i giochi cooperativi.
4)Traders of Genoa. Amo le contrattazioni, ed il fatto che a questo gioco si tirino i dadi ma che nessun lancio sia veramente sfortunato.
5)Bang! e Dalmuti. So che sono due giochi e non uno, ma adoro i giochi di carte per più di sei giocatori, e non saprei quale dei due scegliere
6)La Guerra dell’Anello. Davvero devo spiegare come mai? Il libro, i film, la mappa, gli eserciti. Ha rimpiazzato Axis & Allies come gioco delle (poche) domeniche pomeriggio.
7)Il Trono di Spade. Diplomacy al quadrato. Forse non il gioco più bilanciato della storia, ma amo troppo i libri per non giocarci volentieri.
8)Battle Line. Come gioco per due giocatori batte Le Città Perdute. Anche perché amo le battaglie dell’antichità. Per questa ragione probabilmente presto tra i miei favoriti ci sarà anche Command and Colours (che non ho ancora provato) dal momento che mi piacciono le meccaniche di gioco di Memoir ’44.
9)Goa. Lo preferisco a Caylus o Puerto Rico. Forse per le aste, forse perché preferisco i giochi di seconda fila più che i grandi classici. Con un’eccezione:
10)Magic, l’Adunanza. Semplicemente il gioco che chiunque vorrebbe aver creato (e non solo per i soldi, anche se…).
Ok, so di avere un po’ imbrogliato e di aver citato diciannove giochi (e mi è spiaciuto moltissimo dover lasciare fuori titoli come Das Amulet, Fairy Tales, Lowenhertz, Web of Power… oops mi sono scappati anche questi). La verità è che non creo così tanti giochi perché più di ogni altra cosa mi piace giocare!
Cercando di tornare serio, credo che prima di anche solo pensare di poter diventare un autore di giochi, bisognerebbe prima cercare di conoscere molto bene quello che è già stato creato, proprio come per diventare scrittori bisognerebbe prima leggersi un bel po’ di libri. Questo è uno dei motivi per cui gioco a tantissimi giochi, a volte anche a quelli che non amo particolarmente (giochi di miniature o astratti, ad esempio).
Creare giochi sembra facile, ed i costi di produzione non sono in fondo così proibitivi, e quindi secondo me si possono purtroppo vedere in giro un po’ troppe produzioni amatoriali di qualità mediocre o dal design antiquato. E niente uccide di più la passione nascente in un potenziale nuovo appassionato di giochi che acquistare un gioco che si riveli una delusione, o comunque un’esperienza non del tutto soddisfacente.
[Liga] Grazie devvero per il tempo che mi hai dedicato e per questa bellissima intervista. buona fortuna e buon gioco a te