Titolo competitivo per 2 giocatori ad opera di Alf Seegert, pubblicato nel 2018 da Red Raven Games, con le illustrazioni boho-fantasy di Ryan Laukat.
Haven sfrutta meccaniche di: controllo area tramite recinzione, push your luck, gestione mano, collezione set, ma soprattutto è un line battler… il tutto per un gioco dalla durata di 30-45 minuti. Vi sembra troppa carne al fuoco? Andiamo a vedere come funziona!
Come si gioca
La sempiterna battaglia tra progresso e tradizione, tra Città e Foresta: come andrà a finire?
Il Guardiano del Santuario (
Haven Guardian) è addormentato, mentre il villaggio ai margini della foresta è diventato una città, che minaccia di invadere la natura e di disturbare i mistici segreti che nasconde.
Abbiamo un tabellone con raffigurati dieci Haven (spazi recintati) e dodici Shrine (delle pietre, che delimitano i suddetti spazi), a fianco uno spazio per le tre pile di segnalini Lore (acqua, foglie e roccia) su cui andremo a fare offerte, abbiamo anche ciascuno tre mazzi di pesca: uno dei cercatori, uno delle offerte, uno delle potenti azioni Lore. I primi due mazzi vengono rimescolati se finiscono le carte, il terzo no. Sul tabellone vengono posizionati i tre colossi elementali su tre spazi Shrine ai margini della foresta.
Il flusso di gioco è il seguente, un giocatore per volta, a partire dalla Città:
- svolgere fino a due azioni tra quelle possibili (aggiungere un cercatore, dichiarando PRIMA su quale dei tre elementi verrà giocato/ rimuovere un cercatore/ giocare una carta Lore – quest’ultima massimo una volta per turno);
- pescare due carte;
- risolvere le battaglie sui segnalini Lore;
- fare un’offerta su uno dei segnalini Lore;
- scartare fino a tenere sette carte in mano a fine turno.
I cercatori vengono aggiunti o rimossi esclusivamente dalla nostra parte del tavolo, non andremo mai a toccare quelli dell’avversario. Inoltre, se prendiamo i cercatori dalla nostra mano di carte, li mettiamo a faccia in giù, mentre se li prendiamo a caso dal mazzo di pesca, li metteremo scoperti (tocco di push your luck).
I segnalini Lore hanno ognuno un valore diverso stampato sopra, indicativamente tra 5 e 7. Quando, dopo la pesca delle carte, contando entrambi i lati, un segnalino Lore ha almeno tre offerte, si risolve con una battaglia: si palesano tutti i cercatori coinvolti, se uno dei due contendenti sballa, cioè, ha un valore di Lore numerico superiore al numero sul segnalino, non viene considerato per la risoluzione, dovrà scartare subito tutte le carte giocate su quel segnalino, e l’avversario vince sia per le armi, sia per il Lore.
Negli altri casi, si considera prima chi ha un valore maggiore di attacco (frecce o spade), chi ne ha di più può mettere un gettone
Shrine dove è collocato attualmente l’elementale del segnalino
Lore risolto, il perdente invece ha il diritto di muovere l’elementale dove vuole sulla mappa (i pareggi sono in favore di chi ha più carte coinvolte e, successivamente, della Città); poi si considera il valore numerico dei cercatori: chi si avvicina di più ottiene il segnalino
Lore su cui si è combattuto (gli spareggi sono come prima, però in secondo ordine a favore della Foresta). Sia i gettoni
Shrine sulla mappa sia i segnalini
Lore ottenuti valgono un punto ciascuno a fine partita.
In qualsiasi momento, se si ha la maggioranza di gettoni Shrine tra quelli che racchiudono un’area (Haven), si posiziona un segnalino in legno su tale area, a forma di foglia per la Foresta o di ingranaggio per la Città (meccanica di recinzione), e l’avversario può pescare una carta Lore per compensazione.
Dopo la risoluzione, tutti scartano tutte le carte coinvolte in quella battaglia, cercatori e offerte, e si prosegue con la fase di offerta.
Il gioco dura un numero indeterminato di round, a turni alterni, fino a quando non si verifica una delle due condizioni di fine partita, che fa risvegliare il Guardiano del Santuario: o non ci sono posti liberi per spostare l’elementale, o una delle pile dei segnalini Lore viene esaurita. Si procede quindi alla conta dei punti. Ogni segnalino Lore e Shrine vale un punto, inoltre chi ha il maggior valore di punti sommando quelli di ciascun tipo di Lore (acqua, foglie e roccia), guadagna la carta del colosso elementale corrispondente, che ci dà tre punti, nonché chi controlla più Haven (segnalini di legno) sulla mappa riceve la carta da 5 punti del Guardiano del Santuario.
Materiali
Evocative le illustrazioni e il tabellone, dipinti da Laukat, che per una volta presta il talento artistico a un gioco di un altro autore.
Il verde dominante, i dipinti degli animali della Foresta, degli automi della Città e dei tre colossi elementali, danno un tocco da film dello Studio Ghibli, da Nausicaä della Valle del vento (Nausicaä of the Valley of the Wind, 1984) a Principessa Mononoke (Princess Mononoke, 1997).
Le carte sono piccine e, seppur telate, andrebbero imbustate, perché piuttosto sottili. Le tessere e il tabellone invece sono solidi.
La distinzione tra colore grigio per la Città e verde per la Foresta sul retro di tutte le carte rende il setup semplice e molto rapido.
I due player aid con il flusso di gioco e le specifiche della fazione sono fatti benissimo e sono una piacevole aggiunta, per non dover riprendere il regolamento in mano anche dopo tanto tempo che non viene tolto dallo scaffale.
Purtroppo, non è ancora stato localizzato in italiano, anzi, al momento è esaurito dall’editore anche in inglese. Tocca affidarsi al mercato dell’usato.
Regolamento a parte, direi che ha una dipendenza linguistica medio-bassa.
C’è poco testo sulle carte potere Lore, ma è basilare e si può risolvere con il traduttore dello smartphone.
Considerazioni finali
Non conoscevo l'autore, vedo che ha pubblicato pochi giochi, ma molto originali.
Di Haven ho apprezzato molti particolari del regolamento, che rendono il gioco ben bilanciato.
Il primo è la differenza di spareggio delle battaglie, in quanto le carte giocate da ambo le parti sono spesso nello stesso numero: sul Lore per la Natura e sulle armi per la Città.
Il secondo è la clausola che, quando si vince uno Shrine, sarà l’avversario a decidere dove spostare l’elementale coinvolto.
Il terzo e direi il più importante è l’aver messo la risoluzione delle battaglie DOPO la pesca delle carte ma PRIMA dell’offerta: questo dà all’avversario il tempo di prepararsi e di eventualmente rinforzare il proprio attacco, e dà anche quella spolverata di incertezza che rende il gioco interessante ad ogni turno, perché durante la pesca possono uscire delle carte offerta da giocare immediatamente, creando una situazione di battaglia imprevista da entrambi.
Ancora: gli Shrine valgono solo un punto, ma chi investe di più sulla maggioranza da recinzione guadagna la carta da cinque punti del Guardiano, mentre conquistare più Lore fa vincere i tre punti dell’elementale relativo.
Inoltre, se in una battaglia un giocatore perde su entrambi i fronti, vale a dire armi e Lore, anziché scartare tutte le carte, può tenere un cercatore su quella linea di battaglia.
Il push your luck è ben amalgamato e abbastanza controllabile: ci sono delle carte potere Lore che fanno spostare o redistribuire le carte cercatore oppure fanno aumentare o diminuire il valore di una di esse.
Quindi, dicevo qui sopra: troppa carne al fuoco? No, il tutto risulta in un flusso di gioco lineare ed
elegante.
Il cuore del gioco sono i tre campi di battaglia alla
Battle Line (Knizia), con le offerte e i cercatori; il tabellone è invece la visualizzazione delle conseguenze di quelle battaglie, con le recinzioni e gli
Shrine, nonché uno dei
countdown per il fine-partita.
Haven riesce a essere sia tattico, perché ci si deve adattare a quello che fa l’avversario durante il turno precedente, sia strategico, perché si può pensare di puntare più sul Lore o più sulla mappa, oppure cercare di mettere in difficoltà l’altro forzando le offerte dove è più sguarnito, oppure ancora puntando sulle carte potere Lore per avere il classico “asso nella manica”.
Più giocherete a Haven e più ne capirete le finezze.
Varianti
Per completezza, vi informo che il regolamento prevede delle varianti: Artefatti nascosti o rivelati, Maestro di Haven, Confronto di fine partita. Si possono usare tutte insieme o scelte a piacere. Non le ritengo necessarie, in quanto il gioco è già perfetto così com’è.
Se proprio volete, a mio parere la più valida è Maestro di Haven, dove la carta del Guardiano viene assegnata a chi ha un numero maggiore di segnalini in legno collegati tra loro sulla mappa.
Altri titoli di questo tipo
Altri line battler che mi hanno convinto sono: Omen – A Reign of War, Hemloch (John Clowdus), Compile – Main 1 (Michael Yang), il geniale Air, Land & Sea (Jon Perry), l’introvabile Nawalli (Gonzalo Alvarez, Will Rogers), l’italiano Riftforce (Carlo Bortolini), oltre ovviamente al Battle Line kniziano che ha appunto dato inizio e nome a un genere.
Invece, se vi piace questa ambientazione sulla battaglia progresso versus tradizione, vi consiglio Ironwood (Maël Brunet, Julien Chaput), altro gioco da due, più sontuoso nei materiali e dal gameplay interessante, oppure il grande cooperativo Spirit Island (R.Eric Reuss), che ormai è un classico. Se invece volete fare un’incursione nel gioco di ruolo, non posso fare a meno di segnalare Vaesen (Johan Egerkrans e Nils Karlén), meraviglioso gdr investigativo/horror che ha come tema il folklore scandinavo e la grande epoca di cambiamenti che è stato il XIX secolo.