Gaia Project: Terra Mystica nello spazio

Gaia Project: partita a tre

"Gaia Project", per diretta dichiarazione degli autori, è la reimplementazione di "Terra Mystica" con una nuova ambientazione fantascientifica, ma anche qualche meccanica modificata. Vediamo come.

Giochi collegati: 
Gaia Project
Voto recensore:
8,5

Il 2012 è stato uno degli anni d'oro nel mondo dei giochi da tavolo, con la pubblicazione di The Great Zimbabwe, The Resistance: Avalon, Mage Wars, Robinson Crusoe, Seasons, Android Netrunner, Antike Duellum, Star Wars X-Wing, Zombicide, Mice & Mystics, Tzolk'in: il calendario maya, Keyflower, Virgin Queen, Spartacus, Polis: Fight for the Hegemony, Targi - e naturalmente Terra Mystica

Cinque anni dopo Jens Drögemüller e Helge Ostertag ci presentano quasi lo stesso gioco ma con un'altra ambientazione. Quasi, perché Gaia Project, rispetto al predecessore, ha comunque delle particolarità di rilievo.

Gaia Project: partita in quattro
Gaia Project: partita in quattro
Gestionale per 1-4 partecipanti, durata circa quarantacinque minuti a persona, indirizzato a giocatori assidui, si basa si mappa modulare, costruzione rete, poteri variabili.

Il gioco in breve

(Chi ha già giocato a Terra Mystica può saltare al paragrafo successivo.)

Si compone il tabellone a piacere, oppure seguendo le configurazioni consigliate. Questo dipinge un'ipotetico galassia, con distribuiti pianeti di vari colori. Ogni giocatore ha una plancia personale con la propria razza; su di essa vi sono alloggiate tutte le costruzioni che può fare sui pianeti, in modo tale che alcune siano propedeutiche alle successive e che ognuna scopra una rendita una volta rimossa dalla plancia e costruita. Quando si evolve un edificio in uno più potente, quello vecchio viene rimesso al suo posto, coprendo di nuovo le risorse che aveva rivelato.

A ogni round si tratta quindi di immagazzinare la propria rendita in risorse, usarla per costruire edifici sulla mappa ed espandersi, ricercare nuove tecnologie. Queste ultime sono organizzate in sei diverse scale e danno potenziamenti a vari aspetti del gioco, come le risorse ottenute, la distanza a cui si può colonizzare un pianeta, il costo di colonizzazione, eccetera. 

In ciascuno dei sei round i giocatori fanno una mossa a testa, a giro, dal primo all'ultimo. Si può per esempio costruire un nuovo edificio, o appunto evolvere uno vecchio; salire su una scala tecnologica; o ancora fare una mossa speciale data da una tessera posseduta; e così via. Chi prima passa, prima agisce nel round successivo e quest'ordine può essere importante perché sul tabellone ci sono delle azioni esclusive, appannaggio del primo che le esegue. Inoltre in ciascun round viene sorteggiato un punteggio bonus, ottenibile ad esempio colonizzando un certo colore di pianeta o costruendo un dato edificio. 

Quando si sono costruiti parecchi edifici è possibile riunirli in federazioni spaziali con la spesa di risorse, per ottenere altri punti e risorse specifiche. 

Gaia Project: Umani contro Taklons
Gaia Project: Umani contro Taklons
Permane il sistema tipo mancala dei punti potere nelle tre polle: sono un tipo di risorsa che va “caricata” facendo determinate azioni o prendendo bonus che spostino questi segnalini, facendoli ruotare tra tre contenitori: solo quando arrivano al terzo possono essere spesi per azioni bonus. In Gaia Project, tuttavia, si aggiunge un quarto contenitore, nel quale i segnalini vanno a finire quando si esegue la terraformazione dei pianeti viola. 

A fine partita si ottengono altri punti per il livello tecnologico raggiunto, le risorse avanzate e soprattutto due differenti obiettivi, anche questi sorteggiati di partita in partita, come ad esempio aver colonizzato più settori, più pianeti verdi o aver fatto più federazioni. 

Differenze con Terra Mystica

Impatto estetico e materiali

L'ambientazione in questi giochi conta relativamente molto poco, per cui non la vedo come una discriminante per scegliere tra i due: quella fantasy di Terra Mystica era veramente blanda e questa fantascientifica non è da meno. Parliamo sempre di una colonizzazione pacifica, con le altre civiltà vicine che danno vantaggi come sconti su mercati e punti potere quando costruiscono. 

La plastica rispetto al legno è questione di gusti, ma trovo che la scelta sia stata azzeccata, un po' per differenziare rispetto al predecessore, un po' perché più vicina al tema futuristico. 

Ho trovato la grafica chiara e pulita, anche se qualche effetto sarà da ricercare e chiarire nel manuale, specie quelli specifici delle singole razze. 

Gaia Project: scale tecnologiche
Gaia Project: scale tecnologiche
Artisticamente i disegni ricordano la fantascienza degli anni Settanta, con razze tra il buffo e l'improbabile, un po' come i mascheroni dei mostri dei Power Rangers. Non so quanto la scelta sia stata coraggiosa, voluta o al risparmio, ma tutto sommato giocandoci non disturba, anche se certamente non ammalia lo sguardo. In ogni caso Gaia Project è un gestionale tedesco bello pesante: meglio rimanere concentrati sul gioco.

Meccaniche modificate

Per prima cosa, la mappa. Alcuni pianeti sono adiacenti come lo erano tutti i terreni di Terra Mystica, ma la maggior parte sono distanti due, tre o anche quattro esagoni (parlo dei pianeti via via papabili per la tua razza). Questo comporta l'introduzione di un nuovo parametro nella conversione, che è il raggio di viaggio stellare, a cui è dedicato uno dei sei rami tecnologici. Si può progredire su questo, oppure sfruttare una tessera bonus che lo aumenta per una singola azione, o ancora spandere un cubo verde per dare un provvisorio +2 al proprio raggio.

In compenso la presenza degli altri giocatori è spesso meno invasiva, dato che è possibile “saltare” da un pianeta all'altro sena considerare ciò che è costruito in mezzo e che i pianeti verdi e viola offrono una scappatoia alternativa a quelli normali, specie se si gioca in quattro e qualche colore favorevole alla terraformazione è inevitabilmente sovrapposto. L'altro vantaggio è la modularità della mappa, che consente partite sempre diverse, costringendo a uno studio preliminare del tabellone. 

La cosa più evidente è la modifica subita dai vecchi tracciati dei culti. Ora non sono più un'aggiunta un po' estranea al gioco, ma vere e proprie scale su cui orientarsi in funzione della propria strategia e che inglobano anche i vecchi bonus ovali. Sia a livello tematico che meccanico sono quindi un deciso salto in avanti. 

Gaia Project: plancia giocatore
Gaia Project: plancia giocatore
Altri cambiamenti importanti si hanno nella variabilità della preparazione iniziale. Già l'espansione di Terra Mystica aveva introdotto qualcosa di simile, ma qui la cosa si fa più spinta: oltre alle classiche tessere bonus, cambiano i due punteggi di fine partita e la disposizione delle tessere tecnologiche in corrispondenza delle sei scale, cosa che anche in questo caso può orientare la strategia. 

Meccaniche aggiunte

Di nuovo c'è tutto il sistema collegato ai pianeti verdi e viola. I primi sono terraformabili spendendo un cubo verde (la nuova risorsa), i secondi con i terraformer ottenibili dalla scala tecnologica dedicata. 

Questa seconda opzione è forse quella che mi lascia più perplesso. Per conseguirla occorre salire sulla scala apposita, quindi trascurarne altre e specie a inizio partita è molto dispendioso usare il terraformer; per farlo occorre infatti spendere punti potere da qualsiasi polla (non importa che siano “carichi” nella terza) e piazzarli nella quarta polla, quella verde, che è - come detto - una novità di Gaia Project. Da questo spazio torneranno poi nella prima polla all'inizio del nuovo round. Si tratta di una strada alla quale, a mio parere, non ci si può dedicare solo a metà: o la si prende decisi fino in fondo, o la si ignora. Per prenderla occorre che vi siano le condizioni giuste: una buona tecnologia speciale sbloccabile, una razza adatta (come i terrestri, che hanno un bonus quando gaiaformano), magari essere in quattro giocatori - condizione nella quale, come detto, ci sono più sovrapposizioni nei colori dei pianeti papabili. 

Gaia Project: plancia dei bonus
Gaia Project: plancia dei bonus
I cubi verdi sono un altro elemento nuovo importante, stavolta collegato alla terraformazione dei pianeti del medesimo colore. Ma non solo: il cubo verde è un'ottima alternativa per viaggiare più lontano nello spazio; peraltro c'è una scala tecnologica dedicata ad accumularli. Infine, averne tanti fa accedere a tre azioni speciali sulla plancia, esclusive di round in round, come quelle che si tappano spendendo punti potere. Sono dispendiose ma molto forti, potendo garantire anche un bel po' di punti verso fine partita. 

Infine abbiamo accennato alle tecnologie speciali: quelle normali si prendono costruendo gli appositi edifici (come le vecchie tessere ovali) e fanno salire sulla corrispondente scala tecnologica (o su una qualsiasi, dipende da dove sono state posizionate in plancia). Queste speciali, invece, necessitano di altre tre condizioni per essere acquisiste: occorre trovarsi con la pedina al quarto o quinto scalino della scala tecnologica corrispondente; si deve avere una tecnologia normale da sovrascrivere, annullandola; bisogna aver già fondato almeno una federazione, in modo tale da girare sul retro la relativa tesserina bonus
Queste tecnologie sono molto circostanziali e richiedono un notevole investimento; tuttavia, se prese al momento opportuno e sfruttate a dovere, sono in grado di dare una buona spinta - a volte decisiva - in punti vittoria. Diciamo che non ne prenderete praticamente mai più di una a partita - a volte anche nessuna. 

Più ciccia al fuoco

Gaia Project è un gestionale di quelli tosti, per giocatori abituali. La spiegazione, soprattutto per chi non ha mai giocato a Terra Mystica, è lunga e corposa: le opzioni a disposizione tante e soprattutto spaesanti, perché le risorse si consumano maledettamente in fretta e si presenta spesso quella terribile sensazione che conosce bene chi ha già giocato al predecessore - quando, cioè, ti manca proprio quell'unica misera risorsa per fare quello che volevi. 

Gaia Project: partita in due
Gaia Project: partita in due
Si tratta di un gioco di ampio respiro, in cui non tutti quello che fai si trasforma in punti; anzi, se non hai ben chiara in testa la tua strada rischi di sprecare risorse a vuoto e rimanere parecchio indietro. 

Più roba significa però anche una soglia d'ingresso più alta, anche rispetto a Terra Mystica - che pure non era facilmente digeribile. Però sono quei giochi in cui poi tutto s'incastra, tutto torna e basta una partita per entrare nelle meccaniche (non certo per giocare bene: quello assolutamente no). 

Le razze

Quattordici, ben differenziate, ognuna con un'abilità o un bonus di partenza, qualcuna anche con differenze in costi e rendite, ciascuna con un'abilità speciale peculiare sbloccabile. Forse la differenza si sente meno rispetto al predecessore: probabilmente ciò è dovuto al fatto che la partita è più libera e si presta a più strade e, quindi, la gestione della singola razza è meno scriptata. Il che però non vi esonera certo dall'analizzarla bene, dal considerarne i punti di forza e le mancanze e, conseguentemente, dall'ideare una linea strategica di massima da seguire. 

Per il bilanciamento è troppo presto: sicuramente non sarà perfetto; probabilmente quando le partite online di Gaia Project saranno migliaia emergerà qualcosa da correggere, come già è successo con Terra Mystica.

Gaia Project: le razze consigliate per partire
Gaia Project: le razze consigliate per partire
Per ora alcune razze sono sicuramente più difficili da far fruttare, altre funzionano meglio con certe condizioni iniziali, altre consentono un gioco più libero, altre ancora sono di contro più instradate. In ogni caso è sempre un piacere provarle tutte - è anzi uno degli indiscutibili punti di forza di questi giochi. 

Conclusione

Se avete Terra Mystica vi serve Gaia Project? Indubbiamente le somiglianze ci sono, ma i due giochi sono sufficientemente diversi da poter convivere sullo scaffale. Tuttavia attenzione: se non vi è piaciuto molto l'uno, difficilmente cambierete idea giocando all'altro.

Se non avete nessuno dei due? In minima parte potreste farvi guidare dall'ambientazione (ma davvero, giusto all'inizio), altrimenti la discriminante che posso indicarvi è questa: Terra Mystica è tutto sommato più semplice e per certi versi più instradato; anche però un po' più cattivo, perché se sbagli qualcosa la paghi più cara; Gaia Project è più corposo, più coerente e legato nelle meccaniche, apre più strade davanti al giocatore e per questo anche più spaesante e probabilmente più ricco di strade da esplorare.

Insomma, qualsiasi cosa scegliate, non state sbagliando. 

Materiali *** (buoni, cartone spesso, la plastica è questione di gusti, ma adatta al tema) 
Grafica/disegni *** (simbologia per lo più chiara, disegni particolari)  
Ergonomia *** (ingombrante la tavolo, ma le informazioni sono ben accessibili a tutti)
Ambientazione * (scarna e poco sentita)
Regolamento ** (poteva essere più organico e meno dispersivo, specie su alcuni concetti)
Scalabilità *** (meglio di Terra Mystica in 2, in 4 è veramente lungo e prono al downtime)
Rigiocabilità ***** (razze, bonus, tecnologie: è un gioco virtualmente inesauribile)
Originalità ** (gli autori riescono comunque a iniettare nuova linfa in Terra Mystica, creando un gioco comunque diverso) 
Interazione *** (buona, relativamente la genere)
Profondità ***** (qui  nulla da dire, è un bruciacervello)
Strategia ***** (i bonus scoperti e le caratteristiche di mappa e razza consentono di fare piani a lungo termine)
Tattica **** (la competizione per le mosse esclusive inserisce un ottimo apporto tattico)
Eleganza * (molte cose, specie le nuove aggiunte, sono abbastanza arzigogolate, innestate su un gioco che già non era elegante di base)
Fluidità *** (tutto sommato il poter fare una mossa sola a giro lo rende abbastanza scorrevole, ma in 4 inizia a scricchiolare)

Legenda: – (pessimo/assente), * (scarso), ** (sufficiente), *** (buono), **** (ottimo), ***** (eccellente)

 

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Commenti

Bella recensione. L'ho giocato solo una volta ma, anche a me aveva dato la sensazione di essere meno punitivo del predecessore. Prima o poi lo compro...

La prima volta che ho provato TM, dopo cinque minuti di spiegazione mi ero immediatamente chiesto "ma perchè sta ambientazione farlocca fantasy e la mappa fissa...questo è un gioco di terraforming su scala galattica". Non ero l'unico a pensarla così. Per me questo è TM come doveva essere fin dall'inizio, stop.

Purtroppo la grafica mi fa veramente pietà - se la scelta è stata deliberata, è stata terribile. Mi sanguinano gli occhi ad ogni foto... e questo (più del prezzo) mi ha dissuaso dal comprarlo.

Grafica brutta per una reimplemetazione che però anonvera solo in essa i suoi difetti. Per il resto prende un capolavoro e lo migliora sotto diversi punti di vista in un'operazione che ricorda molto l'altra reimplementazione migliorativa che si è avuta con Trought the Ages.

Il risultato è un capolavoro di gestionale tedesco, profondo, vario, longevo ed eccellente sotto praticamente tutti i punti di vista. Per quanto mi riguarda convive tranquillamente con il predecessore così come scritto nell'ottima recensione ma, dovendo scegliere, non avrei dubbi su quale comprare...

Tecnologie integrate nei culti, strategie meno "obbligate" rispetto a TM, ottima scalabilità in 2 giocatori e variabilità ai massimi livelli.

Inoltre ritengo che la possibilità di saltare fra pianeti lontani renda l'interazione fra i giocatori migliore, perché non puoi mai essere sicuro che quel determinato pianeta diventi tuo.

La prima volta che ho provato TM, dopo cinque minuti di spiegazione mi ero immediatamente chiesto "ma perchè sta ambientazione farlocca fantasy e la mappa fissa...questo è un gioco di terraforming su scala galattica". Non ero l'unico a pensarla così. Per me questo è TM come doveva essere fin dall'inizio, stop.

Purtroppo la grafica mi fa veramente pietà - se la scelta è stata deliberata, è stata terribile. Mi sanguinano gli occhi ad ogni foto... e questo (più del prezzo) mi ha dissuaso dal comprarlo.

In effetti la grafica è inguardabile.

La prima volta che ho provato TM, dopo cinque minuti di spiegazione mi ero immediatamente chiesto "ma perchè sta ambientazione farlocca fantasy e la mappa fissa...questo è un gioco di terraforming su scala galattica". Non ero l'unico a pensarla così. Per me questo è TM come doveva essere fin dall'inizio, stop.

Purtroppo la grafica mi fa veramente pietà - se la scelta è stata deliberata, è stata terribile. Mi sanguinano gli occhi ad ogni foto... e questo (più del prezzo) mi ha dissuaso dal comprarlo.

In effetti la grafica è inguardabile.

Dopo qualche partita si comincia ad amare quella grafica :D

La tristezza dei colori della mappa di terra mystica in fondo non era migliore...

La prima volta che ho provato TM, dopo cinque minuti di spiegazione mi ero immediatamente chiesto "ma perchè sta ambientazione farlocca fantasy e la mappa fissa...questo è un gioco di terraforming su scala galattica". Non ero l'unico a pensarla così. Per me questo è TM come doveva essere fin dall'inizio, stop.

Purtroppo la grafica mi fa veramente pietà - se la scelta è stata deliberata, è stata terribile. Mi sanguinano gli occhi ad ogni foto... e questo (più del prezzo) mi ha dissuaso dal comprarlo.

In effetti la grafica è inguardabile.

Dopo qualche partita si comincia ad amare quella grafica :D

La tristezza dei colori della mappa di terra mystica in fondo non era migliore...

Abbastanza vero, cmq in Gaia non è la mappa la parte più oscena (potevano far meglio ma vabbe, sono stelle e pianeti...è tollerabile) - è tutto il resto. Le plance sono qualcosa di inumano

La miglior recensione letta finora su GP: concordo su tutto e, come ha detto qualcuno, pur essendo entrambi capolavori, se dovessi comprarne uno, comprerei Gaia project. 

Sono d'accordo sul 95% della recensione, sul voto (per me sarebbe anche da 9), ma del tutto in disaccordo sul fatto che TM e GP possano convivere nella stessa ludoteca. Sono due giochi praticamente identici nelle meccaniche e se possono convivere questi due, possono convivere tutti i doppioni. Io amo TM e ho preso questo perché non avevo TM. Sono soddisfatto dell'acquisto, ma non mi comprerei mai anche TM.

Sono d'accordo sul 95% della recensione, sul voto (per me sarebbe anche da 9), ma del tutto in disaccordo sul fatto che TM e GP possano convivere nella stessa ludoteca. Sono due giochi praticamente identici nelle meccaniche e se possono convivere questi due, possono convivere tutti i doppioni. Io amo TM e ho preso questo perché non avevo TM. Sono soddisfatto dell'acquisto, ma non mi comprerei mai anche TM.

Concordo su tutto,  di principio direi che con tutti i giochi che escono, avere entrambi non è necessario (se non superfluo), perché in effetti sono uno l'evoluzione dell'altro... poi concretamente, io avevo Terra Mystica e ho comprato Gaia Project senza vendere il primo, ma solo perché sono affezionato alla mia scatola, mi ricorda la vacanza nelle Fiandre :) .

io trovo l’artwork di Gaia Project bellissimo, poi va beh i gusti son gusti.

Per me, lo ribadisco perché non vorrei che il mio commento venisse considerato sarcastico, è tutto molto bello e azzeccato.

 

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