Il gioco è un prodotto italiano, edito da Mondadori, ispirato alla celeberrima saga robotica del Grande Mazinga (Great Mazinger) e chiaramente rivolto ad un pubblico di giovanissimi.
L’obiettivo del gioco è realizzare l’agganciamento del Brain Condor alla testa del Grande Mazinga; il vincitore, colui che sarà in grado di completare con successo la manovra, dimostrerà di essere il legittimo pilota del grande robot. I giocatori saranno ostacolati nel corso dell’operazione dall’Imperatore delle Tenebre, ma potranno godere del prezioso aiuto del Dott. Kenzo Kabuto della Fortezza delle Scienze.
Il gioco richiama molti degli elementi classici del cartone animato, ormai parte dell’immaginario collettivo, ma purtroppo le meccaniche e la componentistica deludono clamorosamente.
La manovra di aggancio consiste nel completare il percorso a spirale (“rotta di aggancio”) disegnato sul tabellone (realizzato in cartone non molto spesso), giungendo così sulla casella centrale con un numero esatto di movimenti: ciò esprime la precisione che la manovra di aggancio esige. Il canonico dado è sostituito da un quadrante selezionatore (una sorta di ruota della fortuna) collocato sulla plancia di comando all’interno della scatola; su ognuno dei 45 settori del quadrante è riportato un numero da 1 a 6, che corrisponde al numero di caselle di cui potrà avanzare la pedina del giocatore, o in alternativa un simbolo: un pallino rosso (indica di pescare una carta “Grande Mazinga”), un pallino nero (impone di pescare una carta “Grande Imperatore delle Tenebre”), una testa del Grande Mazinga (un bonus che consente di avanzare di 15 caselle), oppure uno zero (un malus che costringe la pedina a retrocedere di 15 caselle - a tal proposito risulta incomprensibile la scelta di tale simbolo che può dar luogo ad ovvi errori interpretativi!). Gli effetti delle sopracitate carte “Grande Imperatore delle Tenebre” sono essenzialmente di costringere il giocatore a restare fermo per un certo numero di turni (da 1 a 3), mentre le carte “Grande Mazinga”, che rappresentano l'aiuto del Dott. Kabuto, servono ad annullare tali effetti o, più raramente, a far avanzare la pedina di un certo numero di caselle.
Le meccaniche del gioco si rivelano estremamente semplici e ripetitive, e la grafica è lungi dall’appagare le aspettative degli estimatori (ragazzi e adulti) della serie animata; dalla scatola ai componenti (tabellone, carte, roulette, pedine) il livello estetico è molto (troppo) basso.
In conclusione, pur considerando il target del gioco, esso risulta sin troppo monotono già dalla prima partita, contando unicamente sul soggetto e cavalcando la scia del successo che la serie animata riscosse in Italia negli anni '80.
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Il Grande MazingaScritto da Piccolo il 25/08/2008
Voto recensore:
0,0Pro:
Anche a volerli cercare, non credo ve ne siano di significativi.
Contro:
Monotono nelle meccaniche; suscita noia sin dalla prima partita.
Illustrazioni mediocri e grafica tristemente scarna.
Le carte sono troppo sottili (il che, dopotutto, è il problema minore) e, in generale, i materiali sono piuttosto scadenti.
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