Hispaniola

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Ultimamente stiamo subendo un’invasione di giochi con il tema di Pirati (Piracy, Karibik). In questo nuovo gioco di Michael Schacht (Paris Paris, Coloretto, Kardinal & Konig e molti altri), il tema è strettamente nominale, in quanto si tratta soltanto di effettuare delle prese con le carte.

Questo gioco di “presa”, è alquanto standard: seguire il colore, la carta più alta o la “briscola” vince la presa. Le “briscole” sono determinate tramite delle aste nelle quali i giocatori scommettono su delle loro carte all’inizio della mano.

Quando un giocatore vince la mano, piazza una pedina sulla nave pirata che corrisponde al colore della carta giocata per prima nella mano.
Se ci sono tre differenti colori nella presa, allora la pedina pirata viene posizionata sulla nave con la bandiera bianca, o almeno così dovrebbe essere se ci fosse. Molto probabilmente l’errore è dovuto ad un problema di stampa, visto che c’è una nave senza nessuna bandiera.

Su ogni nave ci sono tre spazi, e quello centrale è per il capitano.
La pedina che si trova come capitano alla fine della mano, prende cinque punti, tutti gli altri uno solo.
Le navi diventano presto completamente piene verso la fine di una mano, con il risultato che i nuovi arrivati gettano fuoribordo sull’isola, i vecchi occupanti.
Questi “naufraghi” sono mossi tutti nella stessa direzione, fino a ritornare alla riserva del giocatore.

Le isole sono numerate da 1 a 4, ed alla fine di una mano, le pedine che si trovano sull’isola, conteggiano punti negativi a seconda dell’isola sulla quale si trovano.
Punti negativi sono dati anche ai giocatori che hanno il numero più alto di prese ed il secondo alla fine di una mano; questi non sono necessariamente i giocatori che hanno fatto più prese di tutti, dato che quando viene vinta una presa, il giocatore ha l’opportunità di passare le carte al giocatore vicino (destra o sinistra).

Il numero di “mani” è uguale al numero di giocatori, e le regole suggeriscono che ci dovrebbero essere due round (10 “mani” con 5 giocatori).
Questa regola comunque io personalmente non la consiglio, perché già è sufficiente un solo round che nella nostra partita è durato circa 45 minuti.
Non è un gioco noioso questo, ma se si passa l’ora piena, potrebbe diventarlo presto.
Questo ovviamente è un gioco “leggero”, come si nota anche dalle carte stesse, ma mi sono divertito lo stesso a giocarlo.

I miei tre avversari nella partita sono stati più avari di complimenti, trovandolo casuale e povero di opzioni che lo rende privo di controllo.
Ci sono un po' di sfumature tattiche, ma come molti giochi simili, una volta scoperte, la fortuna nel pescare le carte o il tirare il dado predominano.
Questo prodotto è destinato al mercato famiglia, per chi piacerà questo tipo di giochi, non credo che sia da grande importazione.

Ma sembra strano che sia pubblicato in vari paesi da compagnie specializzate in “hobby game”, del genere che di solito hanno poca potenza finanziaria ed abilità per raggiungere un tale mercato. Ma ovviamente non è un nostro problema.
Io ero molto attirato dal tema, e da chi per la prima volta pubblica giochi sui pirati.

E’ una attitudine finanziaria guidata: “anche io”, oppure è un fenomeno psichico collettivo che genera comportamenti simultanei?
Perché se è così, desidero che venga allo scoperto e si riveli, in modo da prevenire le prossime cento varianti sul tema dei pirati.

[Autore recensione: Brian Walzer Traduzione della recensione dalla rivista Games International a cura di Morpheus
www.gamesinternational.biz]
Pro:
Carina la grafica dei componenti, con qualche idea stimolante, tipo il passare le prese all’avversario.
Buono per i principianti e le famiglie.
Contro:
Il tema è soltanto una scusa.
E’ un semplice gioco di carte adattato a boardgame, alla lunga noioso.
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