Prime impressioni - molto personali, per carità - in attesa di giocarci di più e magari scrivere una recensione ragionata:
Materiali: scatola bellissima e scintillante che, una volta aperta, rivela parecchie meraviglie che però, dopo qualche minuto, rivelano qualche piccola magagna: i cubetti energia di plastica verde traslucida sono godibilissimi e davvero eccezionali sono i segnapunti (wow!); staccando tessere e segnalini di cartone, ecco nascere un problemino: la plastichetta superficiale che riveste il cartone tende a spellarsi e potenzialmente danneggiare qualche tessera! (Ouch!) Non so, forse era solo la mia scatola, cmq, avendo appena speso 35 neuri, qualche bestemmiuccia c'è scappata; il tabellone è senza lode e senza infamia, un po' piccolo forse per contenere mostri e tessere, facile ai graffi (sempre per colpa della plastificazione, credo) e con quella brutta piega centrale che lo sfigura come una cicatrice anche se non procura poi fastidi al gioco; le sagome dei mostri son belle, anche se parecchio ingombranti (immagino volessero esserlo); le carte simpatiche nei disegni e nei titoli; i segnalini non molto gradevoli, ma per l'uso che se ne fa (ogni tipo è collegato al potere di una singola carta che può anche non uscire mai), anche troppo impegnativi; i dadi (motore primo del gioco) piuttosto affascinanti e massici.
Staccati con cura infinita i pezzi dalle fustelle e ripulite le plastichette sporgenti con le forbicine per le unghie, mi son ritenuto comunque contento: il gioco trasmette una scanzonata vitalità che potrei paragonare a quella di Munchkin. Mi son messo allora a leggere le regole... non lo so, forse sono io che sono abituato troppo bene con i regolamenti alla europea, ma il primo pensiero è stato che, dato un gioco comunque molto semplice, ci si era davvero impegnati per rendere il regolamento il più possibile confuso ed incasinato. Sul formato, vabbè, l'impaginazione può essere una questione di gusti, ma sull'ordine delle informazioni... tanto per fare un esempio: a pag. 2 si dice (con un giro di parole, fra l'altro) che a Manhattan non può esserci mai più di un mostro, all'inizio di pag. 3, nell'esempio di risoluzione dei dadi, si fa capire che invece possono essercene anche due... allora torno indietro, avrò letto male... no, no, dice proprio che può essercene solo uno, allora ricontrollo l'esempio, avrò letto male... no, no, contraddice la regola... scorro con gli occhi in avanti le regole, finchè arrivo alla fine di pag. 3, dove scopro che il capitolo "regole avanzate" non tratta affatto di regole avanzate, perchè sotto recita "queste regole sono per 5-6 Mostri esperti" (e allora, invece di sprecare spazio, perchè non chiamare il capitolo "regole per 5-6 giocatori" e togliere quell'assurdità dell'"esperto", manco giocassimo a Caylus). Qui, infine, spiega che possono esserci due mostri a Manhattan. Fra l'altro, vista l'inutile complicatezza, l'impressione è che le regole per 5-6 giocatori Garfield le abbia fatte aggiungere all'ultimo da uno stagista.
Non è solo questo: esempi praticamente inutili, una frase sgrammaticata (brrr!), ripetizioni di concetti facili ed omissioni di concetti importanti sull'uso delle carte e dei segnalini (vabbè che il gioco è semplice e col buon senso si capisce tutto, ma non mi sembra una scusa per un regolamento scritto male). Vabbè, forse esagero, ma anche qualche carta (poche per fortuna) l'ho trovata ambigua nell'applicazione... da uno che ha inventato Magic e Roborally mi sarei aspettato un tantino più di limpidezza.
Sono comunque entusiasta (mi giro e mi rigiro in mano i bellissimi segnapunti come un cuoco una pepita di tartufo bianco) e, in attesa di qualche amico da invitare a casa, provo il gioco con la mia compagna. La scatola dice chiaramente che si gioca anche in due, e sulle regole non c'è un capitolo sulle varianti a due, no?
Prima partita: 6 minuti. Seconda partita: 5 minuti. Decido di provare un'altra strategia; terza partita: 4 minuti. C'è qualcosa che non va: gioco veloce ok, ma chiudere in tre, quattro turni mi pare esagerato. Inoltre il Mostro che entra a Manhattan raramente viene scalzato, e comunque non più di una volta. Iniziamo a giocare con più accortezza (sulla difensiva) ed il gioco migliora, ma ancora qualcosa non va: la sensazione è che le partite finiscano troppo in fretta e che un singolo tiro sfortunato determini l'immediata sconfitta. Decidiamo una homemade rule che determina la vittoria a 25 Punti Vittoria e 12 Punti Vita di partenza. Molto meglio, ma ancora qualcosa non mi torna.
Terminiamo la serata giocando a backgammon sul letto.
Il giorno dopo ne discutiamo ed infine capisco (o credo di capire, ditemi anche voi) che il problema è legato alle meccaniche di gioco: KoNY in due non gira bene perchè, una volta subiti danni significativi, il giocatore deve cercare di guarire e questo concede all'avversario un intero turno per fare i propri comodi a Manhattan (senza altri giocatori a sopperire) e magari fargli altri danni; in questo modo scalzare qualcuno da Manhattan diviene possibile soltanto a patto di concentrarsi a fargli danni, portando ad un rapido ed esiziale duello, ben poco gratificante considerate tutte le altre opzioni di gioco che restano così inesplorate.
Presto proveremo una variante con un terzo Mostro aggiuntivo controllato dal giocatore che di volta in volta è fuori da Manhattan: il terzo Mostro non può entrare a Manhattan, mentre è obbligato a farlo subito quello del giocatore, saltando poi la fase spostamento del suo turno.
Faccio sapere presto se funziona, cmq mi fa innervosire comprare un gioco che riporta informazioni false sulla scatola: se è da 3-6 giocatori, non si può scrivere 2-6: se in due è noioso, ok, ma se non gira proprio allora è una truffa.
Se qualcuno ha esperienze a conferma o a smentita di quel che dico, non esiti a proporle!