PÜNCT… l’arte di collegare gli elementi. Ultimo e conclusivo gioco del progetto GIPF.
Leggendo le righe introduttive del libretto di istruzioni il gioco si presenta a dir poco affascinante:
“Questo gioco si ispira al quinto elemento: lo spirito, nel suo significato più ampio! L’incontro tra conscio ed inconscio, la scintilla divina dell’ispirazione, la capacità di creare…”
Tanto da restare a bocca aperta….anche se temo non per lo stupore…
Ma andiamo nello specifico:
Nel gioco base, per vincere una partita bisogna collegare tra loro i due lati opposti dell’esagono rappresentato sul piano di gioco.
Ogni giocatore per fare ciò deve occupare una serie di caselle adiacenti tra loro fino a formare una catene ininterrotta tra un lato e l’altro del tavoliere.
Al proprio turno un giocatore può piazzare un nuovo pezzo solo ed esclusivamente sul tavoliere,
oppure muovere un proprio pezzo già in gioco, di quanti spazi vuole ma solo in linea retta mantenendo il punto colorato fisso lungo l’orientamento dei fori guida e volendo ruotandolo su se stesso; il pezzo mosso potrà finire il suo movimento anche sopra altri pezzi già in gioco (propri od avversari) impedendone i futuri movimenti ed eventualmente “tagliano” la linea avversaria ( ai fini della vittoria il gioco andrà osservato dall’alto).
Nel gioco standard vi sono delle limitazioni sul come posizionare i pezzi sul tavoliere, e viene introdotto un secondo modo per vincere la partita, nel caso in cui collegare due lati risulti “impossibile” ma nel complesso non sono varianti molto significative…
Il concetto di gioco è molto semplice, posizionare o spostare, e nel complesso non presenta grosse difficoltà, almeno per giocatori alle prime armi, ma non è da sottovalutare il sottile gioco di bluff e “pressione psicologica” su cui il gioco si basa.
Infatti, se posizionare un pezzo a diretto contato con uno già in gioco rivela palesemente le nostre intenzioni, posizionandone uno in maniera “quasi casuale” provoca nell’avversario ragionamenti terribilmente vicini agli scacchi… del tipo:
“ha posizionato il suo pezzo diritto lì, bene, se lo muove verso il centro significa che…oppure potrebbe ruotarlo verso…” e via discorrendo
Ora, la mia predilezione per i giochi astratti ed in particolar modo per quelli del GIPF project, temo mi porterebbe ad essere un po’ troppo di parte nel mio giudizio ma tenterò ugualmente di essere imparziale:
Il gioco permette di sviluppare delle buone strategie, ma eccettuato il fatto di muovere e poter ruotare i pezzi variandone la posizione in maniera non del tutto prevedibile, temo non presenti novità eclatanti.
Temo che il poter bloccare i pezzi sottostanti o dover collegare due lati opposti sia una tematica largamente sfruttata ( basti pensare soltanto a "Twixt").
Giochi collegati:
PÜNCTScritto da khal il 23/11/2005
Voto recensore:
0,0Pro:
Come sempre ottima fattura dei materiali.Semplice, ma non per questo banale.
Nel suo genere lo ritengo comunque molto valido.
Contro:
Ad essere pignolo potrei azzardare tutti e nessuno, ossia:a livello dei materiali devo essere sincero il piano di gioco in cartone forato anche se ottimo per stabilizzare i pezzi giocati mi sembra poco solido lungo le piegature;
a livello di meccaniche, anche se probabilmente è il miglior prodotto che utilizza queste modalità di gioco, purtroppo sa di già sentito ed anche se bello, è a mio avviso inferiore a Zèrtz o Yinsh.
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