80 Anni con il Monopoli
Alzi la mano chi di voi non ha mai giocato a Monopoli.
Alzino la mano quanti non hanno mai passato il Via e incassato le fatidiche ventimila lire, né combattuto tenacemente per aggiudicarsi Parco della Vittoria e Viale del Giardini. Alzi la mano chi non ha mai litigato per prendersi il puzzillo a forma di funghetto o non ha venduto Vicolo Stretto sottocosto al miglior offerente. Non negate!
Volenti o nolenti, sono ottant’anni che si gioca a Monopoli. Ci può piacere o non piacere – e mi sembra sia abbastanza vicino al vero affermare che oggi alla maggioranza dei gamers Monopoli non piace – ma è un fatto che abbia costituito una pietra miliare nella storia dei giochi da tavolo. Personalmente oggi non mi siederei mai a un tavolo di Monopoli neanche se mi pagaste (vabbé, sul prezzo eventualmente si può discutere), ma è un fatto che tra gli anni Settanta e Ottanta ci avrò fatto come minimo una cinquantina di partite, senza contare quelle giocate negli anni Duemila al fratello minore Monopolino solo per amore dei figli.
Monopoli fu ideato da tale Charles Darrow, anche se a quanto si dice in giro pare non fosse proprio una sua invenzione, giacché sembra che fosse abbondantemente ispirato a un altro gioco da tavolo, ideato trent’anni prima da una certa Elizabeth Magie e che veniva popolarmente chiamato Monopoly pur avendo un diverso nome commerciale. Comunque sia, all’inizio Darrow fu cortesemente respinto dall’editore Parker Brothers sembra a causa di una cinquantina di difetti, dei quali uno pare fosse l’eccessiva lunghezza (ma perché, poi l’hanno corretto?). Il quale Parker Brothers tornò sui propri passi non appena il gioco cominciò a registrare vendite significative in autoproduzione, e se ne accaparrò i diritti. Un’ottima intuizione commerciale, non c’è che dire.
Sono oltre 300 le versioni e gli spinoff del Monopoli in giro per il mondo, e potete trovare il Monopoli di Big Bang Theory, quello di Michael Jackson, della Coca Cola, dei Pokemon, delle Bratz e dei Power Rangers, nonché quello con la plancia rotonda, uno in braille e perfino uno di cioccolata, per accontentare tutti i possibili gusti. Per i nostri lettori goblin aggiungerò che hanno pubblicato perfino il Monopoli Puerto Rico, ma non lasciatevi ingannare: si tirano ancora i dadi e si passa dal Via per ritirare le 20.000 lire (o pesos o quello che è), e non ci sono Sindaci né Capitani.
La versione con la componentistica più lussuosa è stata prodotta per celebrare una gioielleria di San Francisco: aveva la plancia d’oro e i dadi tempestati di diamanti, e il suo valore è stato stimato in 2 milioni di dollari. Alla faccia di tutte le Anniversary Edition sulle quali siamo abituati a tentennare giorni e giorni prima di comprarle invariabilmente.
E per completare l’elenco dei record, la partita più lunga mai giocata è durata ben 70 giorni (ah, ecco, volevo ben dire che il bug non è mai stato corretto).
Nel 2015 Monopoli celebra i suoi ottant’anni e il produttore Hasbro dedica a questo anniversario una versione speciale del gioco con otto segnalini di metallo rappresentanti ciascuno una delle dieci decadi di vita del titolo. E una curiosità: il produttore ha deciso di mettere in vendita segretamente 80 scatole “speciali”, che conterranno soldi veri al posto delle banconote del gioco. Una di queste scatole speciali conterrà solo soldi veri, per un valore di 20.850 euro (tante infatti sono le banconote del gioco), ma la maggior parte delle scatole conterrà solo 150 euro, certo poco ma sempre un buon affare confronto al prezzo del gioco. Ma non serve che corriate nei negozi, perché quest’ultima iniziativa è stata avviata solo in Francia (http://www.ilpost.it del 03/03/15).
Piaccia o non piaccia, insomma, alla fin fine si calcola che in 80 anni di Monopoli abbiano calcato i 40 spazi del familiare tabellone verdino tra i 750 milioni e 1 miliardo di giocatori.
Inclusi noi.
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Immagini da:
https://www.flickr.com/photos/elpadawan/8480394254
