Le Cronache della Rinascita
dagli scritti di Aurelian il Vecchio - 9 Giugno 2120
Parte I, Capitolo 3: "Al 'Pesce Baleno'"
Sedute del 09-23/03/2004
Al "Pesce Baleno"
la
locanda del Pesce Baleno era un locale dignitoso, anche se non di lusso, gestito
da Marco Pedio, un oste affabile e gentile, probabilmente abituato ad una
clientela non troppo difficile. Cedric era fra i clienti noti del posto, come fu
subito evidente dal colloquio che ebbe con il proprietario quando il gruppo
entrò per chiedere alloggio, in particolare fu chiaro che il marinaio doveva
aver contratto qualche debito con Marco Pedio, ma nessuno dei due fece
riferimento all'entità della somma dovuta. Furono loro assegnate tre stanze al
piano superiore, dove in realtà non ve n'erano molte di più, ma per l'occasione
l'oste arrangiò un locale di servizio ad alloggio, pur di non farsi sfuggire la
pigione aggiuntiva che questo gli avrebbe portato in tasca.
La
prima preoccupazione del gruppo fu la cena, argomento sul quale Jack aveva
insistito molto già lungo il tragitto che li aveva riportati in città, e
fortunatamente quella sera c'era cinghiale arrosto con verdure, cosa che tutti e
cinque gradirono molto, tranne il solo Foraeean che si limitò a sbocconcellare
qualcosa facendo decisamente più onore alla birra che non al cibo. Le pietanze
non erano ancora state servite quando un nuovo avventore si presentò
all'ingresso, scrutando l'interno del locale, fino a soffermarsi con lo sguardo
sul gruppo. Quindi, con passo deciso, raggiunse il tavolo.
"Il
mio nome è Gelgoog" - disse l'elfo silvano, che doveva essere assai giovane a
giudicare dai lineamenti acerbi e dal suo modo di parlare. "Sono stato mandato
qui per unirmi a voi su indicazione dei nostri datori di lavoro, poiché pare
proprio che lavoreremo assieme per un po'..."
Diversamente da Tandel, il nuovo venuto non sembrava aver reagito con
particolare interesse alla presenza di Krilzit, fatto piuttosto strano in
verità, ma che a posteriori posso ritenere giustificato dal particolarissimo
carattere di questo giovane. Gli altri cinque reagirono con un misto di stupore
e diffidenza alla singolare presentazione, cosa di cui non erano stati
informati. D'altra parte, ogni dubbio fu fugato quando Gelgoog mostrò loro le
due foglioline che aveva ricevuto, una prova davvero inconfutabile che
dimostrava come egli condividesse le loro stesse sorti. A quel punto la
situazione si distese un po', e dato che comunque non si conoscevano ancora fra
loro neanche i primi cinque, non vi furono particolari problemi nell'accogliere
nel gruppo anche il sesto personaggio. Ora la compagnia degli Schiavi delle
foglie era completa. Almeno per un po'.
La
cena fu animata da qualche presentazione non troppo esauriente, dalle
chiacchiere di Jack e dei soliti discorsi che trattavano del più e del meno
senza particolari contenuti. La sola cosa che parve destare un qualche sospetto
fu la presenza di due Elfi Oscuri maschi ad un tavolo poco distante, che a
tratti sembravano tenere d'occhio il gruppo. Effettivamente, anche se ho detto
che a Meldanos non ci si stupisce di incontrare un Drow, non bisogna pensare che
questi siano poi così frequenti! Averne addirittura tre nella stessa locanda
allo stesso momento difficilmente poteva essere un caso, soprattutto quando i
due andarono a parlottare con l'oste, dando evidentemente l'impressione che si
informassero sul conto del gruppo. Tuttavia, alle richieste di Cedric l'oste
negò che i due Drow avessero preso informazioni sul loro conto e questo sembrò
liquidare l'argomento.
Poiché evidentemente il dare nell'occhio non era una delle preoccupazioni
principali della piccola compagnia, al termine del pasto pensarono bene di
inscenare un piccolo spettacolo che ebbe effetti imprevisti. Cedric dapprima
iniziò a suonare una musica intonando un tipico canto marinaro, subito seguito
da Jack che balzò sul tavolo danzando a rotta di collo e suscitando l'ilarità
degli astanti. Presto i due vennero raggiunti da altri ospiti della locanda, che
più o meno ebbri si unirono chi nel canto, chi nella danza, chi in entrambe le
cose, con il risultato che tutti possiamo ben immaginare. In breve, la locanda
era in preda alla confusione più totale, ma straordinariamente non sembrava che
la cosa degenerasse in una delle risse che di consueto seguono queste
manifestazioni.
Ricorrendo a ciò che sapeva fare meglio di ogni altra cosa, Foraeean decise di
unire l'utile al dilettevole e, preso da una tasca il cappello rattoppato che di
solito usava per chiedere l'elemosina, iniziò a girare per la sala riscuotendo
un obolo dai generosi che mostravano apprezzamento per lo spettacolo. Vi fu chi
non diede nulla, chi diede una moneta di rame e chi sputò nel cappello,
ovviamente, ma in mezzo alla folla il vecchio riuscì a distinguere chiaramente
una mano avvolta in un guanto di velluto blu che depositò nel suo cappello ben
tre monete d'argento. Una somma inconcepibile per una semplice questua. Ma per
quanto si sforzò, Foraeean non riuscì a distinguere il misterioso benefattore,
che sembrò dileguarsi nella folla.
"Bella l'idea, vecchio, ma quando si divide ricordati che sono io il padrone del
locale" - gli disse ad un tratto Marco Pedio, con il sorriso sulle labbra. La
situazione gli era congeniale, poiché in quel caos la gente continuava a bere
riempiendo le sue casse di monete, procurandogli un guadagno aggiuntivo che non
aveva preventivato per quella sera.
I
due elfi silvani e Krilzit sembravano i soli a non apprezzare l'improvvisa
attenzione che il loro gruppo stava suscitando nel locale, e preferirono restare
appartati, guadagnando delle posizioni defilate dalle quali fosse possibile
tenere d'occhio quanto accadeva, con particolare riferimento ai due misteriosi
Drow. Quando ad un tratto questi uscirono dal locale, Krilzit tentò di seguirli
per scoprire qualcosa di più sui loro affari, ma fu bloccata da un ubriaco il
quale la lasciò solo quando fu troppo occupato ad occuparsi dei suoi testicoli
doloranti per infastidirla ulteriormente. Ma a quel punto, i due maschi della
sua stessa razza si erano dileguati anch'essi e non vi fu modo di capire dove
fossero andati.
poco
alla volta la gente iniziò a defluire dalla locanda quando era ormai notte
inoltrata, e la situazione iniziò a tornare alla norma, con Cedric sfiancato
dalla fatica e solo Jack che ancora sembrava avere la forza di ballare, saltare,
gridare e festeggiare chissà cosa. Marco Pedio era molto soddisfatto dei suoi
guadagni, al punto che non pretese la sua parte di guadagni sugli oboli raccolti
da Foraeean, e anzi praticò al gruppo un forte sconto su tutto ciò che avevano
ingurgitato, solido o liquido che fosse. Prima di andare a dormire fu necessario
riorganizzare la disposizione nelle tre stanze, poiché altre non ve n'erano e il
gruppo era cresciuto di una persona, con Gelgoog..
Prima di ritirarsi, approfittando di un momento in cui gli altri non sembravano
badare a lui, Foraeean prese una decisione molto importante. Se il fato aveva
voluto che fosse avvelenato e se Hoadun avesse voluto la sua morte ad opera di
quel veleno, non c'era alcuna ragione perché lui si opponesse al destino
stabilito. Stabilì quindi che non avrebbe mai fatto uso delle foglie che gli
erano state date da Flavius e Marcellus, riponendo la sua vita, ancora una
volta, nelle mani del fato. Così pensando, le estrasse dalla tasca e le nascose
sotto un boccale, fiero di essersene privato, fiero della sua coerenza
spirituale e morale.
Nonostante le rimostranze di Jack, che ancora voleva qualcosa da mangiare,
infine il gruppo salì le scale che portavano agli alloggi e qui sostarono per un
po' discutendo del da farsi. In effetti, non avevano parlato affatto né della
loro situazione né della missione durante tutta la serata, e c'erano molte cose
poco chiare per tutti. Innanzitutto, anche se le foglie ricevute davano loro una
certa autonomia, non sapevano ancora dove avrebbero dovuto recarsi né come
utilizzare la fiala, quindi erano in attesa degli emissari che avrebbero fornito
loro maggiori indicazioni, ma non sapevano dove e quando li avrebbero
contattati, cosa indispensabile per decidere una partenza. Inoltre, c'era da
occuparsi dell'equipaggiamento, dal momento che per motivi diversi la maggior
parte di loro non possedeva quasi nulla al seguito, nonostante avessero avuto
indietro ciò che era stato loro tolto nella breve prigionia. I soli che avevano
uno zaino abbastanza pieno sembravano essere Gelgoog, Krilzit e Tandel, il quale
aveva detto di possedere anche un cavallo, ma di sicuro non avevano potuto
prevedere di doversi recare sulle montagne del Bar-Shamdaar, solitamente fredde
anche in quella stagione. C'era poi Jack con la sua borsa rossa, ma questa è
tutt'altra faccenda...
Le chiacchiere sul corridoio antistante le camere disturbarono uno degli altri
clienti, forse l'unico a parte loro, che in più occasioni si lamentò del rumore,
prima battendo alla parete, poi uscendo sul corridoio chiedendo vibratamente un
po' di silenzio, data la tarda ora. Solo Gelgoog si era coricato per riposare,
ma Jack faceva anche la sua parte di chiasso. Non appena il gruppo abbassava il
tono di voce, subito nasceva un qualche argomento di discussione che prontamente
lo rialzava, scatenando più volte il reclamo prima e infine l'ira del pover'uomo,
visibilmente spossato. Quando il malcapitato uscì sul corridoio per la terza
volta, paonazzo in viso, le parole gli si strozzarono in gola a metà, lo sguardo
fisso oltre il gruppo, alle loro spalle, in direzione delle scale. Con un
movimento repentino, si affrettò a rinchiudersi nella propria stanza, e si udì
chiaramente il rumore del chiavistello che la sprangava saldamente dall'interno.
Alle spalle del gruppo, due Elfi Oscuri erano comparsi dal nulla, senza far
rumore, come emersi dalle ombre che li circondavano.
Vi fu un momento di tensione, dal momento che fu subito chiaro a tutti, e a
Krilzit più che a ogni altro del gruppo, che quelli erano gli stessi Drow che li
avevano osservati poco prima durante la cena. Era dunque vero che si
interessavano a loro, ed il loro aspetto non era dei più rassicuranti, sia per
la nomea di quella gente, che per il fatto che erano chiaramente armati.
Forte della sua femminilità che era particolarmente importante in quel caso,
Krilzit fu la prima a rivolgersi ai due, nel particolare idioma gutturale e
rauco che usa quella razza e che nessuno degli altri poteva comprendere. Poi
iniziarono a parlare in Romeldano fugando ogni pericolo, poiché si trattava del
contatto che attendevano con la misteriosa organizzazione che li aveva
arruolati. I due Drow erano lì per dar loro i dettagli della missione, e si
esprimevano in modo evidentemente rispettoso nei confronti di Krilzit,
utilizzando toni assai più formali di quelli riservati agli altri.
Nel breve colloquio i due consegnarono al gruppo una mappa che indicava la
strada da seguire, lungo la Via Settentrionale, che portava fino alle pendici
dei monti di Bar-Shamdaar, una zona di confine che da sempre era oggetto di
contesa fra i romeldani ed i nani, sebbene geograficamente dovesse appartenere
ai primi. Qui, quello che veniva indicato come un sentiero di montagna avrebbe
condotto il gruppo ad una caverna delle tante che si aprivano su quel costone
roccioso, attraverso la quale sarebbe stato possibile raggiungere la frana dove
si trovava il Guerriero di Ferro. La mappa era decisamente meno precisa e sempre
più approssimativa mano a mano che si seguiva il percorso verso nord, ma i Drow
furono risoluti nell'affermare che le indicazioni riportate sarebbero state
sufficienti.
Successivamente, uno dei due si premurò di completare le istruzioni con quanto
riguardava l'uso della fiala, cosa che attirò maggiormente l'attenzione di
Foraeean e meno quella di Cedric. In realtà la cosa sembrava semplice, poiché
sarebbe stato sufficiente accostare l'oggetto all'armatura themanita per
attivare la magia in esso contenuta, la quale avrebbe aspirato al suo interno
l'essenza magica desiderata da Flavius e Marcellus. Fu in quel momento che
Foraeean comprese l'importanza di quell'oggetto e stabilì che sarebbe stato
opportuno prendere qualche precauzione per la sua sicurezza durante la missione.
I due Elfi Oscuri si congedarono rapidamente, riservando a Krilzit un saluto più
cerimonioso, dopo aver precisato che sarebbe stato opportuno partire al più
presto, possibilmente il giorno successivo. Quindi si dileguarono sparendo nelle
ombre così come poco prima ne erano emersi, senza rumore né altro. Al gruppo
restava ora una missione da portare a termine, e poco tempo per i preparativi,
quindi stabilirono di ritirarsi per la notte e discutere a colazione di come
organizzarsi per la partenza.
Quella notte, mentre tutti dormivano, una figura esile ed agile si mosse al
piano inferiore della locanda. Senza produrre rumore, si muoveva a suo agio nel
buio, osservando, forse cercando qualcosa. Si trovò a passare vicino al tavolo
dove il gruppo aveva cenato, sul quale erano rimaste alcune stoviglie sporche
non ritirate dagli inservienti a causa della tarda ora. La figura spostò uno dei
boccali e si soffermò un istante, come sorpresa dal trovarvi sotto le due foglie
che Foraeean aveva abbandonato. Quindi, con un rapido movimento, una mano
pallida le afferrò e la figura svanì nell'ombra della sala.
al
mattino, la sala principale del Pesce Baleno, solitamente silenziosa e
tranquilla, era preda dell'euforia di Jack, il quale aveva scoperto la via
d'accesso per la cucina dove aveva importunato gli inservienti fino a che
questi, pur di levarselo di torno, avevano capito che l'unico sistema sarebbe
stato quello di imbottirlo di cibo. Quando gli altri scesero dal piano
superiore, trovarono il mezzuomo intento a divorare un'enorme torta alla crema,
che a giudicare dal piatto vuoto accanto, doveva già essere la seconda. Furono
costretti ad accontentarsi di qualche biscotto per colazione, durante la quale
vennero fatti i primi preparativi per la partenza.
Il
solo ad avere un cavallo era Tandel, ed il modesto anticipo ricevuto da Flavius
e Marcellus non era certo sufficiente né per un carretto né tantomeno per
quattro cavalli ed un pony. Tandel e Jack decisero di andare dai loro datori di
lavoro per ottenere un mezzo di trasporto, mentre gli altri si sarebbero dati da
fare per mettere assieme un minimo di equipaggiamento con gli scarsi fondi a
disposizione. Cedric contrasse un nuovo debito con l'oste, che gli avrebbe
permesso di acquistare un paio di sciabole, le sue armi preferite, che aveva
perduto a causa delle sue recenti vicissitudini. Si diedero nuovamente
appuntamento per l'ora del primo pasto e ciascuno si diresse sulla propria
strada.
Con
loro grande sorpresa, quando Tandel e Jack raggiunsero il posto in cui erano
stati tenuti brevemente prigionieri il giorno precedente, non lo riconobbero
affatto, ma sulle prime pensarono di non averlo osservato bene mentre tornavano
verso Meldanos. Cercarono di fare mente locale e si orientarono più volte,
convincendosi di aver fatto la strada giusta, ma qualcosa proprio non andava.
Non vedevano tracce dell'alta palizzata di legno, né delle bandiere viste il
giorno prima; inoltre, dal centro dell'ampia recinzione, sembravano levarsi fumi
di vapore assolutamente fuori luogo per ciò che cercavano. La conferma ai loro
sospetti venne quando videro approssimarsi all'accampamento una carrozza
chiaramente appartenente a qualche patrizio romeldano, dalla mole di fregi e
decorazioni che essa recava, e che certo non la identificavano a nulla che
avesse a che fare con un'organizzazione militare o simile.
Tandel aveva infine rotto gli indugi, e notata una persona ferma all'ingresso,
come una guardia o un usciere, aveva deciso di chiedere informazioni. Si
avvicinò al corpulento uomo che sostava, in brache di tela, a petto nudo e con
le braccia incrociate davanti all'ingresso, rivolgendogli qualche domanda che
non destasse sospetti. Alla fine fu costretto a rassegnarsi: quello che per loro
doveva essere l'accampamento militare era in realtà un bagno termale riservato
ai nobili di Meldanos, dove era possibile entrare solo facendo parte di una
ristrettissima cerchia di aristocratici. In ogni caso, l'uomo non sapeva nulla
di altri insediamenti nella zona. Marcellus e Flavius sembravano scomparsi nel
nulla.
Quando tornarono al Pesce Baleno, i due raccontarono agli altri la loro
singolare esperienza, che di fatto li metteva di fronte alla prospettiva di un
faticoso e lungo viaggio a piedi, nel quale il solo cavallo di Tandel avrebbe
potuto alleviare le fatiche del vecchio Foraeean, di tanto in tanto. Con una
certa approssimazione, valutarono in almeno due settimane il loro percorso per
raggiungere la frana, constatando così che la prima delle due foglie ricevute
sarebbe stata probabilmente necessaria prima del completamento della missione;
avevano solo una foglia di riserva nel caso si fossero verificati imprevisti,
quindi occorreva affrettarsi. E naturalmente, nessuno sapeva che Foraeean non
aveva alcuna foglia con sé.
Cedric e Krilzit erano di ritorno dal mercato, dove il marinaio aveva trovato
due sciabole scintillanti che mostrò con orgoglio facendone sibilare in aria le
lame. Marco Pedio si era occupato di recuperare i viveri per il viaggio, che
tuttavia non potevano essere molti, visto che non disponevano altro che di sé
stessi per il trasporto. Tandel, del resto, aveva rifiutato categoricamente di
trasformare il suo cavallo in una bestia da soma, quindi decisero di
accontentarsi di cibo essiccato, facendo soste durante il viaggio per riempire
gli otri e le borracce. I due silvani disponevano inoltre di una modesta
quantità di Pane Elfico, che li avrebbe sostentati senza dover ricorrere ad
altro in caso di necessità.
Fu
così che, non avendo nulla cui badare, né nessuno da salutare, la compagnia
degli Schiavi delle foglie si mise in marcia, sulla Via Settentrionale Romeldana,
in quel pomeriggio del 9 Giugno dell'anno 2120, senza neanche conoscersi bene
fra loro, con poco equipaggiamento, ancor meno certezze sul futuro, ma recando
con sé tutta l'euforia del saltellante Jack.