[Approfondimenti] Boardgaming o non boardgaming?

 Per il Randallo d'Oro e soprattutto per il Randellatore, con stima e affetto.


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E' inutile negarlo, ci troviamo al top di quello che è stato un climax ascendente del global market dei boardgames
 
Quest'hobby è diventato oggi più che mai fashion, e se prima al gridare "tabletop!" l'uomo comune saltava per lo spavento, oggi la reazione che si triggera nell'interlocutore non è più quella, anzi.
 
Le news sul topic girano sui maggiori newspaper, i forum e i social sono spesso teatro di discussioni e scambi di idee...finalmente insomma i gamers non sono più animali da zoo. 
 
Ma dal lato del design, questa casual-revolution (come è stata ribattezzata da taluni), cosa ha portato? 
"Innovation" è la parola d'ordine senza dubbio. Nuove meccaniche e nuove contaminazioni sono sorte ad appagare l'hype del sempre maggiore numero di gamers: bag-building, dice-management, app-implementation sono solo alcuni dei nuovi trend che guidano il lavoro degli odierni game-editors. Alle vecchie battaglie tra american e german poi, si aggiunge un nuova fazione, quella degli eurogames, a cercare quasi di fare da peace-keeper.
 
Ma è anche vero che insieme a questo è cambiato, pare, anche il target principale delle produzioni internazionali: dove prima vi era un ristretto pubblico di appassionati, ora c'è un più ampio ma forse meno consapevole stuolo di casual-gamers (protagonisti della revolution cui prima si faceva riferimento). 
Con le nuove crowdfunding platforms poi, kickstarter in primis, anche il risk-management da parte delle case editrici è completamente cambiato: pare non esserci più spazio per il push your luck produttivo, a favore invece di una politica che si avvicina sempre più a quella del preordering, del print on demand et similia. 
Se innovation dev'essere, che il rischio sia però sulle spalle dei backers, i moderni compratori. 
 
Ma siamo sicuri che l'esperienza del boardgaming non stia lentamente cambiando?
Che dopo aver velocemente setuppato il nuovo eurogame appena uscito, dopo un instant-buy al day-one causato dall'hype, e aver biddato, spawnato, refillato, triggerato, e infine scorato quanto dovuto (il tutto spesso dopo un tempo medio simile a quello che una volta era tipico dei fillers), l'appagamento sia ancora lo stesso che regalavano i classic dei cari vecchi old times?
Who knows. 
Come diceva l'adagio d'altronde, "che sarà sarà...", a noi non resta che stare a vedere che ci prospetta il futuro, pronti, nel caso, a fare tabula rasa e restartare tutto daccapo.
 
 
Morg
 

Commenti

Hahahah good job bro!

Hahahah good job bro!

Perché poi l'italiano lo si disimpara e si finisce per parlare di giochi da tavola, come se fossero commestibili, invece che di giochi da tavolo.

... "not enough buzzwords", gli dei del marketing non ti accoglieranno nel valhalla.
In realtà i nerd sono i più grandi responsabili della cross-pollination - AH! PRENDI E PORTA A CASA - linguistica, importando, storpiando e riadattando terminologie a seconda delle esigenze e delle voglie.

Quando però si arriva a livello del ragazzino che chiede "una song che parli di love per la mia girl" mi si chiude la vena...

Anche il tuo italiano è stato mooolto contaggiato dai social! :D

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