Questo confronto. Ashes c'era la possibilità di vederlo in italiano, che tu sappia?
SEALED
EPIC: Nella scatola si trova il mazzo composto dalle quattro fazioni. Ogni giocatore prende una fazione (di trenta carte) e si gioca. Altrimenti si danno 30 carte random e si giocano quelle.
ASHES: Nella scatola ci sono già i sei mazzi pre-costituiti. Ogni mazzo gioca in modo totalmente diverso, puntando su meccaniche diverse. Alcuni mazzi puntano sulla battaglia, altri sulle magie, altri sullo scarto, etc.
DRAFT
EPIC: si draftano le carte nei modi (Open, Dark, etc.) che trovate nelle regole e ognuno si costruisce il suo mazzo (30 carte) prima di giocare. Il draft è molto semplice visto che le carte in Epic non hanno bisogno di risorse/mana. Quindi qualsiasi carta sarà giocabile senza problemi.
ASHES: il draft di Ashes (simile a quello di Seasons con 9 carte a testa) è più complicato perché le carte per esser giocate hanno bisogno dei dadi. Quindi bisogna stare attenti a quali carte e dadi si prendono durante il draft.
CONSTRUCTED
EPIC: Epic viene venduto con 120 carte singole. Quindi per fare un mazzo constructed (60 carte), se si vogliono tutte le carte in x3, servono tre scatole.
ASHES: Tutte le carte sono in x3, quindi basta una scatola per costruire il proprio mazzo.
Ashes ha un gameplay pulito come gestione del turno e del round e genera meno fraintendimenti di Epic. È tutto molto lineare anche a fronte di una complessità sicuramente maggiore.
Da un punto di vista della profondità Epic basa tutto sulla gestione della propria mano, del turno in corso e qualche volta quello seguente. Gestire 30 carte diverse ne limita il controllo sopratutto se si considera che la prima mano sarà pescata a caso (c’è possibilità di pescarne altre scartando punti vita) e che ogni turno si potrà scegliere di giocare solo determinate carte. Sarà difficile fare affidamento sulle carte presenti nel mazzo e la programmazione dei turni è molto difficile, Epic è quasi totalmente tattico e la propria mano è l’unica cosa su cui fare affidamento. La stessa cosa accade con il mazzo avversario: sarà quasi impossibile conoscere le carte che saranno giocate. Oltre a questo tutte le carte di Epic sono fortissime (per scelta di design) e ci sono spessissimo casi in cui le situazioni in tavola sono ribaltate completamente. Quasi tutte le carte hanno una vita breve (pochi turni) nel gioco. Epic è stato creato per avere carte potentissime e partite molto dinamiche, veloci e sempre aperte.
Al contrario Ashes potrebbe esser riassunto con un vecchio slogan che molti di voi sicuramente ricorderanno: “La potenza è nulla senza il controllo.” Eh sì perché, pur essendoci carte e dadi utilizzati come mana, Ashes fa di tutto per dare la sensazione al giocatore di poter guidare le proprie scelte. Intanto la prima mano di 5 carte viene scelta prendendo dal mazzo le carte che si preferiscono. Unico limite: devono essere tutte diverse. In un mazzo costituito da 10 carte in x3 questo significa che si accede al 50% delle possibilità del proprio mazzo (contro il 16% di Epic, random peraltro). Oltre a questo si può con una Side Action (una delle due azioni possibili) scegliere la faccia del dado desiderata scartando una carta. Altra meccanica che permette di guidare le proprie strategie. Le carte in triplice copia ci consentono di poter far affidamento su certi poteri, aumentando ancora il controllo della partita. Allo stesso modo conosciamo il mazzo avversario e le carte che sicuramente può ancora giocare. Insomma, non si brancola nel buio come in Epic. In Ashes la lotta è tra due mazzi con poche carte che si ripetono per tutto il match. E lo stesso vale per i dadi che oltre che esser mana di evocazione hanno poteri attuabili con le side action.
Quindi da una parte abbiamo un gioco (Epic) che stupisce ogni turno ma poco controllabile e dall’altra (Ashes) uno scontro che va giocato stando bene attenti a colpire le debolezze dell’altro mazzo con le proprie armi (carte e dadi).Tirando le somme direi che, comunque, Ashes ha una complessità e una profondità ben maggiore rispetto ad Epic. Non solo per il controllo ma anche per le scelte da fare e sulla gestione della partita stessa.
Alcuni esempi:- In Ashes le ferite agli Ally rimangono turno dopo turno, in Epic no
- In Ashes si ha una limitazione del proprio campo di battaglia, in Epic no
- In Ashes ci sono le magie di risposta, in Epic no
- In Epic le carte sono tutte (nel proprio turno) giocabili, in Ashes serve il mana giusto
- In Ashes si gioca sulla lunghezza di un round (fatto di più turni) il che porta a gestire in modo più strategico, in Epic ci si alterna nei turni
- In Ashes molte carte vivono di combo pesanti con altre carte risultando quasi inutili in altri contesti, in Epic difficilmente si avranno in mano carte inutili in quel momento
Epic è un minestrone: Zombie, Angeli, Cavalieri, Vampiri, Draghi… Dinosauri! Non c’è una vera ambientazione di fondo se non figure epiche con poteri fortissimi per uno scontro all’ultima goccia di vita. L’azione, però, è sempre sensata rispetto all’evento o al personaggio giocato. Giocare le carte quindi è veramente soddisfacente.
Ashes invece ci trasporta nel suo mondo (grazie alla grafica particolarissima) con personaggi meno standardizzati, per quanto possibile. Sopratutto ogni mazzo dei sei della scatola ha un feeling diverso indirizzato dal Phoenixborn con le proprie abilità. Alcuni hanno molti alleati, altri molte magie, e così via. Questo si traduce in un gameplay sempre diverso ma coerente all’interno del mazzo.
Originalità: Ashes
Complessità: Ashes
Profondità: Ashes
Gameplay: Ashes
Varietà: Epic
Divertimento: Epic
Grafica: Ashes
Materiali: Ashes
Rapporto Qualità-Prezzo: Epic