Gioco splendido, che consiglio vivamente.
Il regolamento l'ho tradotto, ma purtroppo alla RDG sono un po' lenti nell'impaginarlo. Confido comunque che sarà presto a disposizione.
Element, titolo di Mike Richie, si presenta come un astratto per giocatori abituali (età suggerità dai quattordici anni), della durata di trenta-sessanta minuti e soprattutto perfettamente scalabile, da due a quattro giocatori - cosa assolutamente poco frequente in questo genere di giochi.La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole ed in nessun modo ha valore di recensione
Il gioco
Su una scacchiera da undici per undici caselle quadrate, ciascun giocatore posizione il suo saggio (una bella miniatura, diversa per ciascuno). Lo scopo è quello di posizionare pietre degli elementi – fuoco, acqua, terra, aria – e imprigionare il saggio del giocatore alla nostra destra, precludendogli ogni possibilità di movimento. Vince chi riesce per primo nell'impresa.
Al proprio turno il giocatore può spostare il suo saggio di una casella, in qualsiasi direzione, e pescare fino a quattro pietre degli elementi da un sacchetto comune, per poi posizionarle sulla scacchiera (il movimento del saggio può essere fatto prima, dopo o anche in mezzo all'utilizzo degli elementi). Inoltre, può decidere di rinunciare a pescare alcune pietre e, per ogni rinuncia, può spostare il suo saggio di una ulteriore casella, fino quindi a un massimo di cinque. Quante pietre pescare va però deciso all'inizio del turno, prima di prendere la prima.
Le pietre dei quattro elementi hanno ciascuna una proprietà speciale da applicare al loro posizionamento. Innanzitutto, un elemento può rimpiazzarne un altro, rispedendolo nella sacca. Per la precisione: l'aria rimpiazza la terra, la terra l'acqua, l'acqua il fuoco e il fuoco l'aria.
Poi, nell'ordine:
Prime impressioni
Element mi ha lasciato impressionato favorevolmente, vuoi per l'aspetto orientale, tipo Onitama, vuoi per i materiali che sembrano molto belli, ma soprattutto per il gioco, che pare ben pensato.
Le regole sono semplici come si confà a un astratto; ma, al contempo, c'è una buona caratterizzazione degli elementi e molte possibilità strategiche e tattiche.
C'è una dose di fortuna nella pesca degli elementi, ma è possibile rinunciare ad un po' di mobilità per aumentare la propria possibilità di pescare la pietra giusta.
L'idea di giocare anche in quattro, avendo come bersaglio il giocatore alla propria destra e stando attenti a quello a sinistra, mi pare un plus che manca a molti altri giochi del genere, per non dire quasi a tutti.
Insomma, pur non essendo un patito di astratti, penso che lo prenderò e, quanto meno, mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti del genere.