La fiera è un filo meno congestionata e si leggono i primi sold-out, tra cui Teotihuacan e Newton, confermando l’ottima presa dei titoli italiani sul pubblico dei giocatori. Questa volta, anche a causa di un pessimo comportamento del personale di uno stand, riesco a provare “solo” otto titoli perché perdiamo quasi un’ora e una partita all’inizio della giornata, ma andiamo a vedere i giochi.
City of Rome
Gioco di livello familiare che prevede una meccanica di
asta per il turno molto simpatica, per cui chi si mette primo sceglie quale tessera prendere ma ottiene meno merci o viceversa. Si devono costruire tessere edifici nella Roma antica in una griglia che può essere al massimo di 4x4 tessere. Ogni tessera al suo piazzamento dà benefici immediati, produzioni tutti i turni o punti vittoria. Il gioco ha
materiali bruttini ma solidi e una durata di circa 40 minuti. Carino.
Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 6,5
Magnastorm
Dopo non poche peripezie riusciamo a provare questo giocone tedesco della stessa casa di Terra Mystica e rimaniamo tutti parecchio colpiti. È un eurogame dall’
interazione forte e con una meccanica di gestione delle azioni davvero intrigante ed originale. Tante le cose da tenere d’occhio comprese le mosse degli altri giocatori. Promosso da tutti a pieni voti. Alla fine del venerdì risulterà il
miglior peso massimo della fiera fino ad ora. Ottimo.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 8,5
Scarabya
Giochino molto leggero e colorato in cui
incastrare tessere del tetris sulle proprie plancette personali per massimizzare i punti in una quindicina di minuti di gioco. Nulla di originale né di particolarmente interessante; mi pare inoltre che possa anche soffrire di scarsa longevità. Non è brutto e sicuramente riscuoterà un buon successo tra i giochi per famiglie, ma a me ha detto molto poco.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 5,6
Fertility
Un family non banale, che prevede una fase di piazzamento tessere per recuperare risorse in stile domino e poi l’acquisto - e l’attivazione - di tanti piccoli edifici che, con i loro
poteri variegati, forniranno punti a fine partita. I materiali e la grafica sono molto accattivanti, la durata è contenuta e la scalabilità ottima grazie al tabellone componibile. Davvero molto molto carino e fa venire voglia di fare subito un’altra partita. Delizioso.
Voto per tipo di gioco: 8
Voto personale: 7,5
Black Skull Island
Titolo italiano dell’amico Luigi Ferrini che, oltre a eurogame di peso, dimostra di saper fare anche carinissimi filler, in questo caso con una meccanica che somiglia a quella di Love Letter. Questo gioco di carte è un continuo susseguirsi di
poteri e bastardate in 10 minuti scarsi di partita. Se a tutto questo si aggiunge una grafica molto carina ed un’ottima scalabilità da 2 a 9 giocatori, direi che l’ottimo filler è servito. Promosso.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7
Neom
Praticamente un Seven Wonders rivisitato in chiave urbana con tessere quadrate al posto delle carte e lo strato strategico aggiuntivo dei collegamenti degli edifici al centro della città per poter essere giocati. Per il resto, siamo sempre al solito produrre risorse con le tessere apposite, per poi prendere tessere via via più potenti e redditizie. In questo caso si aggiunge anche una blanda componente di attacco che fa perdere monete o tessere agli avversari.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 6
Monstrite
Mi spiace dover stroncare questo titolo edito dalla Giochi Uniti e fatto da Zizzi e Appino ma davvero
non riesco a salvare nulla in questo gioco. Sembra la versione brutta di Century in cui peschi le risorse
a casso quando finite; ci si aggiunge inoltre una fase molto fortunosa di pseudo lotta tra i giocatori. La grafica è brutta, la qualità dei componenti pessima e i gettoni mostri sono terrificanti e mettono in imbarazzo solo a guardarli, oltre che essere di una pessima plasticaccia. Insomma, al momento è di diverse lunghezze il gioco peggiore provato in fiera. Peccato, dagli italiani non escono solo capolavori.
Voto per tipo di gioco: 4
Voto personale: 3
Master of Respect
Altro titolo orientale in cui si devono addestrare i propri allievi di arti marziali per poi mandarli a combattere a fine round. Il gioco è un titolo breve (30/40 minuti al massimo) che regge fino a cinque giocatori (sei nella versione deluxe) e che propone
una gestione delle azioni davvero intrigante e per nulla banale nella sua semplicità. Alla fine è un gestionale tutt’altro che semplice e davvero divertente. Se a questo si uniscono dei buoni materiali ed una grafica superlativa, devo dire che forse alla fine della settimana sarà eletto il mio titolo
underdog di questa Essen 2018. Promosso.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 8
***
Buona notte anche per oggi e appuntamento a domani per il giorno più concitato dell’intera manifestazione. Speriamo di riuscire a provare altri bei titolo nonostante la ressa del sabato!