Per la Rubrica Speciale "Goblin a Essen" diamo voce al nostro Pennuto77, che ci propone il suo personale resoconto sui giochi presentati alla prestigiosa fiera tedesca.
Lewis & Clark, Quantum, Serpent's tongue
LEWIS & CLARK
Provare questo titolo è stato difficilissimo perché i ragazzi dello stand erano alla loro prima esperienza in fiera e quindi non sapevano gestire bene le cose. Vi basti dire che pur di recensire il gioco per voi ho dovuto prenotare il tavolo sabato mattina presto per domenica! Roba che manco alla finale di coppa campioni occorre prenotare con tanto anticipo......
Ci sediamo e lo spiegatore più che dirci le regole ci sottopone ad un esame che non ne facevo di simili neppure all’università! Invece che spiegarci i meccanismi mette le carte in tavola e ci chiede di dirgli cosa succede.......mah......sarà una nuova scuola di insegnamento.... Comunque alla fine iniziamo a giocare e devo dire che il gioco ha un meccanismo di azioni davvero interessante per cui a fronte di ciò che uno cala in termini di carte ed indiani per fare un’azione riceve poi tanto di più quante più carte simili sono state giocate dai due vicini (il giocatore a destra e quello a sinistra). Poiché questo obbliga tutti a vedere bene cosa fanno gli altri e poiché calare carte aiuta l’avversario spesso si cerca di fare altro nei momenti cruciali per non avvantaggiare i vicini. Infatti oltra a svolgere azioni calando carte è anche possibile giocare indiani sulla plancia per ottenere altri vantaggi ed acquistare nuove canoe dove caricare le merci. Opzionalmente si può comprare una nuova carta da aggiungere al deck (si prende in mano e si usa già dal turno successivo) o tornare al campo. Proprio tornare al proprio campo è l’azione principale poiché muovere la propria base è lo scopo finale di questo gioco che simula le spedizioni esplorative. Per concludere. La gestione delle azioni con questo meccanismo interattivo delle carte e dei vicini è davvero interessante e per nulla banale, anzi direi piuttosto complesso da padroneggiare. Il meccanismo di costruzione del mazzo è molto importante e una delle chiavi per vincere poiché le carte iniziali non sono sufficienti a vincere.
Forse potrebbe influire molto l’uscita delle carte, gestita con un meccanismo molto simile ad altri giochi per cui quelle appena scoperte costano di più e piano piano “scorrono” abbassandosi di prezzo.
Titolo impegnativo ma non lento, interessante e nuovo in alcuni punti e ben amalgamato con l’ambientazione originale. La grafica è ottima e i materiali sono carini anche se in fiera distribuivano mazzi sostitutivi perché quelli nelle scatole erano troppo leggeri e di scarsa qualità (spero che la cosa si risolva prima di mettere il titolo sul mercato) Purtroppo non sono riuscito a comprarmelo perché finito già il venerdì. Spero non sia impossibile da reperire perché lo vorrei davvero rigiocare.
Voto finale: 8,5
QUANTUM
questo titolo da delle componenti davvero scarne e pur trattandosi di un gioco spaziale di conquista usa i dadi come astronavi e come motore del gioco! A causa di ciò, lo ammetto, ho snobbato il titolo per molto tempo salvo poi incapparci per caso a fine fiera ed essere sonoramente smentito! Infatti a dispetto dei dadi le meccaniche sono molto interessanti e le possibilità strategiche e tattiche per nulla banali. Ogni astronave (dado) ha caratteristiche (poteri) diverse a seconda della faccia uscita e si sposta sulla mappa tanto quanto è il numero riportato. Ovviamente gli uno spostano pochissimo ma in compenso sono le astronavi migliori in battaglia contro gli altri giocatori. Infatti le battaglie si svolgono quando ci si incontra e si tira un dado a testa il cui valore si somma a quello del dado astronave, il valore più basso vince. Vincere fa ottenere carte molto utili ma lo scopo principale del gioco è piazzare cubi conquista sui pianeti. Per farlo occorre mettere intorno ad un pianeta dadi (pardon astronavi) per un valore esattamente uguale a quello riportato sul pianeta stesso. Ovviamente gli altri giocatori cercheranno di ostacolarvi combattendo. I dadi persi tornano nel pool del giocatore e possono rientrare in gioco al costo di un’azione (se ne fanno tre a turno). Insomma un gioco tutto sommato semplice ma davvero divertente e strategico e spero verrà apprezzato quanto merita. Per me una vera sorpresa che avevo ingiustamente snobbato per l’aspetto non proprio attraente.
Voto finale: 8
SERPENT'S TONGUE
Non sono riuscito a provare questo card game ma lo menziono in questa sede perché dalle spiegazioni mi è parso interessante. Tante carte di dimensioni enormi da inserire in un libro di magie (tipo Mage Wars) per darsi battaglia a suon di incantesimi contro gli altri giocatori o contro una creatura magica fornita dal gioco e che fa da sola. Questo sostanzialmente il gioco che appare interessante perché può essere giocato quasi anche come gioco di ruolo. Infatti, volendo, si può giocare in modo più ambientato perché ogni incantesimo ha una corrispondente posizione della mano e una parola in lingua “antica” da dire per essere attivato. La carta dell’incantesimo riporta tali informazioni sul suo retro e in modo solo parziale davanti. Il giocatore che lancia l’incantesimo tiene la carta in mano in modo che l’avversario veda sul retro se la magia è stata castata nel modo corretto ed in caso contrario ne annulla gli effetti! L’idea è molto carina e meritava una menzione. Inoltre le illustrazioni sono davvero un capolavoro, probabilmente le più belle che abbia mai visto in un gioco di carte! Invito tutti a farsi un giro sulla rete per vederle. A questo si aggiungono dei materiali eccellenti e i due libri forniti nel gioco base sono realizzati in pelle e davvero bellissimi. Insomma fossi in voi un’occhiata la darei! Non mi sento di votarlo poiché non ci ho giocato ma mi sembrava interessante da riportare.
Voto finale: N.D.