GRV: i partecipanti usano le armi... c'è il rischio risse incontrollate

Quando ho letto sulla mail list di KILI questa notizia ho pensato di non postarla sul sito de La Tana dei Goblin. Dopo tutto non e’ altro che il solito giornalista scarsamente informato, che  porta a casa la pagnotta scrivendo quattro frescacce sul gioco di ruolo.
Poi invece ho pensato che un tale accozzaglia di ormai desueti luoghi comuni andasse mostrata a tutti per fare vedere che al peggio non c’e’ davvero mai fine.
Se volete comportarvi in modo responsabile potete postare un commento sul sito del giornale o mandate una mail o meglio una lettera al direttore del Il Tempo segnalando il parto di fantasia della sua collaboratrice, la giornalista  Beatrice Boero, altrimenti postate qui sotto il vostro commento.

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Quando ho letto sulla mail list di KILI questa notizia ho pensato di non postarla sul sito de La Tana dei Goblin. Dopo tutto non e’ altro che il solito giornalista scarsamente informato, che  porta a casa la pagnotta scrivendo quattro frescacce sul gioco di ruolo.
Poi invece ho pensato che un tale accozzaglia di ormai desueti luoghi comuni andasse mostrata a tutti per fare vedere che al peggio non c’e’ davvero mai fine.
Se volete comportarvi in modo responsabile potete postare un commento sul sito del giornale o mandate una mail o meglio una lettera al direttore del Il Tempo segnalando il parto di fantasia della sua collaboratrice, la giornalista  Beatrice Boero, altrimenti postate qui sotto il vostro commento.


Grazie a  Piermaria Maraziti che  ha scoperto scoperto qualcosa sull’oscuro GDR (non tradotto in italiano) che la giornalista e’ riuscita a ripescare forse traducendo con Google un articolo di qualche rivista francese…


"In Nomine Satanis-Magna Veritas"?


http://en.wikipedia.org/wiki/In_Nomine_Satanis/Magna_Veritas che e' un GdR francese.
o più probabilmente
http://www.kaosonline.it/kaos.asp?id=435&k=1&s=50
"Dio è Morto!"
Tipo evento: Live, "In nomine Satanis / Magna Veritas"
Numero giocatori: 9
Durata: 4/5 ore
Uno scenario tratto dal gioco di ruolo francese "In Nomine Satanis Magna Veritas" dove  potenti Arcangeli e subdoli Arcidemoni tramano sullo sfondo di un tremendo giallo da risolvere: la morte di Dio. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze! Nonostante il titolo
sinistro, si tratta di uno scenario provocatorio e divertente, affascinante quanto grottesco, ironico e scanzonato. Inferno e Paradiso costituiscono solo un pretesto narrativo per raccontare la storia di nove "poveri diavoli"...


Ed ecco il gioiello dell'editoria italiana che vi avevo annunciato
http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/cronaca_locale/roma/2010/02/12/1125997-giochi_ruolo_serve_arbitro.shtml?refresh_ce


Notizie - Roma
Contro le risse e i ferimenti.
Giochi di ruolo, serve l'arbitro


I partecipanti usano le armi: c'è il rischio risse incontrollate. Il ruolo del master è quello di far rispettare le regole seguendo le mosse dei singoli giocatori.
Giochi di ruolo, è necessaria la presenza di un arbitro per evitare risse e contestazioni. Le associazioni culturali specializzate nell'organizzare questi tornei, lanciano l'allarme. Si teme un'ondata di violenza, incontrollabile, anche perché si gareggia con repliche di armi. Si tratta di strumenti di difesa-offesa che vanno sapute usare con coscienza. Ci si riunisce ogni due settimane, nelle campagne romane.
Secondo il tipo di trama, e l'epoca a cui si riferisce la storia, può capitare di adoperare coltelli, fucili, pugnali. I partecipanti possono ferirsi, con conseguenze disastrose. Oppure colpire gravemente, perfino a morte, qualche malcapitato che passa da quelle parti. Per questo motivo, tali associazioni stanno richiedendo una nuova figura professionale. In gergo si chiama «Master» ed ha la funzione di arbitro. Cosa ne pensano i giocatori di essere arbitrati durante le sessioni giocate? A spiegarlo è Morgana, una partecipante al gioco di ruolo «In Nomine Satanis-Magna Veritas», la cui trama è stata liberamente rielaborata dall'originale: «Il ruolo del master è diventato fondamentale.
In giro per le strade della capitale c'è troppa litigiosità, troppa violenza. Conosco alcune persone che partecipano attivamente ai giochi di ruolo proprio per scatenarsi, per dar via libera ai cosiddetti bassi istinti. È come il tifo da stadio portato alle estreme conseguenze. Il divertimento può degenerare in una mischia indistinta. Ecco che diventa prezioso il lavoro del master. Il suo compito è quello di comunicare le regole all'inizio del gioco. E seguire passo per passo le mosse di tutti i partecipanti. Niente deve essere lasciato al caso, altrimenti, ripeto, la situazione può degenerare. L'obiettivo primario è quello di divertirsi, e partecipare ad una competizione sana, non aggressiva, ma intelligente ed onesta. Per diventare Master, è necessario sperimentare almeno 20 ruoli diversi e partecipare a circa 35 incontri».
Quanto costa partecipare? «La cifra non è eccessiva - continua Morgana - Ogni incontro costa 25 euro, a cui bisogna aggiungere la tessera associativa annuale, di 40 euro». Quali sono i giochi di ruolo più conosciuti? A rispondere è Franco, un ragazzo che impersona il vampiro in «Vampiri, la masquerade": «Esistono tre filoni fondamentali - afferma - Il primo è il genere fantasy, in cui spesso si combattono una serie di guerre a carattere colonialista.
Da una parte si trova il gruppo degli invasori che ambisce ad occupare un certo pianeta. Dall'altra, invece, gli abitanti che cercano in tutte le maniere di cacciarli via. La storia può essere anche diversa, ma sempre di tipo fantastico. Fra i titoli più noti troviamo "Dungeons & Dragons”, "Lejendary Adventure", "Ancestry". Il secondo è il genere fantascienza - prosegue Franco -, dove troviamo "Cyberpunk 2020" o "Mutant Chronicles" in cui si combattono alieni. Il terzo filone è l'horror con "Urban Prophecies" o "Lupi mannari: i rinnegati”».


Beatrice Boero
12/02/2010