Pratchett, Discworld e il game design

Letteratura ed universo ludico, un connubio che non può
lasciare indifferenti chi ama respirare l’odore delle pagine di un buon libro
tanto quanto lanciare dadi sulla plancia di un board game!



Fortunatamente oggi più che mai i game designer stanno attingendo avidamente dal
mondo dei libri per trasformarne le atmosfere fantasy in veri e propri giochi di
successo, così come è accaduto per DISCWORLD - Ankh
Morpork - , una fortunata creazione di
Martin Wallace, che ricalca fedelmente le novelle di
Terry Pratchett.


Giochi

Letteratura ed universo ludico, un connubio che non può
lasciare indifferenti chi ama respirare l’odore delle pagine di un buon libro
tanto quanto lanciare dadi sulla plancia di un board game!



Fortunatamente oggi più che mai i game designer stanno attingendo avidamente dal
mondo dei libri per trasformarne le atmosfere fantasy in veri e propri giochi di
successo, così come è accaduto per DISCWORLD - Ankh
Morpork - , una fortunata creazione di
Martin Wallace, che ricalca fedelmente le novelle di
Terry Pratchett.




Lorenzo, Lollo per gli amici, grazie alla sua
profonda passione per Sir Pratchett (e
ovviamente per i board game!), ci racconta proprio la storia di
DISCWORLD, attraverso citazioni e curiosità che
caratterizzano questa straordinaria saga che, badate bene, una volta
“assaporata” può creare dipendenza!



Cari amici di
Idee Ludiche
l’esimio Dott. Max mi ha benevolmente concesso un
piccolo spazio per parlare di un autore di romanzi che è entrato nel cuore di
molti lettori.



Lo scrittore in questione è Terry Pratchett
anzi Sir Pratchett dopo che la regina l’ha
nominato baronetto per meriti letterari, grazie al successo inarrestabile della
sua creazione più famosa, Discworld.



Per i pochi che non lo conoscessero il mondo Disco è un mondo piatto, che
poggia su 4 elefanti che a loro volta si trovano sul dorso di una tartaruga
cosmica (A’Tuin) che naviga lentamente nello spazio.



Come si può ben immaginare una premessa del genere non può che portare a una
continua presenza, nei libri, di personaggi unici e caratterizzati da
personalità comiche che si trovano a gestire situazioni paradossali sempre
condite da un umorismo sferzante, che unisce l’ambientazione fantasy alla satira
del mondo moderno con i nostri usi e costumi.



E’ facile quindi ridere delle disavventure di Scuotivento, delle
Guardie Cittadine capitanate dal mitico Sam Vimes, degli intrighi di
corte di Lord Vetinari e dei mille unici personaggi che abitano la
principale città di mondo Disco, Ankh Morpork, che a ben vedere è
essa stessa personaggio fondamentale dei suoi libri.



L’aspetto che colpisce e che rende unici i lavori di
Pratchett è proprio la capacità di usare archetipi e stereotipi dei
romanzi fantasy unendo allo stesso tempo elementi tipici del nostro mondo
attuale, ponendoli in chiave comica e parodistica usando giochi di parole e
humour tipicamente british.



Per cui bisogna stare attenti ad usare metafore in un mondo in cui un re
potrebbe emanare un editto in cui le metafore devono essere provate! E da buon
scrittore avreste molte difficoltà a sostenere in un duello “ne uccide più
la penna che la spada”; rischierete di ridere in maniera scomposta
leggendo di come la Morte (si esiste una manifestazione fisica della
Morte scheletrale con la Falce), stanca del proprio lavoro, decida di
prendersi una vacanza lasciandolo ad un giovane umano apprendista… e così via in
un affresco che ormai ha raggiunto quasi 40 libri scritti in più di 30 anni.



Il motivo per cui abbiamo deciso di scrivere questo articolo su un blog ludico è
che un’ambientazione così non poteva rimanere relegata solamente nei libri e
così nel corso degli anni sono stati prodotti film e videogame ed ultimamente
mondo Disco è approdato anche ai boardgame.



L’anno scorso ha visto uscire due titoli basati sui lavori di
Pratchett; se da una parte Guards Guards
non sembra essere stato un vero e proprio successo,
Discworld: Ankh Morpork è invece riuscito a
ritagliarsi un posto sui tavoli di molti giocatori, merito anche dell’autore,
Martin Wallace, che è uno tra i più famosi
designer degli ultimi anni (Brass, Steam, A few acres
of Snow, Runebound e decine di altri titoli).



Discworld è un classico gioco di controllo
zone (area control o area influence come dicono gli inglesi) dove il vincitore è
chi riesce a soddisfare l’obiettivo richiesto dalla sua carta personaggio,
pescata all’inizio del gioco e tenuta nascosta durante la partita.



I turni si susseguono secondo le carte che ogni giocatore rivela, con esiti
spesso nefasti per gli altri giocatori, ponendo propri agenti nei vari
quartieri, costruendo edifici per prenderne il controllo e guadagnare i relativi
bonus, usando assassini e guardie per rimuovere le pedine nemiche o i segnalini
rivolta che popolano la città. E’ giustamente caotico dato la città in cui si
svolge e a ben vedere è l’unico punto che potrebbe allontanare i puristi dei
german game, dove il fattore caso deve essere il minimo possibile.



L’abbiamo provato diverse volte in
ludoteca ed ogni
volta è stata una serata da ricordare tra sotterfugi e tradimenti, pugnalate
alle spalle e carte evento che evocano draghi e alluvioni che cambiano gli
equilibri e rendono incerto fino all’ultimo il vincitore.



Grosso merito del divertimento è dato dalle carte che riprendono i personaggi
dei racconti e che fanno respirare l’aria di Ankh
Morpork (ok questa metafora non è il massimo visto che il fiume
Ankh che taglia in due la città è talmente inquinato che è più facile
soffocare che annegare in esso…).



Se avete amato Douglas Adams (Guida
Galattica per gli autostoppisti) i Monthy Python o Black Adder
è facile che Pratchett diventi il vostro
scrittore fantasy-comico preferito.



“Si dice che ci sia un detto per cui tutte le strade portano ad Ankh
Morpork. E’ falso. Tutte le strade portano fuori da Ankh Morpork, ma a volte la
gente le percorre nel senso sbagliato”.