Ecco la seconda puntata di questa rubrica.
Tre giochi, di cui uno Golden Age, molto atteso dai più da ben due anni, vediamo se ne è valsa la pena.
Ricordo che si tratta ancora e solo di impressioni derivate dalla lettura del regolamento. Inoltre potremo parlare di queste miei giudizi sull’apposito Forum: L’angolo di Sargon dove copierò ogni volta gli articoli, in modo da non intasare la home page.
Grazie a tutti voi.
Herr der Ziegen: 2-5 giocatori 40 minuti
Il gioco si presenta come la trasposizione in gioco complesso e da tavolo del piccolo successo dell’anno scorso Ziegen Kriegen. Ma il risultato non ci piace. Il gioco è volutamente ambientato sul pascolo delle capre e montoni (?) per cavalcare l’onda del successo avuto col giochino di carte. Ma quello era semplice, immediato, brillante e veloce, questo risulta pesante, contorto e lunghetto. Su un tabellone di 7x7 tessere che sono divisi in tipi. Ogni tipologia ha 5 tessere, ogni tessera ha un valore che varia da 1 a 5. I giocatori partono da un angolo e giocando le tessere avanzate dal setup fanno girare in senso orario i propri montoni. Si spostano del numero di spazi pari al valore della tessera giocata. Una volta raggiunto il punto di arrivo il giocatore può prendere una tessera lungo la colonna. Se la tessera che ha preso è la quarta in assoluto di quel tipo o quella che gli fa avere di quel tipo un valore pari a 8 o più, il giocatore si impossessa della tipologia e piazza dei piccoli capridi sulle tessere presenti sul tabellone, queste non potranno più essere prese da nessuno. Finito il gioco i giocatori fanno punti a seconda di quali tessere possiedono sotto i propri capridi (raddoppiando in certi casi). Inoltre ci sono 2 tipi di tessere speciali: latte e cane. Latte da punti alla fine del gioco, ma solo a chi ne ha di più, il cane permette scambi di posizioni di tessere e poco altro. Il gioco sembra davvero farraginoso e contorto. Niente di semplice o immediato. Immagino che duri parecchio di più dei 40 minuti, pensare alla mossa e alla contromossa, non poter giocare finché non tocca di nuovo a noi, senza poter far nulla durante il turno degli altri, aspetta e poi giocare una tessera con la situazione totalmente cambiata dal turno precedente. Insomma molto problematico questo gioco, carino per il tema e la componentistica, ma non mi convince. E poi sembra un gioco stravisto e rivisto. Mediocre.
Golden Age: 3-4 giocatori, 60-70 minuti
Un gioco davvero poco emozionante. Solitissime cose, già straviste. Un giocatore al suo turno lancia 2 dadi e sposta il pedone lungo una tabella, la casella di arrivo determina un effetto di gioco che sono distribuzione di soldi o segnalini (movimento o influenza) a tutti i giocatori. Poi il giocatore di turno effettua le sue azioni libere, ossia spostamento dei suoi segnalini movimento sulla mappa, pagamento di una gilda, trasformazione dei segnalini movimento. Ogni giocatore ha i suoi segnalini movimento che vengono spostati da una regione all’altra e ogni spostamento ha un costo in denaro. I giocatori possono pagare una gilda, ossia comprarne il favore secondo dei costi presenti in una tabella e piazzandoci sopra un proprio segnalino influenza. Un giocatore può riprendendo 3 segnalini movimento, porre in una regione un proprio segnalino influenza. Inoltre il giocatore di turno può fare un’azione che derivi dall’avere un segnalino influenza sul tabellone (gilde o regioni), ogni segnalino influenza ha un colore, ogni colore fa fare un’azione. Le azioni sono per lo più acquisto di carte da mazzi speciali che portano punti in vario (set di carte uguali, oppure indicati sulla carta stessa) o porre un proprio segnalino influenza su un box indigeni che da punti ai giocatori (varia solo il costo che cresce ogni volta che viene posto un nuovo segnalino). Inoltre i giocatori possono, invece che un’azione speciale, indire un’asta che concede di far fare un’azione ad un altro giocatore che però dovrà pagare quanto offerto al giocatore di turno. Il gioco finisce quando un giocatore ha 33 punti. Un gioco davvero poco interessante, poche idee, quelle solite e poco amalgamate. L’idea forse più intrigante è il numero limitato dei segnalini influenza (6 per giocatore uno per colore) che devono essere quindi ben gestiti e riutilizzati per poter effettuare le varie azioni. Carina l’idea dell’asta per far fare un’azione ad un altro e prendere soldi. Ma onestamente il tutto sembra davvero molto poco interessante. Inoltre pare basato tutto sulla sorta, il pedone si sposta coi dadi, i giocatori pescano carte da mazzi coperti e le carte non sono tutte uguali, e la stessa asta potrebbe essere iniqua e se mal gestita davvero oggetto di kingmaking, visto che il gioco finisce quando u giocatore ha 33 punti. Anche questo mi lascia perplesso, mi sembra sia stata una scelta per limitare il tempo di gioco e chiuderlo senza indugi. Mediocre.
Battlefields of Olympus: 2 giocatori 30 minuti
Un gioco che non mi è piaciuto assolutamente. Di fatto ci sono carte guerriero, carte azione speciale, carte trofeo e carte Ares. Un giocare al proprio turno o effettua pescaggi da mazzi prestabiliti di tipi di carte, oppure effettua scambi di carte qualora quelle in mano non lo soddisfacessero, oppure dichiara una guerra. La guerra scatta in automatico anche quando viene pescata una carta Ares. I giocatori si scontrano per le carte trofeo che valgono punti vittoria. La battaglia tra giocatori è semplice ogni carta guerriero ha carte che vince e carte con cui perde e i giocatori si alternano a giocare carte guerriero finché uno non può o vuole contrastare il guerriero giocato dall’avversario. A complicare un po le cose ci sono le carte azione speciale che cambiano le regole di gioco durante la battaglia e i valori in campo. Finisce qui. Un gioco molto scialbo che potrebbe essere molto vicino al gioco conosciuto come “la carta più alta”! Le carte speciali sembrano davvero interessanti, ma il gioco in se davvero è nulla. Si salva (e forse è stato pubblicato solo per questo) solo per la grafica davvero notevole e in stile 300. Ma è pochissimo per spendere 20 euro. Bocciato.