ATTENZIONE! La seguente anteprima è ricavata dalle impressioni successive alla sola lettura del regolamento senza prova su strada del gioco
TWIN TIN BOTS
Se vi è piaciuto Roborally, o anche se non vi è piaciuto e cercate qualcosa di più semplice!<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
C’era una volta Roborally, “pazzo” gioco di Garfield (Magic, Netrunner) edito dalla Avalon Hill. In questo Twin Tin Bots cambia autore (Keyaerts, noto per Small World e Evo) ed editore (Flatlined Games) e non so come sono messi con licenze, diritti e cose varie, ma è fin troppo chiaro che il gioco prende la meccanica base dal noto predecessore.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
Cercherò di descrivere il tutto in modo che anche chi non conosce Roborally possa capire, alla fine le dinamiche sono abbastanza semplici.
In Roborally i robot erano impegnati in una corsa dentro una fabbrica e vinceva chi arrivava primo, in Twin Tin Bots i giocatori controllano ciascuno una coppia di robot impegnati a raccogliere cristalli, ci sono cristalli in 3 diversi colori e punteggi e lo scopo (prima importante differenza) è realizzare più punti vittoria a fine partita.
Si gioca su una mappa esagonata (non quadrettata) con un tabellone fisso (non modulabile, è a doppia faccia, ma a seconda del numero di giocatori se ne sceglie una) dove i giocatori posizionano la loro base e devono cercare di raccogliere i cristalli che spuntano a centro mappa e riportarli alla base.
Il movimento dei robot viene guidato dalle classiche carte che “programmano” il robot, ma ci sono differenze importanti con RoboRally. La plancia di ciascun robot ha 6 spazi disponibili, ma può contenere solo 3 carte. Ad ogni turno il giocatore può cambiare la programmazione di uno solo dei robot, può aggiungere una carta in una posizione, ma può anche toglierla o cambiare di posto (cosa che permette di correggere degli errori, cosa che in Robo Rally non è ammesso). Dopo la fase di programmazione i robot eseguono le istruzioni delle prime tre slot della loro plancia, dopodiché le carte si fanno slittare di posizione e si procede così di turno in turno.
Ogni volta che un cristallo viene consegnato ne ricompare un altro a centro plancia e il gioco procede fino all’esaurirsi dei cristalli o al raggiungimento di un determinato punteggio (praticamente per cappotto).
Le azioni previste dalle carte oltre agli ovvi avanza/ruota/carica/scarica permettono anche delle azioni (blande) di contrasto (non è prevista come in Roborally una fase automatica in cui i robot sparano). Inoltre a ciascun giocatore viene assegnata un’azione speciale presa da un apposito mazzo, solitamente più potente delle azioni standard. Altro elemento per dare un po’ di pepe al gioco sono delle varianti di percorso che si possono aggiungere per variare la plancia (teletrasporto, ostacoli, eccetera).
Prime impressioni
Che dire! RoboRally ha il sapore dei giochi di una volta, con i presunti difetti (per chi li vede tali). Caotico, lungo, o per essere più precisi con una durata non facilmente prevedibile, per le situazioni “estreme” che si potevano creare. Twin Tin Bots semplifica molto, promette di stare in un'ora, e probabilmente ci riesce, permette di correggere gli errori di programmazione delle carte, elimina tutti gli elementi che potevano portare a situazioni incontrollabili in Roborally (programmazione a lungo termine, movimento dei nastri trasportatori, precipizi, azioni di contrasto degli altri robot che sono ridotte al minimo).
Ovviamente è questione di gusti! Alcune cose di RoboRally le trovo impagabili, come la possibilità di creare percorsi sempre diversi, mentre qui abbiamo sempre lo stesso tabellone e, sinceramente, mi sembra un limite non da poco per la rigiocabilità.
Per quanto mi riguarda non sono un assiduo giocatore di Roborally, ma continuerò a farci una partita quando capita…lasciando Twin Tin Bots a chi preferisce qualcosa di più semplice.