Per bambino di 6-7 anni è fattibile e godibile?
Una delle critiche che mi capita di leggere più spesso nell'ambito delle recensioni riguarda l'ambientazione, spesso appicicata sopra (per dare una definizione tecnica) alle meccaniche di gioco; questo problema - se vogliamo così chiamarlo - è forse meno presente nei titoli per i più piccoli, di sicuro aiutati da una buona dose di fantasia che permette loro di sopperire/percepire a eventuali mancanze.
Nel caso di Ecosystem, titolo cooperativo di Clementoni per un'età consigliata dai 10 agli n mila anni dai 2 ai 4 giocatori, la questione non si pone, o meglio, fin dalla confezione risulta chiaro che il tema stesso del gioco è vissuto fin dalla sua concezione: Ecosystem infatti fa parte della linea Play for future, ovvero una serie di titoli che Clementoni realizza con materiali riciclabili e a basso impatto ambientale; tutto quindi, a partire dai sacchettini di carta porta token per arrivare a carte e tabellone, è prodotto con elementi riciclabili, quasi a voler suggerire fin da subito al giocatore un cambio di paradigma.
Riciclare è meglio che buttare
All'interno della scatola di gioco - facendo un mero elenco - troviamo così il tabellone (suddiviso in tre aree distinte, bosco-città-mare), 1 dado, 4 pedine, 24 piccole foglie, 3 prismi ottagonali, 20 carte bonus, 46 carte evento, 12 tessere personaggio (ognuno con abilità speciali differenti), 6 tessere ecosistema, 1 plancia inquinamento, 1 plancia riserva e 24 gettoni inquinamento.Lo scopo del gioco è di liberare il mondo dai 24 gettoni inquinamento, posizionati a caso ad inizio partita sul tabellone, semplicemente portando sopra di questi il vostro/i personaggio/i ed effettuando un tiro di dado superiore al valore del gettone stesso; l'utilizzo del plurale non è casuale in quanto in alcuni casi il valore del singolo dado non è sufficiente per riuscire a vincere (al netto di malus/bonus) e quindi sarà necessaria la presenza di più giocatori nella stessa posizione che potranno sommare i loro lanci per riuscire a "vincere" l'inquinamento.
Ad ogni turno i giocatori dovranno inoltre risolvere una carta evento, ovvero delle carte negative che contribuiscono all'avanzamento dello stato dell'inquinamento in uno dei tre ambienti sulla scala-termometro presente nella parte laterale del tabellone; per progredire in maniera positiva viene quindi richiesta una buona dose di pianificazione e analisi su quale strada sia meglio intraprendere per riuscire a minimizzare i possibili impatti, cosa che produrrà - soprattutto nelle prime partite e soprattutto nei più piccoli - una sensazione di emergenza costante.
Infine, come piccolo conforto per le vostre imprese, oltre alle abilità della carta personaggio che avrete scelto a inizio partita, avrete dalla vostra anche due elementi: le carte bonus, che vi permetteranno di ottenere alcuni vantaggi (es. far arretrare i segnalini sui percorsi dell'inquinamento), e le foglioline che, piantate a fianco dei gettoni inquinamento, contribuiranno a far abbassare il lancio richiesto per eliminarli.
La partita terminerà al verificarsi di una delle seguenti condizioni: vengono rimossi tutti e 24 i gettoni inquinamento dalla plancia (and the winner is...), uno dei tre indicatori inquinamento arriva in fondo al suo tracciato (loser time), terminano le carte evento (loser time alla seconda).
What if
Le prime partite, complice anche la necessità di prendere le misure con il regolamento e con le strategie non scritte (non captate dall'attenta sagacia del padre) hanno avuto un esito negativo, ma nonostante ciò la prole ha ben risposto alle sollecitazioni, richiedendo di riprovare subito "l'impresa".
Questo passaggio mi è utile per evidenziare due importanti caratteristiche di Ecosystem. In prima battuta senza dubbio la chiarezza delle regole di gioco che evitano quel senso di frustrazione legato all'incapacità dei più piccoli di tenere sotto controllo un numero eccessivo di variabili; qui i fattori di cui tener conto sono sì molteplici (dove vado, quando usare un bonus, mi conviene seguire il mio compagno, etc.), ma sia la natura cooperativa, sia la linearità con cui è possibile gestire le carte a propria disposizione e gli effetti legati alla richiesta di risolvere i gettoni inquinamento, permettono di mantenere alta la concentrazione senza risultare troppo complessi.
Secondo aspetto è legato proprio al tema di gioco, ovvero quella lotta all'inquinamento che spesso diamo per scontata o eccessivamente lontana dai nostri figli, ma che invece è ben presente nella loro mente. A voler essere critici, forse dovremmo proporre questo gioco agli over 50, ma già riuscire a far crescere i piccoli con una mentalità diversa è sicuramente un successo.
In ultimo, la possibilità di posizionare in maniera casuale i gettoni inquinamento sul tabellone a inizio partita, la variabilità delle carte evento e le diverse caratteristiche dei personaggi che potrete decidere di impersonare, fanno sì che la longevità sia assicurata nel tempo, tanto che ogni partita sarà letteralmente una battaglia a sé stante.
Change the world
Lo ammetto: una tematica di questo genere, portata avanti con coerenza fin dalla scelta dei materiali, era per me un classico win-win; alla prova dei fatti ho trovato un buon titolo collaborativo (un plus visto il tema: si cambia solo se tutti fanno la loro parte), adatto anche per bambini di età inferiore ai 10 anni, ben equilibrato e che non presenta difetti sostanziali. Personalmente ho preferito intavolarlo con più di due persone così da rendere più "difficile" il coordinamento e rendere meglio il senso di emergenza, ma in generale ho raccolto un buon apprezzamento in tutte le sue configurazioni.
Se volete provare qualcosa di diverso, in una sorta di Pandemic for dummies (senza elementi legacy), sfruttando il tempo anche per fare un po' di sana educazione civica, potrebbe essere il titolo adatto a voi.