GI Joe Deckbuilding Game: esempio virtuoso di come si dovrebbe sfruttare una IP. Il gioco ha un bel po' di carne al fuoco per gli amanti del deckbuilding e l'alea dei tiri di dado è ben calmierata.
Cos'è questa rubrica
Parto dall'idea di considerare un mese di gioco (gioco circa quattro volte alla settimana) e quello che ho provato, se necessario andando a ripescare qualche gioco anche il mese precedente.
Non sono assolutamente giochi collegati o che hanno qualcosa in comune. Può capitare, ma non è detto.
Ne sceglierò uno che ha soddisfatto le aspettative e uno che invece le ha deluse.
Non necessariamente, quindi, un gioco bello e uno brutto, uno fatto bene e uno fatto male. O meglio, in linea di massima sarà anche così, ci sarà anche tale considerazione, ma non considerate il Top come un 9-10, né il Flop come un'insufficienza. Semplicemente sono “il meglio e il peggio di ciò che ho provato ultimamente”.
Oggi si parla di due giochi che davvero poco hanno in comune, se non il fatto di essere legati a due ricordi estremamente piacevoli della mia infanzia: il mondo fantasy e i G.I. Joe.
Il primo, Bardsung, è un dungeon crawler per 1-5 giocatori, della Steamforged Games, arrivato da poco tramite una bella campagna Kickstarter, in una scatola enorme, denso di materiali e di idee.
Il secondo, G.I. Joe Deck-Building Game, è un deck-building per 1-4 giocatori, della Renegade Game Studios, che non solo ha un tema a me caro, ma ha sviluppato una meccanica in linea con esso e l'ha fatto pure bene.
Ma vediamo quale dei due è il Top e quale il Flop della puntata
Top: G.I. Joe Deck-Building Game
I giocatori, per affrontarle, devono spedire in ciascuno delle carte Joe, ma la condizione necessaria e sufficiente è quella, ogni volta di utilizzare un mezzo di trasporto. Questi mezzi sono acquistabili, come le altre carte, da un display comune, ma non sono poi personali, bensì finiscono in un hangar, a disposizione di tutti.
Quando utilizzati, vanno negli scarti del giocatore (a simulare la manutenzione) e poi tornano disponibili quando li ripesca.
Bilanciare il numero dei mezzi da acquistare, rispetto alle altre tipologie di carte, è quindi fondamentale, in una sorta di doppio deck-building.
L'altra particolarità risiede nel fatto che si è sempre partecipi del gioco, anche nel turno degli altri, potendo unire i propri Joe alla missione del giocatore corrente. Anzi: data la difficoltà del gioco, una buona coordinazione, con previo confronto e discussione, è assolutamente necessaria.
Ecco, altro lato positivo: non solo il gioco presenta un buon livello di sfida già nella missione base, ma ci sono sei carte che possono essere utilizzate per modulare la difficoltà della partita, rendendo le cose sempre più ostiche e aumentando la longevità.
Insomma, come sempre dai giochi su licenza non ci si aspetta molto, ma in questo caso non posso far altro che consigliare G.I. Joe Deck-Building Game a tutti gli amanti di questa meccanica.
Seguirà recensione.
Flop: Bardsung
Bardsung basa il 90% del suo essere sui tiri di dado contrapposti a un valore soglia, con una profondità tattica che rasenta lo zero. Alcune cose sono anche fatte bene e ben sviluppate, come la caratterizzazione dei personaggi, la loro evoluzione nel tempo e l'intelligenza artificiale del nemico, che è ottima.
Ma, oltre che nella piattezza dei combattimenti, casca proprio su quello che doveva essere il suo punto forte, ovvero l'esplorazione. I dungeon vengono assemblati pescando carte stanza e corridoio casuali, il più delle volte con il solo scopo di attraversarne abbastanza da raggiungere l'uscita e passare al successivo. In questo modo, nessun dungeon ha mai davvero un senso compiuto o presenta una sua logica diversa, ma, paradossalmente, l'estrema casualità con cui vengono costruiti finisce per renderli tutti uguali e anonimi.
È la prima volta che ho visto il mio gruppo american abituale – gente intrippata di dadi e miniature fino al midollo – essere così annoiato, distratto e deluso durante una partita.
E ora, sempre dalla Steamforged, aspetto Monster Hunter World...
Anche qui, seguirà recensione.
Intanto stasera non perdetevi la nuova puntata video con i nostri ospiti: Fulvio Pisani di Storyboardgame e Stefano Stievano di Houseofgames: