Tournament at Camelot è un gioco di carte per 3-6 giocatori della durata di 45 minuti, con un'età consigliata di ben 14+ (inspiegabilmente), basato essenzialmente sul trick-taking (che per chi non lo sapesse significa approssimativamente giocare a briscola).La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole ed in nessun modo ha valore di recensione.
Riassunto di gioco
A inizio partita ciascuno sceglie un personaggio che ha associata anche una carta alleato/oggetto/luogo. Il personaggio ha un'abilità speciale e lo stesso l'altra carta, ma in questo caso tale abilità diviene attiva solo sotto un certo numero di punti ferita. Lo scopo del gioco è rimanere il giocatore con più punti ferita a fine partita.
Ogni giocatore ha una mano di carte presa da un mazzo Armi che comprende 4 semi: Spade, Magia, Inganno e Frecce, oltre a tre carte speciali, ovvero Merlino, Alchimia (una specie di jolly) e l'Apprendista Stregone. I quattro semi sono numerati da 1 a 14, tutte le carte vengono mescolate e ogni giocatore ne riceve 12 per round.
A questo punto, a partire dal primo giocatore ciascuno gioca una carta. Il seme che comanda è quello della prima carta giocata e ovviamente una carta più alta prende quella con il valore inferiore. È obbligatorio rispondere col seme giocato, a meno che non lo si abbia esaurito (come a Tressette). Due carte dello stesso valore si elidono a vicenda, venendo coperte sul dorso. Le tre carte speciali hanno ciascuna un effetto particolare, ad esempio Alchimia è un jolly per tutti i semi e vale 15, mentre Merlino può replicare il valore di qualsiasi carta già in tavola.
Ogni “presa” fa accumulare ferite al giocatore che se la aggiudica, quindi prendere non è cosa buona. Ad esempio, le carte normali valgono 5 ferite, quelle con disegnato un teschio 10 e altre come Merlino addirittura 25. Tali ferite vengono segnate con segnalini che si spostano su due carte che riportano la vitalità iniziale dei giocatori.
Alla fine di ogni round, chi ha accumulato più ferite pesca una carta Godsend, che è un sistema per mantenere un po' in gara chi è ultimo, dato che fornisce un vantaggio spendibile nel round successivo.
La partita termina appena un giocatore viene “ucciso”: a quel punto chi tra i restanti ha più punti vita è il vincitore.
Prime impressioni
Tournament at Camelot è Ciapanò. (Ndr: È un gioco di carte nel quale per vincere il giocatore deve evitare di prendere (ciapa - nò) le carte con il valore più alto) E qui mi potrei fermare. Rientra a pieno titolo in quella categoria definita “aspiranti giochi da bar”.
Che possiamo dire di più?
- C'è l'asimmetria dei ruoli, con abilità uniche, quel poco a dare un po' di varietà, rigiocabilità ed interesse alla partita.
- Ci sono due meccanismi di recupero per i perdenti: l'abilità complementare che si sblocca sotto una certa soglia di ferite perse e le carte Godsend.
- C'è un'ambientazione che... no vabbè, l'ambientazione è appiccicata.
Insomma, se in casa vi mancano un mazzo di carte da scala e un nonno da bar, potreste anche pensare di prendere Tournament at Camelot. Altrimenti, con i suddetti ingredienti, ne avete a disposizione già almeno una dozzina di giochi simili a costo zero.