[Editoriale] Brisca, Scopa e Tressette

Vinceva un caffè o un pacchetto di caramelle, mio nonno. La sequenza era sempre quella: Briscola al meglio dei 3, Scopa ai 21 ed eventualmente spareggio a Tressette. Conosceva, come si conoscono più o meno tutti, anche i vari Rubamazzo, Scala, Machiavelli, King, Scopone, ecc. Tanti giochi di carte (quanto costa un mazzo da scala? 10 euro? È eterno e ci puoi fare mille giochi, solitari inclusi) in un'unica scatoletta portatile. In breve sequenza mi è capitato di fare tre giochi con le carte numerate: Cinque Cetrioli (Friese, 2-6 giocatori), Linko/Abluxxen (Kiesling-Kramer, 2-5) e Parade (Homma, 2-6). 

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Vinceva un caffè o un pacchetto di caramelle, mio nonno.
La sequenza era sempre quella: Briscola al meglio dei 3, Scopa ai 21 ed eventualmente spareggio a Tressette. Conosceva, come si conoscono più o meno tutti, anche i vari Rubamazzo, Scala, Machiavelli, King, Scopone, ecc. Tanti giochi di carte (quanto costa un mazzo da scala? 10 euro? È eterno e ci puoi fare mille giochi, solitari inclusi) in un'unica scatoletta portatile.
 
In breve sequenza mi è capitato di fare tre giochi con le carte numerate: Cinque Cetrioli (Friese, 2-6 giocatori), Linko/Abluxxen (Kiesling-Kramer, 2-5) e Parade (Homma, 2-6). 
 
Il primo è un Ciapanò con un solo seme, i cetrioli appunto. Ciapanò è un vecchio gioco al quale devi prendere meno carte possibile. Anche nel King uno dei sottogiochi è il Meno Mani, molto simile. La differenza è che Ciapanò, che almeno ha 4 semi da sfruttare, è migliore di Cinque Cetrioli. 
 
Abluxxen è una evoluzione di Rubamazzo. Cali delle carte e chi gioca dopo di te te le può rubare se a sua volta ne mette in tavola una quantità identica ma con un valore maggiore. Quando qualcuno finisce quelle che ha in mano o termina il mazzo in tavola, si contano come positive le carte calate di fronte a sé e come negative quelle ancora in mano. Abluxxen è probabilmente più bello di Rubamazzo, di solito considerato il più barbone dei giochi da bar, ma non è che andiamo molto lontano. 
 
Parade è un gioco giapponese e probabilmente il più originale dei tre. Anche qui ci sono 6 carte scoperte come in Linko e anche qui, come in Cinque Cetrioli, bisogna cercare di prendere meno carte possibili. A fine partita il punteggio è determinato mediante un particolare meccanismo di maggioranze che premia con meno punti negativi chi ha la maggioranza di carte prese in ogni singolo colore (ce ne sono sei), mentre penalizza maggiormente chi non ottiene la maggioranza. C'è quindi questo possibile twist di rischiare prendendo tanto, in modo da minimizzare i punti negativi. A fine partita vince chi è andato meno in passivo. 
 
 
Ora, dopo aver giocato a ciascuno di questi (come ad altri simili che stanno uscendo a raffica negli ultimi anni), il responso del gruppo è sempre stato “carino, però...”. Quel però lasciato in sospeso, quando chiarito, continua sempre con un “tanto vale giocare a Tressette. Vuoi mica mettere questo con Scopone Scientifico? Briscola Chiamata è mille volte meglio”. E simili. 
 
Ed è lì che il pensiero va a mio nonno e a tutti quelli come lui, vecchi e giovani, che della “cultura da bar”, in Italia, hanno fatto una tradizione. Partitina, sigaretta (quando si poteva), bestemmia endemica (mio nonno era toscano e coi veneti se la giocano), arrabbiature, prese per il culo, caffè. E poi da capo, fino all'ora di cena e, d'estate, anche dopo cena. 
 
Vedo che Abluxxen ha vinto anche diversi premi o comunque nominations (non ultima quella per l'International Gamers Award) e in ogni caso è stato molto apprezzato. Le firme che porta, del resto, non sono degli ultimi arrivati. Ma apprezzamenti si sono sprecati all'estero un po' per tutti questi giochi e per altri simili che non ho citato.
 
 
Ora io mi chiedo: sarà che questi giochi piacciono tanto a tedeschi&company perché non hanno la nostra “cultura da bar”? Com'è possibile che un Rubamazzo pompato faccia tanta impressione da vincere premi e nominations? Eppure il Bridge dovrebbero ben conoscerlo anche loro. Hanno mai giocato, quelli della Ravensburger Spieleverlag, a Tressette con qualcuno di questi vecchietti legnosi di paese che lo fa da una vita e che liscerebbe loro il pelo in cinque minuti?
 
Non so, forse mi sbaglio io, ma mi pare che per questi giochetti di carte, nel nord Europa ci sia un po' lo stupore che abbiamo noi di fronte al pesce crudo che non sa di nulla e che però siccome è esotico ci fa tanta impressione, quando probabilmente un giapponese qualsiasi baratterebbe volentieri tutti i suoi insipidi onigiri per un bel piatto di pasta all'amatriciana. 
 

Commenti

Ottimo articolo del sempre ottimo Agza!
Mi permetto di ampliarne la prospettiva: quando sentite/leggete un krukko, finnico o neerlandese dare del "PIIGS" (e non solo in ambito economico, perché è quasi sempre implicito il disprezzo sociale/culturale) a italiani/spagnoli/greci/portoghesi, ricordatevi sempre chi sono i veri BARBARI d'Europa

:-)

w il tressette!!!

...concordoin pieno.
C'è pero' quella genialata dei conti alla fine che lo rende meno banale del previsto, "carino, ma pero'...." :)

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