2212: Ginkgo Biloba, the oldest and strongest tree in the world, has become the symbol of a new method for building cities in symbiosis with nature. Humans have exhausted the resources that the Earth offered them, and humanity must now develop cities that maintain a delicate balance between resource production and consumption. Habitable space is scarce, however, and mankind must now face the challenge of building ever upwards. To develop this new type of city, you will gather a team of experts around you, and try to become the best urban planner for Ginkgopolis.
In Ginkgopolis, the city tiles come in three colors: yellow, which provides victory points; red, which provides resources; and blue, which provides new city tiles. Some tiles start in play, and they're surrounded by letter markers that show where new tiles can be placed.
On a turn, each player chooses a card from his hand simultaneously. Players reveal these cards, adding new tiles to the border of the city in the appropriate location or placing tiles on top of existing tiles. Each card in your hand that you don't play is passed on to your left-hand neighbor, so keep in mind how your play might set up theirs!
When you add a new tile to the city, you take a "power" card of the same color, and these cards provide you additional abilities during the game, allowing you to scale up your building and point-scoring efforts.
- Ginkgopolis
- 銀杏都市(ギンコポリス)
- 银杏城
Voti e commenti per Ginkgopolis
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Bel gioco dalle molteplici strategie e con tanti spunti interessanti. Unisce una gestione del turno tattica (dovuta alla pesca delle carte e l'ottimizzazione della mano) con una panificazione strategica del fine partita tra obiettivi e maggioranze.
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Capolavoro nel uso genere.mi sembra un misto tra 7 wonders(per il draft),taluva(per l espansione territoriale e genere astratto)ed el grande ( maggioranze) che sono giochi che mi piacciono tantissimo.In più ci sono i bonus che si sommano e garantiscono molta soddisfazione.
Questo gioco ha tutto quello che mi piace perché ė un tedesco con una bella interazione che però non ė devastante come può essere nei giochi tipici di maggioranze.
Tra i difetti c'è chi dice che bisogna avere fortuna nelle carte che ti arrivano,ma non ė vero perché se sapete giocare a 7 wonders saprete che bisogna adattarsi a tutto e poi al costo di pochi punti vittoria,un paio di volte per partita,si può cambiare totalmente la mano di carte che ci ė arrivata.
Altro pregio ė il range di giocatori che va da 1 a 5 ed il tema scelto(astratto) mi piace molto.
Secondo me l unico difetto ė che nella fase finale bisogna avere un po' di fortuna che gli avversari non ci scombinino troppo le tessere piazzate precedentemente,ma ė comunque il bello del rischio.
Ps: l espansione modifica un po' le regole su 3 livelli: più facile,medio e difficile che si combinano con altri 3 livelli di controllo sull alea.
Per accrescere il controllo si può usare una regola dell espansione che non prevede materiali,ossia si tiene una carta in più quando sì passano all avversario per ritrovarsela nella mano successiva.
Un interessante mix di meccaniche tedesche, combinate in modo originale. Astratto ma lineare, una volta superato lo scoglio del primo impatto.
Gioco molto molto carino, non ha goduto dell'hype di altri prodotti e per questo è rimasto un po' in sordina. Il voto effettivo è 7 e mezzo, perché in cinque giocatori è meno gestibile.
Inizialmente è difficile da capire, il gioco presenta meccaniche particolari e non immediate che se da un lato lo rendono originale, dall'altro lo penalizzano a livello di giocabilità. I giocatori esperti rischiano di essere anni luce avanti ai neofiti, rendendo la sfida impari. Inoltre, personalmente, il tipo di "ambientazione" proposta (costruire palazzi e quartieri facendo punti) non sembra particolarmente avvincente. In ogni caso bisogna dargli il merito di essere piuttosto originale come tipo di gioco, per i più strategici e calcolatori potrebbe essere una sfida interessante.
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