La Febbre dell'Oro è un simpatico gioco che incrocia diverse strade che, negli anni 60 rendevano monopoli e il gioco dell'oca, i giochi più giocati fra il pubblico giovanile. Il gioco è ambientato nel periodo del Far West dove la ricerca dell'oro era diventata una vera e propria "febbre" sfociando a volte in eventi sanguinosi.
Benito Jacovitti, autore di bellissimi e divertentissimi fumetti con il protagonista cocco bill (un pistolero che beveva camomilla) fu incaricato di seguire lo sviluppo di uno strumento di educazione e allo stesso tempo di svago, nacque così il DiarioVitt, e qualche tempo dopo uscì anche il primo (e credo unico) gioco in scatola interamente disegnato e curato da Jacovitti.
I giocatori nel gioco cavalcheranno lungo le 72 caselle incappando talvolta in messaggi (dovranno leggere il relativo evento) o in caselle dove è possibile comprare pezzi di ferrovia o di fiume; prendendo così la proprietà di tutte le rimanenti tessere (ce ne sono 6 categorie: fiume-canyon-saloon-ferrovia-scuderia-emporio). Alcune caselle saranno vuote e permetteranno via via che si avanza sul tabellone di raggiungere l'ingresso al pozzo N13, meta finale.
E' possibile ricevere dei soldi o darli nel caso un giocatore finisca sulla casella di proprietà di un altro giocatore pagando la somma riportata sulle carte proprietà (ad esempio, l'emporio rende 20 dollari).
Giunti all'imbocco della miniera si dovrà ottenere in 2 tiri un risultato di 13 (ma attenzione non c'è dado, bensì una roulette) altrimenti si ritornerà all'ingresso (casella 72), vince chi, riesce ad entrare nella miniera e divenirne proprietario.
Pro:
Un mix di 2 giochi famosissimi lo rende divertente e le illustrazioni presenti rendono il tabellone (peraltro molto grande) coloratissimo e vi assicuro che vi soffermerete a leggere ogni singola casella strapiena di salami o vermiciattoli. La mancanza del dado e la presenza della roulette rende la fase di tiro del dado decisamente diversa dal solito. Ottimi materiali.
Contro:
Gioco molto vecchio e di difficile reperibilità. Può annoiare, ma essendo un gioco per bambini non ci si può aspettare sempre nuove situazioni di gioco. La roulette spesso rende difficile l'individuazione del numero uscito se l'indicatore del risultato è fermo tra i due numeri, in questo caso vale la regola del numero preso alla destra di chi guarda, ma a mio avviso si poteva mettere qualche divisorio. Regolamento snello, ma di difficile interpretazione, è sicuramente basato su vecchie concezioni (è scritto a macchina e non stampato) di scrittura delle regole e, ad esempio, per il valore delle proprietà occorre sempre rifarsi alla sua ultima pagina, quando una tabella riassuntiva volante da inserire nelle carte sarebbe stata meglio.
Io ce l'ho, ci hanno giocato tantissimo i miei fratelli, ci ho giocato tantissimo io e ci sta giocando tantissimo mio figlio (infatti il gioco è molto consumato)! gioco estremamente semplice e divertente, il mazzo di carte dei "messaggi" vale sicuramente il tempo di una partita. I tiri finali per raggiungere il pozzo n. 13 sono 4 e non 2. Simpaticissimo!!!
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