Questo sembra proprio il tipo di gioco di cu.. in cui sono particolarmente bravo. Tra l'altro di Randolph ho poca roba, mi sa che mi tocca comprarlo😅
Benvenuti in Fagioli e Pepite, la rubrica trasversale sui giochi da tavolo ambientati nel selvaggio West!
Qui troverete recensioni e curiosità sui migliori titoli western, dalle sparatorie nei saloon alle corse all’oro.
Che siate pistoleri esperti o cercatori di fortuna alle prime armi, preparatevi a vivere duelli epici…
Capitolo 5: Miniera de Plata
«La cucaracha, la cucaracha
Ya no puede caminar
Porque no tiene, porque le falta
La patita principal.»
(famosa canzone messicana: c’è chi l’ha letta cantandola, e chi mente...)
Parecchie miglia più a sud, appena superato il confine del Messico, tra canyon rocciosi e cactus spinosi, si trovava la leggendaria Miniera de Plata. Era ben nascosta tra le colline polverose e le sue gallerie segrete custodivano da secoli filoni d’argento e, secondo le leggende, persino qualche frammento d’oro.
C’era anche un gruppo di spavaldi omini dal sombrero sgualcito e il poncho colorato, radunati davanti all’ingresso, con il piccone arrugginito in spalla e gli stivali impolverati. Con un sorso di tequila per darsi coraggio, molti di loro si addentravano nei cunicoli bui, dove l’eco dei loro passi si mescolava ai sinistri scricchiolii delle travi marce. Ma la miniera era stata maledetta da un antico sciamano e non avrebbe fatto sconti a nessuno. Anche lì i minatori, presi dalla febbre dell’oro, scavavano con foga e avidamente, caricando le tasche finché non riuscivano più a camminare. Le travi tremavano e la polvere cadeva dal soffitto.
Solo uno di loro, sentendo un freddo presagio scorrere lungo la schiena, decise di rimanere fuori ad aspettare. Di colpo un boato. Un tuono sordo nel ventre della terra.
Il fortunato superstite si tolse il sombrero, lo strinse tra le mani e si allontanò velocemente portando via con sé ciò che i suoi compagni avevano lasciato per sempre, mentre il sole tramontava su un deserto che non restituiva mai ciò che prendeva.
Questa breve storia messicana vi lasci una morale: ad essere troppo avidi e a pretendere troppo si resta schiacciati come lo scarafaggio della canzone. Se anche non credete a questa storiella che ho inventato per farvi andare piano, potete comunque avanzare nella lettura, ma possibilmente lentamente altrimenti poi arrivate troppo presto alla fine (e poi perdete).
Introduzione

Grazie ad Oliphante, che la localizza nel 2023 con il titolo Silver Mine, possiamo goderci anche noi un tabellone dalla grafica fumettosa unito a tantissime e sbrilluccicose pepite d’argento e d’oro, e simpatici hombres dal poncho colorato. Nella scatola (che funge anche da cassa dove depositare le pepite) troviamo anche sei dadi (con le facce da 0 a 5), alcune trappole e un mini-regolamento.
Devo riconoscere a Randolph la genialità di questo gioco in cui l’obiettivo è quello di essere gli 'ultimi' ad entrare in miniera.
Il gioco gira bene perché anch’esso gira tutto al rovescio: chi entra nella miniera per primo dovrà pagare per farlo e chi arriva dopo pagherà ancor di più.
L’ultimo giocatore a rimanere fuori dalla miniera invece porterà a saccoccia tutto quello che i suoi avversari avranno lasciato prima di lui.
Non possono ovviamente mancare delle “trappole”, il cui obiettivo come dice la parola stessa è proprio quello di far correre come dannati gli avversari.
Come si gioca
Distribuite ad ogni giocatore un simpatico hombre, una trappola, due pepite d’oro e dieci pepite d’argento (una pepita d’oro vale come dieci pepite d’argento). Scelto il primo giocatore esso piazza la sua pedina su una casella a sua scelta, seguito da tutti gli altri giocatori.

Più lontani siete dalla miniera, maggiore sarà il numero di dadi da lanciare e conseguentemente vi muoverete più velocemente.
Vi ricordo che l’obiettivo è quello di NON entrare in miniera e per aiutarvi potete pagare di tasca vostra (ai prezzi indicati nel tabellone) pur di non lanciare alcuni dadi, ma è sempre obbligatorio lanciarne minimo uno.
Le pepite che pagate le metterete direttamente nella cassa vicino alla miniera. Potete altresì farvi pagare profumatamente dai vostri avversari per lanciare volutamente dadi extra. Del resto se non riuscite ad arrivare ultimi, tanto vale entrare subito in modo da pagare il meno possibile.
Il primo giocatore infatti ad entrare in miniera è costretto a pagare una pepita alla cassa, il secondo due e così via. L’ultimo giocatore a rimanere fuori guadagna tutto il contenuto della cassa e inizia un nuovo round, scegliendo per primo dove piazzare la propria pedina.
All’inizio del vostro turno, prima di lanciare i dadi per muovervi, potete anche posizionare la vostra trappola dove volete, o spostarne una di già presente se tutti i giocatori si trovano davanti ad essa. Chiunque termina il suo movimento nella trappola deve lanciare nuovamente il numero di dadi rappresentanti su quel specifico settore accelerando così la sua corsa.
Se terminate il vostro movimento sopra ad un avversario, egli vi deve dare subito una pepita, ma voi dovete subito lanciare un singolo dado per muovervi in avanti.
IMPORTANTE: al secondo round tutti i costi raddoppiano, al terzo round triplicano e così via…
La partita dovrebbe durare cinque round, ma sicuramente a metà partita qualcuno sarà già in bancarotta. Finite quindi il round in corso, assegnate le pepite a chi è rimasto ultimo, e chi ha più pepite vince immediatamente la partita.
Conclusioni

L’altra cosa importante da ricordare è che Silver Mine è di fatto un gioco altamente fortunoso e va quindi giocato “con la compagnia giusta”: se sei di indole permalosa o un puro e metodologico germanista questo gioco non fa assolutamente per te. Il bello di questo gioco, oltre alla sensazione di arraffare tutte quelle belle pepite, è vedere gli avversari fermarsi nella trappola che avevi appena piazzato o ammirarli mentre sono costretti a lanciare una vagonata di dadi extra, godendo a pieno delle loro disgrazie.
Silver Mine è dunque perfetto per serate leggere, tra tante risate e sfide all’ultima pepita, con la giusta dose di imprevisti e botte di cu** che lo rendono sempre dinamico e molto amato dai bambini e da coloro che giocano solo ed esclusivamente per divertirsi.
Se invece cercate un gioco strategico, di peso medio-elevato, basato su una sapiente gestione delle risorse, controllo del territorio e maggioranze, vi aspetto in miniera con il Capitolo 6: “Pionieri del Profitto”.
Puntate precedenti
Capitolo 1: Attenti al macchinista
Capitolo 2: La valigia dello sceriffo
Capitolo 3: Duelli all'orizzonte
Capitolo 4: Mandriani nel West