La Motley Fool (Buffone Variopinto) è un nome eccentrico per una compagnia che offre consulenza finanziaria (indossano cappelli da giullare quando raccomandano le azioni da comprare?) ma, nel bene o nel male, è una scommessa giusta dato che senza il loro intervento dubito che questo gioco di Reiner Knizia avrebbe visto la luce, o almeno non nella sua attuale incarnazione.
Come molti giochi adesso, anche questo ha avuto una vita precedente, ed in questa era conosciuto come Palmyra e trattava lo scambio di vasi.
L’argomento di questo gioco, invece, è la borsa e le sue leggi di domanda ed offerta. L’offerta in questo caso coinvolge tecnologia, petrolio e vendita al dettaglio. All’inizio del gioco, pedine rappresentanti queste categorie sono piazzate su un tracciato con dei prezzi per determinare il loro valore.
Ogni turno i giocatori saranno in grado di acquistare una o due di queste, prendendo la o le pedine situate più in basso e pagando il prezzo dovuto, facendo aumentare così il prezzo per il prossimo giocatore.
Le operazioni di vendita funzionano in un modo simile, ma poi l’articolo venduto viene messo nel punto più basso dell’indicatore del prezzo.
Le modifiche possono essere apportate ai titoli azionari giocando carte Toro o Orso, che i giocatori ricevono ogni turno, ma vengono totalizzate soltanto alla fine di un round di gioco – un tocco carino per indicare in che direzione soffierà il vento.
Ci sono anche carte dividendi che pagano bonus ai proprietari delle corrispondenti azioni, e le carte Breaking News (notizie importanti) che negano ogni carta sulla pila immediatamente sotto quella che è stata giocata.
Il gioco si svolge su tre round, con il round che finisce quando tutti gli spazi delle carte sul tabellone sono occupati, e nell’orario di chiusura, i giocatori incassano per le loro azioni, uno alla volta.
Alla fine della sessione di gioco c’era la sensazione come a dire “Beh, è tutto qui?” Ebbene sì, è tutto qui, il gioco è semplice ma è veramente efficace.
L’indizio sta nel titolo: Compra a poco e vendi a tanto (buy low sell high), e questo è tutto quello che devi fare per vincere.
La chiave del gioco, come nella vita reale, sta nel sapere quando vendere e quando comprare.
È probabile che si dica che le carte aggiungono un elemento di fortuna per derubare la purezza matematica, ma questo non è il modo in cui io la vedo.
Le carte aggiungono un elemento di “gioco” per prevenire l’inaridimento nella partita, ed in ogni caso, le oscillazioni che provocano non sono da Black Monday (lunedì nero). Questo è un gioco dalle fini tattiche, con le carte o meno.
Il titolo del gioco richiama alla mente di molti giocatori un gioco di Sid Sackson, Executive Decision, un bellissimo gioco, ma non fatto per attrarre i giocatori occasionali. Senza dubbio il desiderio di richiamare le folle va in qualche modo a spiegare il valore dell’elaborata produzione in questo gioco.
Le pedine di plastica e l’enorme tabellone sembrano ben al di sopra della qualità del gioco, ma se questo è ciò che attrae la gente, allora così sia.
Autore recensione: Brian Walker Traduzione della recensione dalla rivista Games International a cura di Morpheus www.gamesinternational.biz
Giochi collegati:
Buy Low Sell HighScritto da Morpheus il 19/10/2005
Voto recensore:
0,0Pro:
Veloce e tattico allo stesso tempo, ottima la possibilità di determinare il prezzo stile borsistico.La qualità dei pezzi è più che buona.
Il regolamento è semplice e si spiega in 3 minuti.
Contro:
In definitiva è un gioco di carte con un tabellone superfluo che, forse, serve soltanto per affibbiargli un prezzo da gioco da tavolo.L’atmosfera della versione precedente (Palmyra) era più simpatica.
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