Dama Turca

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Turkish Checkers
Voto recensore:
0,0
Premessa: la Dama Turca può essere a buon diritto considerata una semplice variante della Dama Internazionale (non “italiana”, mi raccomando!) e quindi non “degna” di recensione. Il motivo che mi ha spinto a recensirla sta nel fatto che le caratteristiche che la differenziano sono, a mio giudizio, sufficienti a considerarlo un gioco a sé. Siamo comunque ai limiti estremi del consentito, e quindi suggerisco che venga considerata una sorta di “eccezione che conferma la regola”.

La Dama Turca, pur utilizzando sostanzialmente le regole della Dama Internazionale, se ne differenzia per l’utilizzo di tutte le caselle della scacchiera, quindi anche di quelle bianche, conferendo al gioco una profondità e gamma di movimenti molto superiore.

All’inizio del gioco le pedine del Bianco occupano per intero la seconda e terza traversa (lasciando quindi vuota la prima), e quelle del Nero occupano per intero (quindi senza lasciare caselle vuote) la sesta e la settima traversa.

Il movimento delle pedine consiste nello spostarsi di una casella in orizzontale ed in verticale, mai in diagonale, e le semplici pedine non possono arretrare. Quando una pedina giace su una casella adiacente a quella di una pedina nemica, quest’ultima deve catturarla saltando sulla casella vuota che le sta dietro (se c’è, ovviamente). Se, a quel punto, si dovesse trovare vicino ad un’altra pedina avversaria con una casella vuota dietro, deve continuare la cattura, e così via, obbligatoriamente seguendo il percorso che la porta a catturare il maggior numero di pedine possibili, pena la sconfitta immediata! Una volta che una pedina raggiunge l’ultima traversa del campo nemico viene promossa a Dama ed il suo movimento cambia radicalmente: da quel momento muove come la Torre negli scacchi, di tutte le caselle libere che vuole in orizzontale ed in verticale. Non le è permesso di saltare le proprie pedine, ma per catturare una pedina avversaria non ha bisogno di esserle adiacente: l’importante è che stia sulla stessa linea, che dietro sia presente almeno una casella vuota e che non siano presenti altre pedine proprie o dell’avversario nel compiere il movimento di salto. Poiché una volta effettutata la prima cattura, è possibile (se ve ne sono le condizioni) continuare nelle catture di altre pedine nemiche anche in direzioni diverse dalla prima, il percorso per fare ciò può diventare molto complesso, anche considerando che la cattura E’ obbligatoria anche per le Dame, e che è obbligatorio catturare il maggior numero di pedine possibili; come per le pedine semplici, l’esecuzione di una cattura che dovesse risultare essere meno efficace di un’altra comporta la sconfitta immediata. Inoltre, una Dama può essere catturata da una pedina, purchè si verifichino le stesse condizioni di cattura di una pedina semplice.
Lo scopo finale, come per tutte le Dame del mondo, è la distruzione totale dell’avversario.

Abituati come siamo alla Dama Italiana, tendiamo a considerare la Dama un gioco estremamente noioso (e i commenti alle recensioni sulla Tana dei Goblin riservate al gioco lo confermano); in realtà, con le regole della Dama Internazionale il gioco raggiunge una complessità elevatissima e di gran lunga più stimolante della variante nostrana. Il fatto poi che la Dama Turca usi tutte le caselle della scacchiera (quindi anche quelle bianche) aggiunge ulteriore interesse. Suggerisco a chiunque sia perplesso da questa dichiarazione di provare a fare un paio di partite: si accorgerà di avere a che fare con un signor gioco!
Pro:
Molto più profonda della Dama, ne conserva la semplicità delle regole.
Non necessità un acquisto specifico. Bastano una scacchiera e le pedine della Dama (internazionale).
Contro:
Io non ne ho trovati. Però, se volete approfondire la conoscenza di questo gioco, dovete per forza imparare il turco!
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