Do You Worship Cthulhu?

Giochi collegati: 
Do You Worship Cthulhu?
Voto recensore:
0,0
Inizio subito col dire che questo gioco è l'ennesima versione di Wolfen / Mafia, ma con ambientazione Lovecraftiana.

Contenuto
Le 32 carte, illustrate da Ron Spencer, sono suddivise in 24 Villici, 2 Cultisti, 2 Veggenti, 2 Protettori e 2 Vigilanti. Le carte sono lucide e appaiono molto robuste. Il formato (10x14 cm.) molto ampio è bello da vedere, ma davvero poco pratico, quando si deve sbirciare la propria identità senza farsi vedere da chi ci sta seduto a fianco (e in gruppi numerosi state sicuri che avrete qualcuno seduto molto vicino).

Gameplay
Come dicevo in apertura, il gioco è la riproposizione di un vecchio classico, calato in un'ambientazione diversa e amata da molti appassionati, quella dei miti descritti da H. P. Lovecraft nei suoi racconti.
Per chi non conoscesse questo gioco, riassumo brevemente il gameplay: un giocatore assumerà il ruolo di Moderatore, tutti gli altri saranno i Villici che abitano un paesino del New England. Fra questi si annida il germe della follia: uno o due (a seconda del totale dei partecipanti) sono cultisti adoratori di Colui che giace addormentato nelle profondità di R'Lyeh, il Grande Cthulhu. I turni di gioco sono scanditi da giorno e notte, durante la notte, quando tutti i giocatori hanno gli occhi chiusi (e usualmente provocano anche un rumore sommesso, come battere una mano sulla propria gamba) il Moderatore chiama i Cultisti, che apriranno gli occhi e indicheranno con un cenno una vittima (un altro giocatore) da sacrificare alla loro empia divinità. Dopodiché sarà il turno del veggente, di svegliarsi, e indicare al Moderatore chi secondo lui è un cultista. Il moderatore confermerà o meno, come appropriato. Il giorno inizia col ritrovamento di un cadavere (il giocatore sacrificato durante la notte dai Cultisti) e prosegue con un dibattito che porterà al linciaggio di un altro giocatore.
Questa alternanza di fasi continuerà fin quando i Cultisti saranno tutti eliminati, caso in cui i Villici vinceranno la partita, o quando i Cultisti saranno in numero pari ai Villici, nel qual caso saranno i Cultisti a risultare vittoriosi.
Ci sono poi due personaggi aggiuntivi: il Protettore, che "svegliato" di notte indicherà un giocatore che non potrà essere sacrificato la notte stessa, e il Vigilante, che di notte farà un altro morto, nella speranza che sia un Cultista.
Notare che anche se la scatola indica 30 come limite di giocatori, è possibile giocare in 32, dato che questo è il numero totale di carte.

Commenti
Il gioco consiglia 1 Cultista e 1 Veggente fino a 12 giocatori, 2 Cultisti e 2 Veggenti se si è di più. Protettori e Vigilantes a piacere. Rispetto a Lupus in Tabula (la versione più nota e giocata in Italia) qui i "Mannari" (i Cultisti) hanno vita davvero dura: sono al massimo due (anziché tre), possono arrivare a dover eliminare molti più giocatori e hanno contro tanti veggenti quanti sono loro. Inoltre, c'è la combinazione realizzabile col Protettore per cui il Veggente può rivelarsi (e guadagnare il giusto credito presso la folla) senza temere di essere ucciso. I Cultisti possono solo sperare di uccidere il Protettore, ma anche se ci riescono non lo sanno. Quindi si procede sacrificando alternativamente una notte un Villico a caso, e una notte il Veggente rivelato, fin quando questo non muore (perché la notte prima si è azzeccato il Protettore). Certo, c'è il Vigilante ad accelerare le morti (in teoria gioca con i Villici, ma fa più danno che altro), ma la cosa non controbilancia affatto la situazione.
Pro:
Divertente come sempre e adatto ad un altissimo numero di giocatori.
Ambientato nei Miti.
Contro:
Se vi piace il genere, probabilmente lo avete già con un altro nome; se non lo avete già, a meno che non amiate questa ambientazione alla follia, ci sono versioni migliori da comprare.
Bilanciamento da rivedere.
Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale