Dos Rios è ambientato in una valle stretta fra due catene montuose, all'interno del quale scorrono due fiumi: il Rio Verde e il Rio Moreno. Il tabellone è suddiviso in grossi esagoni ed è componibile per creare una combinazione sempre diversa di territori. Un esagono può contenere tre tipi di terreno, che corrispondono anche a tre diverse altezze: montagna (alto), foresta (medio), coltivato (basso).
I terreni coltivati sono a loro volta di 3 diversi tipi: possono produrre grano, granoturco o tabacco.
Scopo del gioco è quello di costruire 5 edifici (una hacinda e quattro casas) oppure possedere una hacienda e 3 casas contemporaneamente irrigate da uno dei fiumi.
Gli edifici costano e l'unico modo per procurarsi i soldi è avere uno o 2 campesinos o un edificio in un terreno coltivato irrigato da un fiume al momento in cui matura la produzione del bene coltivato.
Ogni giocatore possiede 6 campesinos e altrettanti punti azione per muoverli al proprio turno. I punti azione sono suddivisibili liberamente fra i campesinos e, lungo il tragitto di un qualsiasi di tali omini è possibile costruire edifici o dighe negli esagoni attraversati senza alcun costo di punti azione.
Non più di due omini possono restare in un esagono e, entrambi, devono essere dello stesso giocatore.
Se ne deduce che muoversi diventa parecchio difficile. Effettivamente l'unico modo per entrare in un esagono occupato da un altro giocatore è "estrometterlo" ("chase off" è il termine che usa il regolamento). Per estromettere un campesinos è necessario entrare con un omino nel suo esagono proveniendo da un territorio più alto (es. un omino proveniente da una foresta può estromettere un omino in terreno coltivato) oppure entrare nell'esagono con più campesinos di quanti ce ne sono.
L'omino estromesso torna in città, nella parte "bassa" del tabellone, lontano dalle sorgenti dei fiumi.
Gli edifici complicano ulteriormente le cose rendendo l'esagono di proprietà effettiva del giocatore che li ha costruiti: la casas impedisce ad un rivale di fermarsi su quell'esagono (ma permettendo il passaggio, purchè in assenza di campesinos nell'esagono stesso) mentre l'hacienda impedisce anche il semplice transito.
Quest'ultima inoltre fornisce protezione ai propri campesinos dagli attacchi dei predoni e permette un veloce transito dei vostri campesinos tornati in città verso l'esagono dove essa è costruita.
Alla fine della fase di movimento il giocatore di turno ha diritto a svolgere un raccolto, ad applicare cioè l'ultima carta di una fila di "n" carte (dove "n" corrisponde al numero di giocatori +1) che rimangono scoperte e visibili sul tavolo fino al loro progressivo utilizzo.
Le carte raccolto dichiarano quali tipi di terreno producono in quel momento: ce ne sono 2 per ogni tipo di coltivazione, una per il legno e 3 per ognuno dei due fiumi. Più due carte predone che vedremo poi.
Una carta che rappresenta una coltivazione autorizza ogni giocatore a prendere 100 monete per ogni esagono irrigato del tipo appropriato da lui posseduto. Una carta con rappresentato un fiume autorizza ogni giocatore a prendere 100 monete per ogni esagono coltivato irrigto dal fiume rappresentato o legno per ogni foresta irrigata dal fiume nominato (badate bene che se non sono irrigati non valgono).
La carta legna autorizza a prendere un legnetto per ogni foresta irrigata posseduta.
Il giocatore di turno può decidere di dare inizio al raccolto scartando la carta che gli spetta e rimpiazzandola con un'altra da piazzare all'inizio della riga oppure ritardare il raccolto spostando la carta che gli spetta all'inizio della fila.
Dovreste aver notato che gli unici esagoni utili sono quelli irrigati. I fiumi infatti sono il fulcro del gioco. Il bello è che è possibile cambiare il corso dei fiumi costruendo dighe. Normalmente i fiumi scendono verso valle puntando sempre verso il territorio più basso ma, tramite l'accorta applicazione di dighe, è possibile spostarli dal loro corso per irrigare esagoni diversi. Una partita ben fatta porta alla costruzione di continue dighe e controdighe, deviando il fiume sempre più vicino alla sorgente.
Uno dei problemi del gioco è infatti quello di procurarsi una continua scorta di legno e, spesso, l'unico modo di procurarselo è spingere i propri campesinos molto a monte, dove le foreste sono più facilmente irrigate per scarsità di terreni coltivati. Attenzione però! Prima ho parlato di carte predoni. Quando queste vengono estratte i predonu scendono dal fiume nominato estromettendo i primi 3 campesinos incontrati!
Giochi collegati:
Dos RiosScritto da linx il 12/07/2004
Voto recensore:
6,8Pro:
Il meccanismo dei fiumi è originale e divertentissimo: con avversari agguerriti alla fine della partita il tabellone sarà costellato da decine di dighe. Le diverse altezze dei territori sono il fulcro del gioco: sarete sempre combattuti fra il lasciare omini in montagna per proteggerli dagli attacchi o piazzarli dove possono coltivare e produrre anche se, probabilmente, per un solo raccolto.Decisamente diverso da ogni altro gioco provato. Materiali resistenti e graficamente eccellenti.
Scarsa influenza della fortuna.
Contro:
Non più di 4 giocatori. I pezzi del tabellone, incastrati a mò di puzzle, sono incastrati così perfettamente che danno sempre l'impressione di "scoppiare" (se schiaccio giù questo pezzo, l'altro salta su). I predoni a volte castigano un solo giocatore senza che ne abbia una vera colpa.Regolamento non chiaro sulla possibilità o meno di occupare le carovane (dei tratti che permettono un veloce rientro dalla città verso le zone medio-alte del tabellone).
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