è veramente divertente: consigliatissimo.
Mindbug è un filler di carte, competitivo, per due giocatori, finanziato tramite una campagna Kickstarter che ha raccolto più di diecimila sostenitori. Si basa su una meccanica di gestione mano.
Come si gioca a Mindbug
Ogni giocatore prende dieci carte casuali dal grosso mazzo di gioco e ne pesca cinque. Inoltre riceve due carte Mindbug, che piazza scoperte di fronte a sé. Ha anche tre punti ferita, per comodità indicati da altre tre carte coperte, ma qualsiasi cosa va bene, in questo caso.
Lo scopo è ridurre a zero i punti ferita avversari.
Ad ogni turno il giocatore può fare solo una tra queste due azioni:
- giocare una carta dalla mano, applicandone gli effetti immediati, contrassegnati dalla parola chiave “gioca”;
- attaccare con una delle sue creature giocate in precedenza.
L'avversario ha una risposta possibile per entrambe le azioni:
- contro una carta da te giocata, può spendere uno dei suoi Mindbug per prenderne immediatamente possesso, applicando lui gli effetti “gioca”: quella creatura è ora definitivamente sua; il turno ripassa a te, dato che di fatto non hai giocato;
- contro un attacco, può opporre una delle sue creature: a quel punto si comparano i valori di forza delle due creature e solo la più debole viene distrutta (entrambe se la forza è pari); se invece il colpo non viene parato, il giocatore perde un punto vita.
Ovviamente le creature, oltre a una differente forza, hanno anche alcune parole chiave, ad esempio:
- veleno: consente di ferire anche creature con forza maggiore;
- caccia: consente di scegliere la creatura in difesa, quando si attacca;
- tenacia: consente alla creatura di assorbire due colpi, anziché morire dopo il primo;
- furtività: queste creature possono essere bloccate solo da altre creature furtive;
- ecc.
Oltre a questo, molte creature hanno spesso un'abilità propria, unica, espressa in qualche riga di testo. Alla fine del proprio turno, si ripesca fino a cinque carte (se ce ne sono ancora nel proprio mazzetto).
Terminate le dieci creature del proprio mazzo, se nessuno riesce a togliere tutti e tre i punti vita all'avversario, si prosegue giocando a attaccando fino a che un contendente non è più in grado di fare nessuna delle due cose, perdendo così in automatico la partita.
Materiali
Un mazzetto di carte standard, un regolamento pieghevole per divenire a misura di carta, un box contenitore in cartone.
L'artwork è simpatico e fantasioso, con animali antropomorfi dall'aspetto buffo e grottesco, spesso derivato dalla fusione di due animali diversi, o un animale e una cosa, o qualsiasi altra diavoleria sia venuta in mente agli autori.
È parzialmente dipendente dalla lingua (poche frasi sulle carte), ma esiste la versione in italiano.
Dato che tutto il gioco è agilmente contenuto nella scatolina (espansione compresa, bustine comprese), è facilmente trasportabile e giocabile ovunque.
Considerazioni tecniche
Il gioco è un botta-e-risposta da circa 15-20 minuti, adatto per essere giocato rapidamente al bar, in pausa pranzo, o in qualsiasi altra occasione propizia.
Il meccanismo è molto semplice e gli effetti chiari, mai macchinosi, proprio per rimanere all'interno della sua fascia di filler.
Ciò che tecnicamente lo eleva al di sopra della media e gli fornisce quel twist in più per trasformarlo da semplice giochino a qualcosa di più elevato, è proprio la meccanica del Mindbug.
Avendo poche carte a disposizione, il giocatore tende ovviamente a farsi una strategia in testa per combinarle al meglio, ma anche così, calare subito i pezzi forti potrebbe essere la soluzione migliore.
Lo spauracchio del Mindbug obbliga invece a rivedere questi piani potenzialmente troppo lineari, tenendo sempre conto di ciò che potrebbe sottrarti l'avversario.
Ecco che allora entra in gioco anche una certa componente di bluff: magari si gioca davvero subito un pezzo molto forte, sperando che l'avversario ci caschi e non lo prenda, per paura che tu abbia in mano cose ancora più potenti.
Oppure si attende a giocare due carte che vanno in combo molto tardi in partita, nella speranza che l'altro abbia già esaurito i due Mindbug a disposizione.
Insomma, la meccanica del Mindbug, nella sua semplicità, è ciò che aggiunge profondità al gioco, risultando efficiente ed elegante.
Aspettatevi quindi né più né meno di ciò che il gioco promette: un filler, rapido, con una profondità adeguata. Il che significa che pure la pesca fortunata farà tranquillamente la sua parte nella vittoria, ma il tutto è proporzionato a impegno e durata necessari.
Conclusione
Ho preso Mindbug per due motivi:
- la curiosità nei confronti di un gioco in cui anche Garlfield ha messo la sua firma, sapendo che non sarebbe uscito qualcosa di banale e scontato;
- il confronto con un altro gioco di carte dall'identico target e livello di difficoltà, uscito bene o male nello stesso periodo, ovvero Clash of Decks, che invece si era rivelato un flop.
Alla fine sono soddisfatto del prodotto e penso terrò Mindbug come gioco da zaino, da tirar fuori in qualsiasi occasione.