Mundus Novus

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Mundus Novus
Voto recensore:
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Ambientazione
Nella Spagna del sedicesimo secolo i giocatori sono mercanti che, attraverso il commercio e la vendita di risorse, devono sviluppare una propria flotta, assoldare aiutanti e ingraziarsi i servigi dei personaggi più importanti dell’epoca allo scopo di ottenere ricchezze e gloria.

Ho iniziato con l’ambientazione del gioco per rispettare il consueto format delle recensioni della Tana, ma questo sicuramente non è uno dei punti di forza di Mundus Novus che risulta essere un titolo piuttosto astratto in cui l’ambientazione si rivela impalpabile e ininfluente.

Il Gioco
Risolviamo subito la questione della parentela tra Mundus Novus e "Mare Nostrum". Mundus Novus non è altro che una delle fasi di "Mare Nostrum" estrapolata e sviluppata come gioco a se stante.
Il nuovo titolo di Cathala e Laget non c’entra niente con le battaglie nell’antichità, le creature mitologiche e i presunti problemi di bilanciamento, ma nello stesso tempo i due autori si sono auto-citati proponendo un titolo completamente basato sulla meccanica di scambio risorse del loro vecchio gioco.
Niente da dire al riguardo dal mio punto di vista. Considerato quante volte abbiamo visto le meccaniche di piazzamento o maggioranza sempre uguali a se stesse, non trovo niente di male nel riproporre dopo anni una meccanica che funziona e non era stata ripresa da nessun altro gioco.

Mundus Novus si presenta subito bene: una scatola piccola, robusta con una grafica elegante e un prezzo incoraggiante (ad Essen 2011 veniva venduto a 18 euro).
Anche all’interno della scatola la qualità dei materiali viene rispettata: divisorio in plastica, carte di due formati diversi dalla grafica bella e curata, soldi e segnalini in cartone spesso.
Gli unici appunti che si possono ravvisare riguardano il carattere con cui sono scritti i nomi delle risorse i quali risultano quasi illeggibili e il fatto che imbustando le carte queste non stanno più nei vani previsti nel divisorio. Mentre il primo problema si limita ad impattare solo sull’astrattezza del gioco (la quale sarebbe comunque elevata), il secondo aspetto è più fastidioso perché è davvero difficile far stare tutto nella scatola.

Il regolamento, presente in più lingue, è chiaro e dettagliato e il gioco si apprende facilmente. Anche il setup è immediato: si scoprono tre carte risorse per il mercato e si crea una fila di cinque carte sviluppo accanto al mazzo apposito.
Il gioco si divide in 4 fasi che vengono ripetute fino al realizzarsi di una delle due condizioni di vittoria da parte di un giocatore: possedere 75 dobloni o creare la combinazione perfetta (le nove risorse più la reliquia Inca). Il gioco finisce anche se non è più possibile aggiungere nuove carte sviluppi per raggiungere le cinque, in quel caso vince il più ricco.

Senza entrare nello specifico delle fasi, cerco di spiegare il motore del gioco cioè la meccanica di scambio merci. Per illustrarla al meglio è necessaria una visuale del mazzo risorse.

Le risorse sono divise in tre categorie: comuni (sfondo arancione), non comuni (sfondo blu) e rare (sfondo verde). Ogni categoria a sua volta è composta da tre risorse differenti, ognuna contrassegnata da un diverso numero. Le materie arancioni sono 1-2-3, quelle blu 4-5-6 e quelle verdi 7-8-9.

I giocatori ricevono casualmente la propria mano di risorse ad ogni turno, poi il Mastro commerciante sceglie quante merci vuole scambiare (due, tre o quattro). Ogni giocatore deve obbligatoriamente scegliere dalla propria mano quel numero di risorse e posizionarle scoperte davanti a sé. Il giocatore che ha scoperto la somma di valore maggiore (conta il numero presente sulle merci) diventa il nuovo Mastro Commerciante e inizia questa fase di gioco.
In questa fase ogni giocatore prende una delle carte scoperte dagli altri giocatori e sceglie se tenerla o scambiarla con una del mercato e tenere quest’ultima. Il giocatore a cui è stata presa la carta è il prossimo di turno a fare la stessa cosa e così via, con l’unica eccezione che due giocatori non possono scegliersi a vicenda più di una carta consecutivamente.
Quando le merci scoperte saranno esaurite ogni giocatore avrà ottenuto lo stesso numero di carte scoperte prendendole da altri giocatori. Con questa meccanica è possibile che un giocatore abbia una carta in meno e il Maestro Commerciante una in più, in questo caso quest’ultimo dà una delle sue risorse al giocatore in difetto.

Questo scambio di risorse serve per costruirsi una mano di carte che permetta di acquistare sviluppi o ottenere soldi nella fase successiva, considerando che a fine turno tutte le merci non utilizzate devono essere scartate.
Per acquistare sviluppi (uno soltanto per ogni turno) è necessario giocare tre, quattro o cinque carte uguali tra loro. A seconda che si tratti di risorse comuni, non comuni o rare si potrà acquistare solo il primo della fila degli sviluppi scoperti oppure scegliere tra più carte.
Per ottenere soldi invece è necessario vendere soltanto risorse diverse tra loro, in una combinazione di minimo quattro carte. I dobloni che si ottengono dalla vendita delle merci crescono esponenzialmente all’aumentare del numero di carte giocate. Anche in questo caso si può vendere una sola combinazione di carte per turno.
Le reliquie Inca possono essere utilizzate sia nell’acquisto degli sviluppi (carte tutte uguali), come jolly al posto di una qualsiasi altra merce; sia per ottenere soldi, in questo caso vengono vendute a parte e il loro valore sale al crescere del numero di reliquie che si vendono insieme.

Questo meccanismo, seppur non complesso, lascia un po' spiazzati all'inizio e ci vogliono diversi turni per riuscire a famigliarizzarci. A questo proposito si sente la mancanza di un foglio riassuntivo per ogni giocatore, come quello presente nell'ultima pagina del regolamento.

Poiché ad ogni turno i giocatori ricevono soltanto 5 risorse, per perseguire entrambe le possibili vittorie è necessario acquistare dal mazzo degli sviluppi delle Caravelle le quali permettono di aumentare il proprio carico o dei Magazzini che consentono di conservare delle merci da un turno all'altro o ancora dei Mercanti che scambiano la tipologia delle risorse.
Tra gli sviluppi inoltre ci sono dei personaggi famosi che si possono ingaggiare nella propria flotta e che forniscono vantaggi ad ogni turno.

Ad Essen il gioco è stato venduto con 5 personaggi bonus che danno ulteriore varietà alla partita in quanto si inseriscono nel mazzo dopo il setup iniziale degli sviluppi (che dipende dal numero di giocatori) e successivamente vengono tolte dal gioco 5 carte a caso, formando così un mazzo sempre diverso.

L'ultima cosa da dire riguardo Mundus Novus sono gli eventi.
Ci sono diversi eventi che influiscono sulle varie strategie di gioco (soldi, caravelle, magazzini, etc..). Ad ogni turno l'evento attivo è quello rappresentato sulla prima carta del mazzo sviluppi. Questo offre un'altra lettura strategica nell'acquisto degli sviluppi, perché a volte conviene acquistare una carta che non ci serve pur di sbloccare quell'evento o viceversa.

Considerazioni
Mundus Novus è un bel gioco di carte che secondo me ha nella lunghezza il suo maggior difetto. Una partita dura difficilmente meno di un'ora, spesso un'ora e quarto, leggermente troppo rispetto all'esperienza di gioco.

Gli autori sono riusciti a bilanciare bene la vittoria economica e quella per combinazione di merci facendo in modo che le partite si concludano sul filo di lana qualunque strategia si scelga, questo però a discapito di una collocazione del gioco nella categoria dei filler. Mundus Novus è troppo leggero per essere un gioco in cui impegnare una serata e troppo lungo per essere utilizzato come riempitivo.
Resta comunque un buon gioco, che scala abbastanza bene dai 3 ai 6 giocatori, con una meccanica di base originale e diverse scelte da prendere durante il proprio turno. Facilmente spiegabile a chiunque è adatto anche a coinvolgere nuovi giocatori.
Il fattore fortuna è sicuramente presente nella pesca delle risorse ma gli sviluppi, la meccanica di scambio carte e il mercato riescono a mitigarlo abbastanza premiando quasi sempre una buona strategia e le scelte giuste al momento giusto.

All'astrattezza del tema si contrappone una grafica curata e dei buoni materiali, il risultato è un gioco di carte piacevole, ben pensato, che non farà gridare al capolavoro ma difficilmente deluderà i suoi possessori.

Pro:

Meccanica di base originale.
Buona scalabilità da 3 a 6 giocatori.
Grafica e materiali curati.
Prezzo contenuto.

Contro:

Astrattezza.
Durata leggermente eccessiva.
Divisorio interno piccolo per le carte imbustate.
Mancanza di un foglio riassuntivo per ogni giocatore.

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