Ambientazione
Come promesso dal titolo Space Bastards è un gioco Spaziale e di Bastardate. Credo possa bastare per spingervi ad acquistarlo, no?
Uhm no. Ok, ok... allora eccovi il servizio completo!
In una galassia piccolissima, remotissima, misteriosissima, e tuttoilpacchettobase+issima il cattivissimo dittatore di turno sta per mollare baracca, satelliti e alieni e godersi finalmente la pensione. Così, per non lasciare allo sbando i piccoli pianeti tanto amatamente vessati nei decenni passati, indìce una sfida fra i suoi 5 figli per determinare chi sarà il suo successore... o almeno proverà ad esserlo fino alla prossima partita.
Ogni aspirante despota avrà così a corredo un suo esercito di alieni di varie razze e dimensioni, un’astronave per spostarli da un luogo all’altro e qualche moneta che permetterà di aumentare, o migliorare, il numero delle bastardate contro i propri avversari in un turno.
Il Gioco
Sfatiamo subito un mito: le dimensioni contano! Non date retta a chi vi dice il contrario. Ogni tessera infatti occuperà uno spazio diverso (fra razza e razza) che influirà sul proseguo del gioco. I Pianeti colonizzabili dispongono di una griglia limitata nella quale potremo posizione i nostri seguaci finché ci sarà sufficiente spazio, proibendone allo stesso tempo l’accesso agli avversari come pure la nascita di nuove leve in caso di saturazione.
La parte centrale del gioco ruota intorno al pannello dei rapporti inter-specie, ovvero una serie di carte Azione indicheranno l’ordine dello svolgimento delle relazioni fra gli alieni presenti su ogni Pianeta. Relazioni che saranno a loro volta pianificabili solo fra le specie indicate alla sinistra e alla destra delle carte stesse. Le Azioni potranno essere univoche (come Mangiare o Uccidere) oppure frutto di accordi fra i giocatori (come Commercio o Diplomazia). I rapporti d’amore o appetito (è risaputo che allo stomaco non si comanda!), non saranno però fissi per tutta la partita, anzi il cambio o in alcuni casi, l’inversione di questi, è il vero motore della “Bastardata Spaziale”.
Ma andiamo con ordine. Il gioco dura 12 turni, divisi in 2 fasi:
- Spostamento: la fase di Spostamento avviene per prima. Ogni giocatore a seconda della tipologia di alieno, della portata della sua astronave e dello spazio disponibile sul pianeta di destino può muovere un numero indefinito di tesserine da un posto all'altro. Questo modificherà gli equilibri del pianeta lasciato come di quello "conquistato" creando pericolose relazioni, e soprattutto reazioni, fra le razze presenti.
- Azione: in questa fase ogni giocatore sceglie segretamente (e contemporaneamente ai propri avversari) una delle 8 possibili "bastardate" attraverso carte in tutto e per tutto identiche a quelle del pannello delle relazioni. Amore, Pistola, Mangiare, Commerciare, Diplomazia, Migrazione, Mutazione, Cambio delle relazioni. E proprio in questo ordine si risolveranno i conflitti fra razze e giocatori. La carta utilizzata viene messa da parte ben visibile, cosi' che tutti sappiano cosa ci si potrà aspettare nei prossimi turni da quel giocatore.
Ogni 4 turni si assegneranno punti vittoria a chi avrà più alieni (non conta la razza) su ogni pianeta. E, cosa molto interessante, a metà partita si restituiranno le carte azioni usate in precedenza. In buona sostanza se la carta Amore viene usata al secondo turno non potremo rigiocarla prima del 6°. In questo modo ogni giocatore dovrà scegliere con cura quando e dove muovere le sue truppe e quali carte giocare prima.
Il vincitore sarà colui che al 12° turno avrà più punti Vittoria (se no perché si sarebbero chiamati così?) ottenibili attraverso il possesso di più pianeti, la conversione delle monete rimaste a fine partita e le relazioni diplomatiche durante i turni Azione.
Esempio di una situazione di gioco
"Diario del Capitano, Data Astrale 123stella.610 Stiamo spostando un carico di pericolossimi Tucandraghi da Patalia a Oligofrenia, il pianetino più' grande dell'intero Sistemino Solarino, nell'intento di sovvertire il potere locale aumentando il numero dei nostri accoliti".
Lo stesso turno però il possente "Lord Pizza" decide di incrociare i suoi Spuds con gli Sluggies, non consenzienti, dell'avversario facendo generare 2 porzioni di "patate fritte andate a male" (pagando 2 monete per migliorare l'azione) e grazie all'espansione delle uova: una lumaca, visto che la griglia del pianeta glielo permette; disponendoli ad una distanza tale fra di loro da non dare modo a nessun altro avversario di scendere a terra o procreare nei prossimi turni è sicuro della sua superiorità numerica al centro del PiccoloVerso. Purtroppo per lui pero' l'azione Sparare viene sempre dopo l'amore... e il suo avversario Jedi usa la forza per far uccidere ai suoi Toadlings tutti gli Spuds del pianeta sovvertendo il Governo locale, ma non liberando lo spazio disponibile (cosa possibile solo con l'azione Mangiare). Sarà questo il destino di Oligofrenia? Oppure con l'ultima azione disponibile nel turno HAL9000 deciderà di mischiare le carte di relazione permettendo cosi' nuovi scontri (pure amorosi) nelle prossime puntate? Rimanete sintonizzati su questo bat-canale per scoprirlo!
Considerazioni
Graficamente questo gioco è uno spettacolo per gli occhi. All’interno della tipologia di alieno si nota subito una ricercatezza estrema nella caratterizzazione dei simpatici esserini decisamente bislacchi e troppo simpatici ma, soprattutto, diversi uno dall’altro!
Il tabellone è molto bello da vedere, disegnato fronte/retro (ma giocabile solo da un lato) seppur piccolo e in alcuni casi scomodo per il piazzamento delle tesserine degli alieni che, in teoria, dopo il primo turno non dovrebbero più muoversi da dove si trovano... dovrebbero, appunto, dato che capita spessissimo che vengano spostati accidentalmente muovendo le proprie tessere come pure semplicemente tentando di posizionarle.
Nessuna dipendenza dalla lingua grazie alla mancanza assoluta di testo sulle carte e alla meccanica tutta incentrata sulla "grafica".
Nota di demerito invece per monete, punti Vittoria e astronavi. Tutti rotondi. Tutti della stessa dimensione. Tutti di un colore forse troppo scuro e decisamente troppo simile al tabellone che rischiano di “perdersi” nel caos dei pianeti o di confondersi tra di loro.
L'esperienza di gioco mi ha molto divertito. Chi non desidera bastardeggiare i propri dirimpettai di sistema solare? Vi sarà ormai chiaro che l’umorismo scanzonato è alla base del gioco. Ma non fatevi ingannare! Vincere non sarà casuale e nemmeno così facile come l’ambientazione può lasciare intendere.
Il piazzamento delle tessere, lo spostamento dei propri alieni come pure la scelta dell’azione più giusta da fare, possono nascere solo da una scelta logica ben strutturata nella propria tattica. Nessuna alea, tutto “cogitare di cervello”… Anzi forse possiamo annoverare fra i difetti, se proprio vogliamo trovarne, la necessità di pensare bene ogni mossa, insomma preparatevi a tempi biblici di attesa se al tavolo con voi ci sono i cosiddetti “Clessidra” (rubo il termine all’amico Zerro73, bellissimo Marco).
In conclusione quindi “Space Bastards” è un gioco a) decisamente ben bilanciato, in cui la vittoria può essere perseguita mediante diverse strategie; b) dannatamente divertente (e questo non solo grazie alla grafica); c) dalla rigiocabilità elevata, grazie alla possibilità di chiudere alcune aree della mappa o di invertire l’ordine delle “Relazioni” fra gli alieni. Lontanissimo dall’essere il gioco “cazzone” che appare sono sicuro vi saprà sorprendere con una grande interazione… e tantissime bastardate spaziali!
Non casuale.
Disegnato benissimo.
Veloce da spiegare ma impegnativo da giocare.
Incita alle bastardate.
Vario nelle possibilità di azione.
A volte cervellotico.
Segnalini astronavi troppi piccoli, quasi invisibili sul tabellone.
Riconoscimento delle proprie razze non immediato per ogni pianeta.
Piccolo bug nel regolamento per l'azione Metamorfosi.