Versione "equa e solidale" , e un po’ più complessa, del classico "Monopoli". Ogni giocatore rappresenta una famiglia peruviana che deve arrabattarsi per sopravvivere ogni anno, utilizzando quanto ha a disposizione (campi, soldi, piccoli allevamenti) facendo fronte ad una serie di disgrazie, alcune presenti sul tabellone di gioco, altre date da carte personalizzate o comuni. Il gioco si basa sostanzialmente sulla coltura dei propri campi. All’inizio di ogni anno (rappresentato da un giro di tabellone: ne sono previsti sei) ogni giocatore decide come utilizzare i suoi campi, sapendo che, a seconda del clima, le Banane renderanno di meno o di più del Cotone, il Caffè è una coltura meno "rischiosa" e così via. Il clima quindi viene sorteggiato (normale, secco, umido) e indicherà le resa economica dei campi. Ogni anno i costi aumentano, ma se i campi renderanno a sufficienza, le famiglie potranno permettersi di acquistare un altro terreno, un piccolo allevamento, ingrandire l’azienda. Stando attenti a non farsi prendere la mano perché la banca non ammette sbagli né proroghe. Alla fine di ogni anno si fanno i conti dell’azienda familiare.
Componentistica un po' leggera (soprattutto gli Inti, i soldi peruviani).
Terzomondopoli ha meccaniche semplici, le continue disgrazie permettono una certa interazione tra i giocatori e risulta divertente per le continue sorprese che propone e per le frustrazioni e le continue difficoltà che costringe ad affrontare (la siccità, il calo dei prezzi, i terroristi, le tasse, la polizia). Vince, ma a volte è veramente un dettaglio, chi alla fine dispone di più mezzi di sussistenza (conteggiando campi, allevamenti e soldi). Certamente la fortuna ha un peso notevole ma può essere in parte bilanciata dalle scelte o dagli azzardi che ogni giocatore può compiere, oltre che dalle collaborazioni che riesce a trovare negli altri giocatori.
Pro:
Pregio di questo gioco, oltre alla sua semplicità, è la simulazione piuttosto realistica delle dinamiche e situazioni (la povertà, l’incertezza, l’egoismo o l’altruismo verso gli altri, la fatica di arrivare a fine anno, l’indebitamento con le banche) che fanno parte davvero della realtà di molti paesi del Sud del mondo.
Contro:
La parte del conteggio dei guadagni di fine anno è da ripensare perchè assomiglia ad una denuncia dei redditi e spesso i neofiti si devono far aiutare o riempire i fogli di cancellature.
secondo me avete dimenticato di sottolineare il senso educativo del gioco inteso come stimolo alla collaborazione tra partecipantri; rispetto al monopoli classico, in cui prevale accumulo e vittoria singola, qui vale sopravvivenza e "andare avanti insieme"
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