La fama di Alex Randolph come creatore di giochi deriva anche dall’averne inventati come questo. Essendo un gioco di connessione, Twixt ricorda come meccanismo l’Hex, ma delle particolarità proprie ne fanno un gioco molto più profondo e vario.
Sulla tavola da gioco sono segnate 24 linee verticali e 24 orizzontali con due linee rosse e due linee nere poste su lati opposti, che separano le linee più vicine ai bordi dal resto del campo di gioco. In ogni intersezione così formata è presente un foro. Mancano quelli corrispondenti ai quattro angoli.
Comincia uno dei due giocatori, che piazza un piolo in un foro qualsiasi, purché non sulla fila laterale che sta oltre la linea del colore dell’avversario.
Ogni volta che due pioli dello stesso colore si trovano alla distanza corrispondente a quella della mossa di cavallo negli scacchi, vengono collegati con un legante (una sorta di “ponte”) e da quel momento i due pioli non potranno più essere attraversati da nessun altro legante, mentre i due pioli potranno essere utilizzati per piazzare altri leganti.
Lo scopo è quello di creare una linea continua di leganti che colleghino due punti qualsiasi appartenenti alle file di fori laterali inaccessibili all’avversario. Non esiste cattura.
La particolarità di piazzare un legante solo quando i pioli sono alla distanza della mossa di cavallo fa sì che la complessità di questo gioco salga di molto rispetto all’Hex: infatti, mentre nell’Hex si hanno 6 possibilità di connessione, nel Twixt queste sono 8. Decisamente un gioco difficile da dominare.
Giochi collegati:
TwixtScritto da Poetasaranga il 27/10/2005
Voto recensore:
7,4Pro:
Molto strategico e profondo.Contro:
Uguali ai pregi.Accedi per scrivere un commento
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