Alcune cose che fanno felice un Goblin alle fiere del gioco.

Ogni volta che partecipo al Festival del Fumetto di Novegro mi ricordo perché faccio parte de La Tana dei Goblin. Non che non lo sappia, ma si è così occupati a giocare, divertirsi e provare nuovi giochi ed espansioni dei vecchi, che lo si dimentica.

Il Festival si tiene due volte l'anno alla Fiera di Novegro vicino a Milano, la prima in inverno, l'altra in primavera e vi partecipano tante persone che coi giochi hanno un rapporto spesso occasionale ma sono animate dalla curiosità di provare e vivere una esperienza ludica spesso incredibile, sempre divertente.

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La Tana dei Goblin Lodi

Ogni volta che partecipo al Festival del Fumetto di Novegro mi ricordo perché faccio parte de La Tana dei Goblin.
Non che non lo sappia, ma si è così occupati a giocare, divertirsi e provare nuovi giochi ed espansioni dei vecchi, che lo si dimentica.

Il Festival si tiene due volte l'anno alla Fiera di Novegro vicino a Milano, la prima in inverno, l'altra in primavera e vi partecipano tante persone che coi giochi hanno un rapporto spesso occasionale ma sono animate dalla curiosità di provare e vivere una esperienza ludica spesso incredibile, sempre divertente.

Noi Goblin eravamo lì il 7 e 8 febbraio 2015 a proporre giochi, consigliare, e sopratutto spiegare in modo chiaro e semplice le regole per fare sì che chi gioca entri dentro il gioco in modo pieno e divertente.

In quel momento, quando dopo la partita vedi sorridere le persone cui hai spiegato un gioco, ti ricordi a cosa serve la Tana dei Goblin: diffondere la passione per il gioco intelligente.

Quando sono in un clima da festival come quello di Novegro, non mi piace spiegare un gioco in modo freddo e distaccato, come fossi un droide o un ologramma che si limita ad eseguire il programma. 

Se il gioco lo consente, condisco le spiegazioni con aggiunte magari non necessarie ma che "creano un'atmosfera".

Volete mettere spiegare Room 25 immergendo i giocatori in quel clima di sospetto e timore che li farà vivere l'esperienza di gioco in modo più pieno? E raccontare la storia del giardino dell'imperatore di Takenoko? E perché fare qualche citazione cinematografica di lotte tra "mostroni" prima di lasciare i giocatori a darsela di santa ragione in King of Tokyo? E che dire dell'atmosfera di sereno e lieto cammino che si riesce a creare prima di intraprendere il viaggio di Tokaido? E avete mai provato a spiegare Sheep Race facendo la cronaca in diretta della corsa delle pecore?

Ci sono due cose che rendono felice un Goblin come me e, penso, molti altri Goblin.
La prima è sapere che le persone cui hai spiegato un gioco e che hai fatto giocare si sono così appassionate che sono corse a comprare il gioco, e te le vedi venire incontro a fine fiera con in mano la scatola ancora da aprire che ti vengono a ringraziare. "Lo hai spiegato così bene e ce lo hai fatto piacere così tanto che siamo andati a comprarlo!".

L'altra cosa è questa, ed è quella che mi piace di più: persone che hai fatto giocare negli anni passati, che quando tornano in fiera ti vengono a cercare appositamente perché vogliono che i giochi glieli spieghi proprio TU.

Nelle ultime edizioni ho fatto giocare un gruppo di ragazzi veneti molto simpatici che amano i giochi semplici dove ci si può menare e nel corso del tempo hanno giocato a Room 25, The Island, King of Tokyo, Bang!, Sheep Race (dove puoi fare schiattare la pecora degli altri).

Sono passati anche quest'anno e mi sono venuti incontro sorridenti chiedendomi prima di tutto non di proporre un nuovo gioco, ma come stavo!

Poi si è giocato. Non avevano molto tempo quest'anno e li ho fatti giocare a Pony Express, un gioco che piace sempre credo sopratutto per due cose: lanciare i dadi da poker, che è sempre una cosa figa e schiccherare contro gli altri giocatori e gli indiani.

Ci si è molto divertiti e, nel salutarci e darci appuntamento alla prossima edizione, ho ricevuto il loro grazie. 

Non sono riuscito a dirgli che sono io che ringrazio loro! Hanno soddisfatto uno dei due piaceri di essere Goblin.

E allora chiusa questa ennesima opportunità di incontro, il pensiero va già alla prossima occasione dove ritroveremo il pubblico e potremo mostrare quello che ci piace: giocare.

 

 

 

 

 

 

 

Commenti

Dalla mia prima partecipazione a Play l'ho detto, mi diverto quasi più a spiegare giochi che a giocarli. La mia esperienza di Play è simile alla tua, con una famiglia che mi ha cercato l'anno dopo aver loro consigliato alcuni giochi, per avere nuovi consigli e invitarmi a condividere il pranzo ludico con loro. Ok, alla fine mi hanno offerto solo una lattina di Fanta, ma non è quello che importa. Io da un'edizione all'altra mi dimentico i Goblin che ho incontrato, figuriamoci i gruppi a cui ho spiegato un gioco, ma sapere che loro tornano a trovarmi e cercano proprio me è una sensazione fantastica, che nemmeno la più sofferta vittoria a un tedescone da quattro ore può offrire. Perché alla fine spiegare è un po' offrire parte di sé. E condividere la mia passione è una cosa che mi piace davvero tanto... peccato solo non riesca a farlo a casa mia... ;)

Da quando siamo nella Tana ci siamo resi conto che giocare è divertentissimo, ma spiegare un gioco l'upgrade, ed è altrettanto soddisfacente, o forse di più. E ci siamo spesso chiesti il perché.
Perché è gratificante trasmettere il gusto per quel gioco, è emozionante creare l'atmosfera (come dice bene Sarek), è una sfida saper consigliare il gioco giusto per ogni gruppo.
E forse, in fondo in fondo, è anche una piccola rivincita verso quelli che ci guardano come esseri strani, noi che ci divertiamo seduti a un tavolo davanti a dei legnetti colorati.
... d'altra parte siamo Goblin, il sano agonismo non ci abbandona mai. ;-)

É verissimo!!! Stare lì a spiegare ed avvicinare a questo mondo é una bella sensazione.
L'anno scorso al comicon ho avuto la soddisfazione di rivedere gruppi già noti e soprattutto di vedere miei alunni che avevano convinto le mamme ed un ragazzo che l'anno prima era venuto tutti i giorni passare dall' altra parte come dimostratore

Bel pezzo, che condiviso visto che anche io c'ero, mi vedete nell'ultima foto, tavolo di destra, maglietta rossa, crapa pelata, chino a spiegare Carcassonne, mi sono divertito un sacco ad illustrare i vari giochi giganti. E' stato gratificante e sono tornato a casa addirittura più felice di quando passo una serata sul tabellone di un bel German.
Mi sono divertito anche a smontare lo stand, ad arrampicarmi per tirare giù gli striscioni e a condividere il tempo con altri Goblin. La soddisfazione più grossa però me l'ha data Samurai di Knizia. Appena arrivato Maurizio mi informa che nessuno si è ancora seduto al tavolo del gigante di Samurai. La prendo come sfida personale, ma come un gioco così bello! Da quel momento mi piazzo nei pressi del tavolo e lo spiego a tutti, il tavolo sarà preso d'assalto, alcuni ragazzi si mettono anche in coda pur di giocarci, insomma piaciuto a tutti! Avrei giurato che da quando sono arrivato il il tavolo fosse stato sempre pieno, ma la foto di cui sopra mi smentisce.
Hihihi.. va be, il succo non cambia, è stata una grande Fiera!

La prima volta che sono stato coinvolto nell'organizzazione del Play di Modena ricordo che prima di entrare in fiera mi sono detto: "Questa è un'occasione ghiotta per provare tanti titoli che ho solo sentito nominare, farò il mio turno di spiegazione e poi andrò subito a giocare". Poi sono rimasto tutti e due i giorni attorno ai tavoli della Ludoteca Ideale, spiegando decine e decine di volte gli stessi titoli, e scoprendo il gusto dell'esposizione "brillante", la voglia di trovare la battuta giusta per divertire e, parallelamente, per aiutare a fissare meglio questo o quel punto del regolamento. Da quella volta il Play è diventato il mio momento dell'anno, e la spiegazione è IL momento ludico per eccellenza (spesso quando gioco ad un titolo nuovo mi soffermo subito a pensare a come spiegare una particolare regola o eccezione... sì, lo so, sono un po' malato XD). Non vedo l'ora che sia aprile! ^^

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