[Anteprima] Dice Brewing

Filip Głowacz e Ireneusz Huszcza, autori di Dice Brewing e fondatori della giovane casa editrice Board & Dice che lo pubblica, hanno messo insieme la loro passione per i giochi da tavolo e per la distillazione della birra. Dice Brewing è infatti il secondo loro titolo ambientato nel mondo dei birrifici (dopo Piwne Imperium): si tratta di un gestionale di media difficoltà per 2-4 giocatori della durata di 45-90 minuti, imperniato su una meccanica di gestione dei dadi.

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Dice Brewing

Filip Glowacz e Ireneusz Huszcza, autori di Dice Brewing e fondatori della giovane casa editrice Board & Dice che lo pubblica, hanno messo insieme la loro passione per i giochi da tavolo e per la distillazione della birra. Dice Brewing è infatti il secondo loro titolo ambientato nel mondo dei birrifici (dopo Piwne Imperium): si tratta di un gestionale di media difficoltà per 2-4 giocatori della durata di 45-90 minuti, imperniato su una meccanica di gestione dei dadi.

Il gioco

In estrema sintesi dobbiamo raccogliere e trasformare le risorse necessarie a produrre i diversi tipi di birra, definiti dalle carte ricetta che vengono rivelate man mano nel corso della partita. Le risorse sono rappresentate innanzitutto dai dadi, che spiccano decisamente nella componentistica: 50 dadi di 4 colori diversi – verdi per il luppolo, gialli per il malto chiaro, neri per il malto scuro e infine i dadi blu che rappresentano l’abilità del birraio. Ci sono poi gettoni seme, che servono a produrre malto e luppolo, e i gettoni ingredienti speciali – frutta, spezie e miele, oltre che speciali tipi di luppolo e malto – che si possono aggiungere alla birra per migliorarne il gusto (ma soprattutto la redditività!). Abbiamo infine dei gettoni azione da utilizzare in qualsiasi momento del turno per ostacolare gli avversari o favorire le nostre attività.

Ciascun giocatore ha a disposizione una plancia con 4 edifici, ognuno dei quali contiene spazi azione sui quali è possibile trasformare e/o migliorare le risorse: la Casa del Malto, che produce malto chiaro e scuro o aumenta il valore dei rispettivi dadi (i dadi di valore più alto sono più versatili e quindi migliori); la Piantagione di Luppolo, che produce luppolo o ne aumenta il valore; la Scuola di Abilità, che ci consente di modificare il valore dei dadi in vari modi; e infine il Dipartimento dei Semi, che produce semi ma anche monete.

Obiettivo del gioco è ottenere più punti vittoria degli avversari producendo le birre migliori!

Ogni giocatore inizia con 1 seme, 1 dado di ogni colore e 2 monete d’oro: mettiamo il seme nel nostro Magazzino e i dadi nella nostra Area Attiva. Poi si mettono scoperte sul tavolo 3 o 4 carte ricetta (a seconda del numero di giocatori), e si va a cominciare. Il gioco è organizzato in round, ognuno diviso in 4 fasi: analizziamole rapidamente.

1) Tiro e collocazione dei dadi. Per prima cosa dobbiamo tirare tutti i dadi presenti nella nostra Area Attiva. Dopodiché, a turno, possiamo mettere 2 dadi e/o gettoni seme alla volta sugli spazi azione degli edifici della nostra plancia giocatore, allo scopo di trasformarli e possibilmente – perché c’è sempre quel po’ di alea da tenere presente quando si manovra con i dadi – ottenere le risorse che ci servono. Qui abbiamo una limitazione: un giocatore non può utilizzare un dato spazio azione se tutti gli avversari hanno già utilizzato quello stesso spazio azione sulla propria plancia. Normalmente, questi processi di trasformazione danno i risultati nella fase 4 (Riordino) ma, se utilizziamo l’abilità del birraio – cioè i dadi blu – possiamo velocizzarli e ottenere il risultato immediatamente, potendo quindi sfruttarlo nella successiva fase 3 (produzione della birra) . Man mano che otteniamo le risorse desiderate mettiamo i relativi dadi e gettoni nel nostro Magazzino. Questa fase prosegue finché i giocatori vogliono / possono effettuare azioni.

2) Acquisti. A turno, possiamo acquistare gettoni ingredienti speciali (al Mercato) e/o gettoni azione (al Mercato Nero) in cambio di monete d’oro.

3) Produzione della birra. A turno, prendiamo una carta ricetta tra quelle scoperte sul tavolo e ci mettiamo sopra gli ingredienti necessari, prelevandoli dal nostro magazzino. Da notare che il valore dei vari dadi raffigurati sulla carta ricetta rappresenta il valore minimo necessario a soddisfare la ricetta, e pertanto i dadi con valore più alto sono più versatili. Per ogni ricetta prodotta possiamo guadagnare subito punti vittoria ma anche monete d’oro, gettoni azioni o dadi.

4) Riordino. Se non abbiamo usato i dadi blu nella fase 1) per velocizzare i processi di trasformazione delle risorse che avvengono sulla plancia giocatore, è questo il momento in cui raccogliamo il risultato dei processi – magra consolazione, potranno essere usati solo nel prossimo round.

Il gioco termina alla fine del turno in cui sono state prodotte complessivamente 10, 15 o 20 carte ricetta (a seconda che si giochi rispettivamente in 2,3 o 4 giocatori). Monete d’oro e dadi posseduti forniscono punti vittoria aggiuntivi. Chi ha più punti vince!

BGG riporta un prezzo presunto di 18€ (22€ con le carte promo), quindi nella fascia economica.

 

Prime impressioni

L’ambientazione è senz’altro accattivante, quanto meno per gli estimatori della birra. I materiali appaiono gradevoli alla vista e curati, e l’uso delle icone rende il tutto indipendente dalla lingua; in particolare i 50 dadi colorati fanno la loro bella figura. Il regolamento (che non è ancora quello definitivo) è scritto bene e in modo chiaro, e almeno al primo impatto non mi ha lasciato dubbi.

Dice Brewing appare un titolo di media difficoltà, un gestionale con trasformazione risorse incentrato sulla gestione dei dadi: tira i dadi, trasforma i dadi usando gli edifici e le altre risorse, acquista ingredienti speciali e gettoni azione, usa i dadi e gli ingredienti speciali per produrre la ricetta di birra più redditizia possibile. Usa i gettoni azione per ostacolare gli avversari e/o favorire le tue attività.

Il gioco non presenta meccaniche innovative, ma l’insieme appare ben amalgamato e interessante. Le variabili in gioco sono parecchie, per cui si può presumere una discreta variabilità e rigiocabilità.

L’alea è presente (e voluta!) con il tiro dei dadi; ma le ampie possibilità di gestire / modificare il risultato dei dadi sembrerebbero fornire un discreto controllo sull’andamento del gioco, anche se immagino che l’aspetto tattico e opportunistico prevarrà su quello strategico. Comunque rimane tutto da verificare alla prova pratica, incluso il bilanciamento di tutti gli elementi del gioco.

L’interazione sembra significativa: le carte ricetta disponibili sono poche, per cui è presumibile che più giocatori abbiano in mente di produrre la stessa ricetta – ma solo uno potrà farlo (quello favorito dall’ordine di turno); pur avendo ciascuno la propria plancia giocatore, la limitazione sugli spazi azione degli edifici non consente a tutti di compiere le stesse azioni; infine, i gettoni azione danno la possibilità di interazione (in alcuni casi anche diretta) e una discreta opportunità di bastardate, consentendo di rimuovere dadi dai magazzini avversari, bloccare edifici e dadi degli avversari e bloccare carte ricetta.

In definitiva un titolo che potrebbe consentire anche ai giocatori occasionali – anche grazie alla simpatia del tema – di avvicinarsi al mondo dei gestionali, anche se la presenza di diverse opzioni tattiche potrebbero renderlo leggermente ostico per chi non ha esperienza; tutto da verificare dopo aver aperto la scatola. Comunque, pur senza destare particolare entusiasmo, Dice Brewing mi ha intrigato un tantino (beh, mettiamoci pure il fatto che la birra mi piace parecchio …) e spero di avere l’occasione di provarlo.