IL GIOCO
Ci sono due identiche plance quadrettate, che raffigurano un mare punteggiato da isole e …. queste due plance vengono messe sul tavolo separate dal coperchio della scatola, in modo che ci siede da n lato non possa vedere l'altro: da una parte siedono i naviganti, dall'altra il giocatore che impersona Poseidone.
Ogni navigante ha una nave che parte alla periferia del tabellone e deve raggiungere l'isola posta al centro dello stesso. Lo stesso identico scenario, con un duplicato delle navi, è settato anche dalla parte del tavolo di Poseidone.
In ognuno degli 11 turni di gioco, il dio del mare gioca una delle 11 tessere in suo possesso, che gli consentono di spostare una singola nave, spostarle tutte, o altro. Ovviamente fa questo spostamento solo sulla sua plancia e non su quella pubblica. Gli spostamenti sono sempre in una delle 8 caselle adiacenti alla nave.
A questo punto ciascuno degli altri giocatori muove la propria nave, di solito in direzione dell'obiettivo centrale, sempre di una casella. Ora Poseidone deve dire a ciascun giocatore se la sua nave è su mare profondo o normale (cambia il colore del quadretto), se è adiacente a una o più isole e così via. In pratica indizi generici che possono dare una indicazione ai giocatori circa la reale posizione della propria imbarcazione e dar loro modo di correggere la rotta nella mossa successiva.
I giocatori vincono se portano tutte le quattro navi all'isola entro gli 11 turni, altrimenti vince Poseidone. É possibile anche giocare con la vittoria individuale o consentire a Poseidone di giocare coperte le proprie tessere azione: ogni tessera giocata va scartata, come nel gioco base, ma naturalmente non vedere quale sia/siano la/le nave/i vittima del capriccioso dio abissale aggiunge una grossa difficoltà.
PRIME IMPRESSIONI
Leo Colovini sforna questo titolo che ricorda visivamente Battaglia Navale, ma promette di essere un piacevole gioco deduttivo per tutta la famiglia.
Molto semplice le regole e il meccanismo, la parte in cui Poseidone dà informazioni ai giocatori è quella che maggiormente mette in moto i propri neuroni, perché in base alle tessere giocate, alla nostra posizione fittizia e a tali dettagli rivelatici, potremmo essere in gradi di ricostruire la nostra reale posizione e correggere la rotta.
Il tempo di gioco e la profondità rimangono quelli di un filler, ma, a una prima lettura, non banale e sicuramente divertente.