INTRODUZIONE:
La Granja è un titolo di Michael Keller e Andreas Odendhal uscito recentemente ad opera della casa Spielworxx. Ad Essen ci sarà in un numero limitato di copie per cui è consigliato il preordine per quanti non volessero rischiare di perderselo. Purtroppo il prezzo non è proprio dei più economici aggirandosi intorno ai 60€. Come ho detto è già in commercio pertanto è possibile trovare commenti di chi il gioco lo ha provato al contrario di me che ho solo letto il regolamento (disponibile in inglese su BGG). Ma veniamo a noi.
IL GIOCO:
Il titolo mette 1-4 giocatori in competizione fra loro nella gestione di una piccola fattoria di Majorca. Al termine dei sei turni di gioco chi avrà più punti vittoria vincerà la partita. I punti si fanno sostanzialmente in due modi: ampliando la propria fattoria o vendendo merci prodotte. Al centro del tavolo è posto il tabellone di gioco che rappresenta il mercato del villaggio. In esso sarà possibile commerciare, edificare bancarelle e gestire le diverse azioni a disposizione. Ogni giocatore avrà anche una sua plancia personale rappresentate la propria fattoria La fattoria sarà espandibile tramite carte che verranno posizionate in appositi punti sui quattro lati della plancia e che potranno quindi rappresentare nuovi campi, edifici, aiutanti o carretti. Tutti questi utilizzi, ovviamente, avranno dei costi e dei ritorni in termini di prodotti, capacità lavorative, di stoccaggio ecc. ecc.. All’interno delle plance ci sono gli edifici di partenza, le capacità commerciali, i prezzi delle merci e delle diverse azioni, l’indicazione delle entrate e molte altre informazioni utili. Prima di cominciare ogni giocatore riceve 4 carte che, come detto, potranno essere utilizzate in diversi modi.
La sequenza di un turno di gioco è divisa in 4 fasi.
1) Fase Fattoria: a sua volta divisa in 4 sotto-fasi da far svolgere interamente da tutti i giocatori prima di passare alle sotto-fasi successive:
a. Giocare una carta e pescarne un’altra: ogni giocatore può giocare una carta e pescarne una nuova.
b. Raccogliere le rendite: ogni giocatore raccoglie le entrate generate dalla sua fattoria che possono essere soldi, prodotti agricoli, maiali o beni di commercio.
c. Crescita nei campi e nascita di maialini: in questa fase i campi vedono lo spuntare di nuove prodotti agricoli (uva, olive o grano) e un minimo di una coppia di maiali mette al mondo un maialino (qualcuno ha detto Agricola?).
d. Scelta della tessera tetto: da piazzare nel primo spazio libero disponibile della propria fattoria. Queste tessere costano denaro e danno punti, inoltre attivano particolari funzioni a disposizione del giocatore che le sceglie (beni agricoli, avanzamenti nell’ordine di turno, punti, soldi, ecc. ecc.).
2) Fase delle entrate: in questa fase il primo giocatore lancia un certo numero di dadi (due dadi a giocatore più uno) e li piazza negli spazi azione corrispondenti al numero uscito. In ordine di turno ogni giocatore sceglie un dado, lo piazza nella sua plancia e svolge l’azione ad esso corrispondente.
Fatte due azioni a giocatore il dado rimasto farà svolgere l’azione indicata a tutti.
Le possibili azioni sono (a seconda del numero sul dado):
1- Prendere un maiale (se si ha lo spazio dove metterlo)
2- Giocare una carta o pescarla o prendere un bene agricolo
3- Prendere due differenti beni agricoli
4- Prendere 4 soldi
5- Upgradare due risorse/upgradarne una e avanzare sulla siesta/avanzare due volte sulla siesta
6- Effettuare una consegna o prendere due soldi.
3) Fase del trasporto: consiste anche questa in 4 sotto-fasi:
a. Ogni giocatore sceglie in segreto uno dei segnalini-asino a sua disposizione e poi si rivelano simultaneamente. I segnalini riportano un numero di cappelli e/o di asini diverso.
b. Avanzare sulla track della siesta (ordine di turno) di tanti spazi quanti sono i cappelli riportati nel segnalino-asino scelto.
c. Effettuare (secondo il nuovo ordine di turno della track della siesta) tante consegne quanti sono gli asini riportati nei segnalini scelti. È una fase cruciale del gioco in cui i giocatori consegnano le merci a disposizione ottenendo vari benefici e bonus per particolari condizioni soddisfatte. Durante tale fase possono ottenersi incrementi di diverso tipo.
d. Consegne extra: in questa fase, sempre in ordine di turno ciascun giocatore può svolgere tante consegne extra quante ne ha nella sua fattoria (si parte con una sola ma le carte ampliamento della fattoria possono far ottenere consegne extra) pagandone il relativo costo.
4) Fase di punteggio: si fanno punti per le merci consegnate, per la posizione nella siesta (che poi si azzera) e si “stappano” le abilità dei propri tetti.
A fine partita si convertono in soldi le cose rimaste e si convertono i punti i soldi con un rapporto di 5 soldi un punto.
A tutto questo si aggiungono una serie di azioni che si possono svolgere in qualsiasi momento che permettono di scambiare lavoratori per soldi, beni agricoli, carte, maiali, ecc. ecc..
Alcuni cambiamenti marginali nelle regole permettono di giocare anche in solitario.
PRIME IMPRESSIONI:
Il gioco si presenta davvero corposo e ben fatto e le prime impressioni sono di un gestionale complesso, variegato e pieno di sfaccettature che però non risulta particolarmente astratto o difficile da padroneggiare nelle sue dinamiche di base. Poi certo giocare bene è tutto un altro discorso. Personalmente ho trovato il titolo davvero interessante anche se mi spaventa un pochino i possibili tempi di attesa quando ci si troverà a dover gestire parecchie possibili azioni nel proprio turno (le fasi contemporanee sono pochissime e occorre sempre aspettare che tocchi a te per giocare).
La grafica mi piace e sembra un buon connubio fra giocabilità e ambientazione. Tutte le azioni risultano sensate e le plance dei giocatori arricchite delle carte nei diversi modi di giocarle rendono abbastanza bene la sensazione di una fattoria che si allarga e cresce. Tuttavia i materiali per quanto buoni non sembrano giustificare un prezzo così alto sebbene ormai sui prezzi bisognerà rassegnarsi sempre di più temo.
In sostanza un titolo che tengo d’occhio ma che non mi sento di comprare a scatola chiusa.