matrriosche
Martin Wallace non ha mai giocato al videogioco di Anno 1800
Fa molto Dune di Jodorowsky.
Speriamo che il buon Martin ci sappia sorprendere.
La serie Anno non mi ha mai entusiasmato per meccaniche rispetto ai vari Sim city e Tropico.
Saluti natalizi a tutti gli amici e amiche degli Apriscatole!
Sì, avete letto bene: Martin Wallace non ha mai giocato al videogioco di Anno 1800, da cui ha tratto la sua ultima creazione nel campo dei giochi da tavolo. Come ha infatti spiegato in un'intervista, ha praticamente "costretto" un suo amico game designer a giocare tantissimo col videogioco e si è fatto un'idea di cosa fosse dalle informazioni raccolte tramite l'amico. Nel mio piccolo, non avendo nemmeno mai saputo che esistesse un videogioco intitolato Anno 1800 - essendo fermo a Mortal Kombat II sul Super Nintendo - non posso far confronti e, per questo, corro a parlarvi del gioco da tavolo. Anno 1800 è uscito pochissimi mesi fa in lingua tedesca (è l'unica attualmente disponibile) per Kosmos, ma vi anticipo che è indipendente dalla lingua, se non per i player aid e il regolamento, che trovate regolarmente tradotto in italiano qua in Tana. È un gioco da 2 a 4 giocatori della durata indicativa di un paio d'ore, in cui andremo a gestire tramite un albero tecnologico una marea di risorse (per davvero, sono più di quaranta!) in modo da far prosperare la nostra isola e i suoi abitanti. Tranquilli, non avremo cubetti o risorse sagomate per tutte quelle risorse: si produrranno "virtualmente" solo quando ci serviranno per costruire qualcosa! Avremo sì dei cubetti, ma per i cinque diversi tipi di lavoratori.
Non aggiungo altro e vi lascio al video, sperando di intavolare Anno 1800 il prima possibile con gli amici di sempre. Non mi resta che guardare languido la scatola e augurarvi, oltre che Buone Feste, anche... Buona visione!
