Ahahahah, quanta verità... mi hai strappato un bel po' di sorrisi pirandelliani. Bravo :)
Una premessa fondamentale: non ho assolutamente intenzione di parlare di Ludopatia, che è un problema serio, ma in modo ironico di tutti quei comportamenti che potrebbero essere assimilati a malattie equiparabili ad un raffreddore. Ne sono affetti tutti prima o poi, è fastidioso ma curabile, può ripresentarsi ciclicamente e solo se diventa cronico può essere considerato un vero problema.
Gratta e Vinci meglio conosciuto come Acquisto impulsivo
Questa potrebbe essere definita più come una malattia esantematica che un raffreddore. All’inizio del nostro hobby, tutti ne soffrono a causa di un proprio gusto ludico non ancora sviluppato e con l’esperienza scompare. Sono rari i casi in cui si presenta anche nei successivi anni, il più delle volte quando si tentano approcci con categorie inesplorate come ad esempio i giochi per bambini.
I sintomi si presentano per lo più in negozi con vasta scelta o quando ci sono scontistiche molto vantaggiose: ci si ritrova a vagare cercando l’ispirazione giusta per prendere uno o più giochi sperando che siano quelli che vi regaleranno ore di divertimento, in realtà se vi va proprio bene il 50% delle volte ci azzeccate.
I segni di questa malattia debellata poi ve li ritrovate negli anni, come le cicatrici della varicella, negli anfratti più nascosti delle vostre collezioni da monito ad acquisti più oculati.
Completismo
Fra le malattie prese in esame questa è sicuramente la prima a comparire, nasce agli albori del nostro hobby con la prima versione alternativa o ristampa modificata di un gioco, ed è quella che accosterei più di tutte ad un raffreddore.
Non si presenta in tutti gli appassionati: taluni ne sono immuni, in altri può manifestarsi solo in forma lieve o incostante tanto da essere del tutto trascurabile.
I sintomi si presentano sugli scaffali dei giochi con versioni differenti dello stesso gioco (rivisitata, deluxe, ultimate, ecc.), espansioni e promo imprescindibili, senza voler dimenticare ogni sorta di orpello pensato ed ideato per quel gioco. Più se ne accumulano e per più titoli differenti, tanto può essere considerato preoccupante lo stadio della malattia.
Non esiste una cura, per resistervi bisogna aver sviluppato sufficienti anticorpi da poter affrontare questo batterio nelle sue molteplice forme, vedremo più avanti anche come può evolvere e mutare.
Hype Addicted
Di recente scoperta, questa malattia colpisce principalmente i nuovi giocatori, ma non disdegna i vecchi che sono fortemente condizionati dai social.
Proprio nei social è da rintracciare la genesi della malattia, con gli you tuber e gli influencer che seminano consigli e opinioni ai loro emuli e proseliti che a loro volta propagano in ogni dove il verbo del marketing da traslare in scimmie d’acquisto, cosicché ogni gioco possa assurgere al Paradiso del Giocone.
Al momento non è ben chiara questa malattia e se ci sono cure possibili. L’unica cosa certa per chi ne soffre è che porta con sè allucinazioni ludiche e nuove forme di Acquisto impulsivo. Si propaga molto velocemente nei gruppi di gioco in cui sono presenti gli infetti, procurando agli altri una bulimia di gioco da una partita e via, giusto in tempo per il selfie da pubblicare.
La setta dell’Io gioco classico ha fatto sua la crociata di estirpare questo male, contrastandolo in ogni sua forma, personalmente ho i miei dubbi sull’efficacia di questa sperimentazione.
Fan Boy
Questa malattia nasce come una forma mutata e molto specializzata del Completismo perchè si lega in maniera indissolubile ad uno o più autori di giochi. Quelli più colpiti sono gli appassionati di lungo corso perché più esposti nel tempo a questa forma di contagio.
Le sue controindicazioni non sono molto gravi in fin dei conti: oltre a creare dipendenza d’acquisto nei confronti di ogni sua nuova produzione, obnubila irreversibilmente il giudizio sui suddetti giochi rendendolo assolutamente poco obiettivo.
Come nel caso del diabete, quindi, non è curabile, ma può essere tenuto sotto controllo limitando le proprie opinioni a riguardo. Una cosa molto semplice in origine ma difficilissima oggigiorno nell’era di internet e dei social network, è necessario autocontrollo ed un carattere poco incline al protagonismo e al trolling, altrimenti i Capolavori si sprecano e si crea il substrato per la prolificazione dell’ Hype Addicted.
Solo il ceppo Feldiano di questa malattia ha mostrato in taluni casi segni di guarigione, ma a dire il vero solo a causa delle sue recenti scadenti produzioni.
Serial Gamer
La malattia può sorgere sia autonomamente che come un peggioramento irreversibile del Completismo o dell’Hype Addicted, non è da prendere sottogamba perché siamo nell’area del collezionismo estremo.
I sintomi sono evidenti a tutti tranne a chi ne soffre, si acquista enormemente di più del fabbisogno ludico con una lunga coda di titoli da provare, i rari titoli che vedono 10 volte il tavolo assurgono per direttissima all’Olimpo dei capolavori.
Quando si presenta spontaneamente, nasce come confronto testosteronico dello scaffale più lungo. Senza una tempestiva cura può degenerare molto velocemente, con risultati paragonabili alle scorte del pane ritrovate in casa da Fantozzi quando Pina si invaghisce del panettiere Abatantuono.
Fortunatamente la maggior parte delle volte il corpo genera autonomamente gli anticorpi e si smette di comprare, con risultati fra i più disparati, anche estremi, come ad esempio la vendita dell’intera collezione. In diversi casi si è rivelato efficace l’intervento della compagna con la minaccia da manuale: “scegli o me o i giochi”.
Alla ricerca dell’arca perduta
Quando si è raggiunta una certa esperienza nel nostro hobby è molto facile incappare in questa malattia, potrebbe essere quasi definita come una malattia della vecchiaia. Questo perché solo dopo aver sperimentato un buon numero di giochi, nasce l’esigenza di trovare bei giochi confacenti ai propri gusti, ma meno conosciuti ed accessibili: i classici introvabili, le perle rimaste nascoste da annate ricche di buoni titoli, gli underdog in uscita ad Essen.
I sintomi si manifestano all’inizio con ricerche spasmodiche in internet di regolamenti, recensioni, video dei giochi più disparati per passare all’azione spulciando tutti i negozi online e i mercatini.
Il più delle volte si presenta in forma lieve e si cura raggiungendo un equilibrio soddisfacente nella propria collezione e, tranne sporadiche ricadute, non è preoccupante.
Viceversa, con il perdurare della malattia la cosa diventa più seria e si rischia di acquistare l’improponibile, come l’ultimo titolo di grido push your luck-dexterity-piazzamento lavoratori giappo-cinese o la versione beta del prototipo autoprodotto in A4 alla fiera dell’Est.
R
A
R
O
Il nome di questa malattia è un acronimo che sta per Rimanenza Acquistata da Rivendere Onerosamente. Pur avendo uno stesso ceppo è duplice e si manifesta in una versione positiva ed una negativa, che colpiscono due distinti gruppi di persone.
Quella positiva colpisce esclusivamente gli Affaristi da mercatino, non ha effettivi nocivi, anzi dà indubbi vantaggi a chi ne è affetto, ma ha la controindicazione di infettare soggetti sani (o già malati dell’Arca Perduta) con la versione negativa del virus. Quest’ultima ha effetti poco piacevoli come il dimagrimento finanziario fino ad arrivare al parziale/totale rigetto dell’hobby.
La versione negativa, però, nella maggioranza dei casi è curabile totalmente una volta che si sono sviluppati gli anticorpi. Quella positiva invece è incurabile, anche se in molti si battono mettendone in luce i sintomi in modo da scongiurare quantomeno la diffusione di quella negativa.
Non è finita qui, nel prossimo articolo prenderò in considerazione esclusivamente le nuove patologie scaturite dall’avvento di Kickstarter.