Per me non ti merita, butta Lui insieme all'anello nel fuoco di Mordor! Ps...si chiama Gollum? Tessssoro..
"Un anello per ghermirla e nel buio incatenarla".
Arriverà il giorno in cui getterò la fede nel vulcano dell'isola di fuoco, perderò l'invisibilità e tornerò libera.
Ma facciamo un passo indietro che ero partita con il piede giusto: il mio primo bacio lo guadagnò un ragazzo dopo 24 sconfitte ed una patta ad Othello; cercando di non perdermi, qualcuno si convertì al gdr e mi fece diventare protagonista di un suo goffo irresistibile fumetto; mi arroccai in modo inespugnabile alle avances di un maestro di scacchi e cose così.
E poi cos'è successo? Quel giorno a pranzo venne il Lanzuisi per scrivere un articolo per non mi ricordo cosa, erano i tempi in cui giocavo al live di giornalisti ludici e qualcuno ci credeva.
Poi a cena bussò alla porta lui e patatrac, castagne e vino rosso (e che vino, lasciamo perdere una bottiglia introvabile regalata da uno dei giocatori più colti che io conosca) giochiamo a obbligo verità? Neanche innamorato e inebriato ha capito che il mio punto G sta all'inizio della parola "Gioco"... è così iniziò la fine, il nulla si pappò fantàsia e finii in sposa ad un misludico, che babbano non rende l'idea: qui non si canzona una differenza ma si denuncia un ostinato morboso rifiuto del gioco.
E' buona educazione presentarsi, sono Noctua Cojuntas ed il gioco è il mio ambiente, non so da cosa si capisce - forse cambio colore quando mi avvicino al tavolo? - di fatto nessun uomo mi ha mai trattata come neofita o discriminata come donna ad eccezione della mia prima partita alla mia prima Con... Ma era estasi, non dabbenaggine! Per la cronaca, anni dopo gli stessi occhi mi hanno guardata in modo ben diverso quando gli ho scippato una vittoria che credeva scontata.
Sono stata in esilio per anni: ho due figli, due malattie ed una zavorra di marito che fa invidia al peggior stereotipo di compagna di cui tanti giocatori si lagnano, che poi sarebbe l'argomento di oggi: quando LUI non gioca. Ecco la mia storia.
All'inizio riuscii a trascinarlo a Lucca, ma il principino nonostante avesse il pass (perle ai porci!) era disturbato dai ragazzi che giocavano a Magic intralciando le porte... magra consolazione il giretto romantico sulle mura, un giorno tornerò alla città magica magari con un cosplay adeguato; stavo pensando alla succube da compagnia risvegliata.
Dalla sala stampa di Essen - il live di giornalisti andava a gonfie vele- gli mandai messaggi pucciosi, al suo posto ne sarei stata onorata, lui non ascoltò una parola... Altri sì e naturalmente mi canzonarono quasi quanto per le mie interviste in gramelot.
Ai tempi gestivo un sito diciamo vivace ed a suo modo innovativo, smontarlo continuamente criticandolo in termini di mission, vision e buisness plan non è stato esattamente salutare per la sua sopravvivenza, non capirlo significa ignorare la motivazione intrinseca che fa muovere il gioco, a qualcuno manca proprio il concetto! Chiaro limite di soggetto misludico.
Abbiamo altri segnali di questo riprovevole atteggiamento: “A volte credo di averti strappata al tuo mondo" è detto con commiserazione, suona come " non sono ancora riuscito a dissuaderti dal tornare alla insensatezza del tuo giocare"... altro che le sbuffanti accuse di essere un bambinone fatto da quelle che per i bambini sono tutto cuore... in ogni caso, spannolinati i pupi e ridimensionati i mostri sto gradualmente tornando al mio mondo, bentrovati, mi siete mancati tanto.
A proposito di figli: sto costruendo per loro la ludoteca che io non ho mai potuto avere, avesse fatto mezza partita o assemblato due dei miei lego technic: i lego fanno solo disordine... frasi che stridono come gesso sulla lavagna, quest’ultima peraltro gettata nell'immondizia perché il gesso sporca. Magistrale anche il suo veto su Star Wars perché a detta sua inadatto ai bambini: a mio carico l'iniziazione alla bici, gavettoni, cavallina e tutto il resto appresso. Dico, è o non è peggio della peggior moglie bizzoca? Eccovi dimostrato che la difficile convivenza con chi non gioca non conosce differenze di genere.
Tra l'altro, messo alla prova un giorno mi ha battuta in tutti i giochi proposti, dunque non si tratta di trovare quello giusto – secondo me tutti giocano a qualcosa se estendiamo il concetto di gioco sino a stiracchiarlo - né si possono creare le condizioni favorevoli, che non deve essere un evento prodigioso a permettere il miracolo di una partita, leggerezza ci vuole.
Il mio nuovo ruolo è la blateratrice ludica così vi lascio con una sciocca riflessione: in cosa consiste la differenza tra chi ama il gioco e chi lo rifiuta? Secondo me è una questione di curiosità e di disponibilità a concedersi quel leggero abbandono necessario per entrare in una dimensione diversa dove ci si pone volontariamente davanti ai propri limiti. Allora le donne sono meno curiose, si abbandonano meno facilmente o hanno paura dei propri limiti? A giudicare dalle critiche che mi vengono mosse da voi_sapete_chi parrebbe essere la compostezza un elemento discriminante, in effetti è una virtù che raramente si associa al divertimento.
Muliebrando muliebrando
Noctua Cojuntas