Il prossimo Deckscape verrà presentato ufficialmente a PLAY il prossimo aprile, ma, grazie alla gentilezza della dv Giochi, siamo riusciti a mettere le mani su una copia di preproduzione per potervene parlare in anteprima. Questa volta ci troveremo a dover organizzare un colpo che neppure
Ocean’s Eleven, viaggiando in gondola tra i canali di Venezia.
Le novità
Purtroppo… poche! La struttura è la stessa dei precedenti due Deckscape (L’Ora del Test e Il Destino di Londra che avevamo già recensito), un mazzo di 60 carte enigma da risolvere per poter proseguire, l’impossibilità di “tentare” una soluzione senza rivelarsi la risposta e le X da segnare ad ogni errore per valutarsi alla fine dell’avventura.
Cosa introduce di nuovo? Due cose: un foglietto su cui capeggia la scritta “Il piano del furto a Venezia” con l’indicazione di aprirlo solo quando sarà richiesto e 6 personaggi da scegliere, ciascuno con la propria abilità e con alcuni indizi che potranno essere letti solo da chi sceglierà quel personaggio, indizi che saranno fondamentali per risolvere alcuni enigmi.
Per il resto, la storia si dipana secondo lo schema già ben testato e funzionante dei primi due capitoli, con enigmi che richiedono competenze diverse per essere risolti: colpo d’occhio, pensiero laterale, ragionamento, tutti risolvibili senza abilità specifiche e che offrono un bel livello di sfida.
Quindi?
I casi sono due: Vi sono piaciuti i primi due capitoli? Vi piacerà anche questo. I primi due titoli vi hanno lasciati freddi? Questo Furto a Venezia non aggiunge nulla di abbastanza nuovo per farvelo piacere di più degli altri due. Le novità introdotte, pur essendo ben tematizzate (specie il piano del furto) non apportano però veri cambiamenti a livello di meccaniche.
I personaggi sono un ottimo metodo per obbligare anche i giocatori più timidi a partecipare, avendo delle informazioni esclusive queste vanno condivise per poter giungere alla soluzione. È altresì vero che li si apprezza proprio giocando in 6, in 2 giocatori (la configurazione nella quale lo abbiamo provato noi) ciascuno ha tre personaggi e l’avere delle informazioni nascoste perde un po’ di significato. Ci è piaciuto molto che ci fossero degli
oggetti da utilizzare in quanto tali durante il corso del gioco e non abbiamo trovato nessun enigma “impossibile”, anche se alcuni ci hanno obbligato a ricorrere agli aiuti. Insomma, come nei primi due capitoli anche questo Deckscape offre una bella sfida per chi ama questo genere di giochi, se invece le varie escape room in scatola vi hanno stufato… potete passare oltre.