Condivido la recensione in tutto, unico neo e anche grave per questo tipo di giochi in particolare i molti errori nei componenti tipo mappe, io ho fatto la prima parte impazzendo alla fine e scoprendo non facilmente poi su internet del componente errato e non solo quello ma anche nella seconda parte lammappa è errata e bisogna stamparsi quella corretta dal sito, cioè, esperienza totalmente rovinata.
Questa escape room a tema Jumanji porta da uno a sei partecipanti a collaborare nella ricerca di una compagna di scuola misteriosamente svanita all’interno di un videogioco. Lo fa attraverso degli enigmi a tempo che riescono a rimanere ben aderenti alla storia narrata invece di risultare tenuti insieme a forza, diventando quindi piacevole anche a chi davanti a un problema da risolvere tende a trovarsi a disagio. Adesso che ho perso i miei ventisette lettori svelando il finale, passo a spiegarmi meglio.
Uno, ventiquattro, tre, tre, quattro
La scatola del gioco contiene uno strumentopolo misterioso corredato da ventiquattro chiavi in plastica e tre diverse avventure insacchettate separatamente da fare possibilmente in ordine per meglio apprezzare lo svolgimento della trama. Ogni avventura a sua volta è divisa in tre capitoli accuratamente conservati in buste con descrizione del contenuto (per verifica e per resettare il gioco per giocatori diversi).
Le istruzioni indicano su come, una volta aperta la prima busta, vada schiacciato un bottone rosso per avviare un timer sullo strumentopolo misterioso (con l'altisonante nome di Chrono Decoder) che fa partire un conto alla rovescia di un’ora per risolvere l’avventura. Come dite? Il timer non parte? Ma che razza di escapologi siete? Non sapete che bisogna ben leggere tutto il materiale prima di darvi a crisi di panico? C’è proprio scritto sulle istruzioni che prima dovete inserire delle pile nello strumentopolo! Quindi, se non ne avete, correte velocemente al negozietto sotto casa per procurarvele! Come dite? Temete di metterci troppo tempo e non farcela poi entro l’ora di tempo a completare la partita? Ma se il timer non è partito per mancanza di energia! Siete sicuri di essere le persone adeguate a questo gioco?
Oltre a fare da timer, il Chrono Decoder è anche il modo che il gioco ha per dirvi che state facendo le cose nel modo giusto oppure no. Sul latoLa storia e i piani
L’ordine col quale inserire le chiavi è di solito ben chiaro. Ogni sezione dell’avventura, infatti, parte descrivendo un piano in più parti che i vostri alter ego nella storia dovranno seguire per perseguire i loro scopi. Ogni piano generalmente è diviso in più passi che corrispondono ciascuno a una chiave. In termini di fruizione del gioco, questa è un’idea molto efficace: è infatti possibile assegnare a ogni giocatore, o coppia di giocatori, la risoluzione di una parte del piano per ottimizzare i tempi e rendere tutti partecipi della vittoria invece che lasciare giocatori a guardare il più sveglio fra di loro che risolve ogni cosa.
I piani sono decisamente verosimili e ben raccontati, nella loro realizzazione, dai materiali di gioco e dagli enigmi. Alla frequente presenza di un’illustrazione del posto dove si svolge il piano da cui trarre indizi preziosi per rispondere agli indovinelli o alle deduzioni logiche, si aggiungono mappe su cui tracciare vie di fuga, fustelle da staccare per rappresentare fisicamente oggetti, anche tridimensionali, con cui risolvere problemi o farvi venire un’idea combinandole fra loro, puzzle, lenti di plastica colorata e pezzi di spago da combinare intelligentemente con altre stampe o fustelle. Ci sono anche piccole stampe che devono essere piegate o maltrattate per ottenere la soluzione - ma poi possono essere ristampate da internet per riproporre integre al prossimo gruppo che si cimenterà nella risoluzione del gioco.
Gli indizi però arrivano fino a riportare direttamente la sequenza delle chiavi da inserire in modo esplicito, fornendovi così, se non la soluzione che aspettavate, un modo per proseguire direttamente alla successiva sezione dell’avventura. Devo dire che il modo in cui è celata questa soluzione è però inefficace: essendo scritta in nero sulla parte esposta alla vista della carta indizi e blandamente mascherata da sgiribizzi rossi da levare sovrapponendo un lucido dello stesso colore, ci vogliono dieci secondi per cedere alla tentazione di allungare l’occhio e alleggerirsi dal peso di un problema ancora non risolto.
Concludendo
Non ho certo provato tutto lo scibile dei giochi di genere usciti in questi ultimi anni, ma devo dire che fra i quattro provati (un paio della serie Deckscape e La tomba del Faraone) questo è quello che più mi ha divertito per la varietà e la fisicità degli enigmi e la loro aderenza alla trama narrata. L’unico, fra l’altro, che lascerei in mano a mio figlio (ultimo anno di medie) da proporre ai suoi amici senza la mia supervisione... e in effetti l'ho fatto con l'avventura finale: ne sono usciti vittoriosi a pochi secondi dallo scadere del tempo.
Piccola precisazione per chi ha visto il film a cui è ispirato (cioè il rifacimento, non l'originale con Robin Williams): la trama non segue quella del film, ma una propria. Non aiuterà averlo visto.