[Editoriale] Cosa cerchiamo in una recensione?

 Avevo scritto questo articolo un bel po' di tempo fa, poi l'ho messo in coda per i tempi di magra. Infine TeOoh mi ha anticipato, scrivendo i suoi tre ottimi articoli sul ruolo del recensore (prima, seconda e terza parte). Così, divertito, gli ho mandato una mail con questo stesso articolo che ora faccio leggere anche a voi. Diversamente dai suoi, questo considera di più il punto di vista del lettore e il mio personale approccio allo scrivere, personale e non migliore di altri, perché, come diceva TeOoh, ognuno deve in fondo trovare la propria strada...

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 Avevo scritto questo articolo un bel po' di tempo fa, poi l'ho messo in coda per i tempi di magra. Infine TeOoh mi ha anticipato, scrivendo i suoi tre ottimi articoli sul ruolo del recensore (prima, seconda e terza parte). Così, divertito, gli ho mandato una mail con questo stesso articolo che ora faccio leggere anche a voi. Diversamente dai suoi, questo considera di più il punto di vista del lettore e il mio personale approccio allo scrivere, personale e non migliore di altri, perché, come diceva TeOoh, ognuno deve in fondo trovare la propria strada.
 
Qualche anno fa, per scrivere la prima recensione, mi sono dato una divisione in paragrafi. 
Era questa,per intenderci.
 
Ho sempre pensato che la divisione in paragrafi fosse la cosa migliore, per chi legge, perché consente una scorrevolezza maggiore e soprattutto la possibilità di trovare immediatamente le informazioni cercate.
Ma una divisione di questo tipo è un aiuto anche per chi scrive. 
Davanti al foglio bianco, soprattutto quando si arriva alle considerazioni, non è sempre facile seguire un filo logico e abbracciare tutti gli aspetti che andrebbero descritti. 
 
La Guida per scrivere le recensioni della Tana dei Goblin è un ottimo strumento per chi parte da zero.
 
Tuttavia la sua divisione distingue solo in: introduzione, ambientazione, riassunto del gioco, considerazioni. Lo stesso tipo di impostazione è in uso su Giochi Sul Nostro Tavolo, su cui scrivo una volta alla settimana. Perciò la cosa più logica è stata, dopo qualche recensione, abbandonare la divisione in paragrafi e adattarmi al corpo unico delle considerazioni.
 
Col tempo però non mi è più bastato. Complice un sistema di voto sempre più schematico e sempre più preciso che ho elaborato per me stesso (perché fa figo dare i voti con i decimali.. .ma da qualche parte i decimali devi pur cavarli fuori, se non vuoi darli a caso come la rena), sono tornato alla divisione in paragrafi. E la divisione corrisponde alle varie voci che poi vanno a comporre il voto finale. Per cui ho l'agevolazione di costruire la recensione e contemporaneamente estrapolarne il voto. 
Se io cercassi una recensione, sarei molto contento di trovare una divisione in paragrafi per ogni specifica voce, perciò sono intenzionato a continuare in questo modo (-> esempio). 
 
Ora, dei singoli paragrafi, quello che alla fine mi ha sempre lasciato meno soddisfatto è proprio il classico riassunto delle regole. Mi sono sempre chiesto chi lo leggesse. Io lo leggo? Raramente. Di solito è troppo lungo per essere un riassunto, troppo breve e privo di figure/esempi per essere davvero esplicativo. Se voglio capire il gioco, leggo le regole. Se devo intuire che tipo di gioco sia, mi serve un riassunto vero, qualcosa che catturi l'”essenza” del gioco.
 
In questo mi ha aiutato (involontariamente) TeOoH.
Devo essere onesto, il primo impatto con le Recensioni Minute non è stato per me positivo. Ho pensato “sì, ma cosa capisce uno del gioco?”. Invece mi sbagliavo. Una minuta cattura l'essenza del gioco, ti fa già capire se potrà essere interessante per te. Poi potrai approfondire, ma la scintilla è già scattata. 
 
Perciò, pur continuando, per prassi, a fare il classico riassunto di gioco (oh, magari qualcuno lo legge davvero), ho iniziato a inserire anche una minuta di poche righe in cui comunicare al lettore l'essenza del gioco, quale sia l'esperienza finale a cui va incontro. Non è sempre facile, ma mi pare sia estremamente utile. Dopo un po' di esperimenti, per la verità ho abbandonato anche questa doppia soluzione: per me si trattava di doppio lavoro, dovendo scrivere sia un riassunto, che una descrizione estesa. Sono quindi approdato ad una descrizione sommaria delle regole: non proprio un riassunto alla TeOoh, ma quasi. 
 
Ultimamente poi, mi sono reso conto che, per certi tipi di gioco (filler, family, alcuni giochi tematici), la mia classica divisione con "profondità", "strategia e tattica", ecc, funzionava poco perché poco si adattava allo scopo e alla funziona di quei giochi. Così ho riassunto tutte le considerazioni in due grosse paragrafi: IL BELLO  e IL BRUTTO. Naturalmente sempre secondo la mia opinione (-> esempio). Penso che, per certi specifici giochi, funzioni molto meglio. 
Ma, come avrete capito, mi piace cambiare e l'approccio con cui scrivo le recensioni è in continua evoluzione.
 
Ognuno è portato a scrivere le recensioni nel modo in cui alla fine le vorrebbe leggere. C'è di tutto sul web: chi spiega il gioco e basta, chi riporta solo le proprie sensazioni, chi cerca di essere il più tecnico possibile, chi fa paragoni con altri titoli. 
 
L'importante è trovare chi corrisponde di più ai nostri gusti e se non lo trovate... beh, forse è il vostro turno di iniziare a scrivere. 
 

Commenti

Sai cosa troverei davvero utile Agza che quasi mai viene inserito? Un paragrafo a parte dove vengono indicati altri 2-3 titoli similari, in modo che chi legge possa subito avere un'idea dei potenziali "concorrenti".
In un periodo di sovraffollamento di giochi direi che potrebbe essere cosa alquanto gradita...o almeno io l'apprezzerei molto!

Ottimo spunto. Vero è che a volte ne leggo che c'entrano poco, però si può fare. :)

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