Tutte le cose belle prima o poi devono finire e anche la fiera di Essen, aimè non fa eccezione. A dispetto dei giri da “acquisto compulsivo dell’ultimo minuto” anche la domenica sono riuscito a provare parecchi titoli che vi vado a descrivere di seguito. Piccolo particolare, per uno slancio di campanilismo ho provato il trittico italiano a dispetto da quanto preannunciato.
Historia:
I giochi di civilizzazione sono la mia passione e non sono riuscito a resistere dal provare l’italico titolo della Giochix di Quondam. Come penso ormai tutti sapete questo gioco ha una gestione particolare della civiltà che tramite le carte si muoverà lungo una griglia le cui ascissa e ordinata descrivono il livello di avanzamento scientifico e militare raggiunto. L’idea è molto originale, valida e funzionale così come fluide e interessanti sono le meccaniche. Al contrario di quanto lamentato da alcuni utenti a me il tabellone piace parecchio mentre mi garbano meno le illustrazioni sulle carte e la loro iconografia (che tuttavia è piuttosto chiara e utile).
Devo però dire che il titolo non mi ha particolarmente conquistato perché è riuscito nel difficile compito di non farmi sentire affatto il tema del gioco, la civilizzazione appunto. Intendiamoci, secondo me è un bel gioco, fatto con maestria ed intelligenza, solo mi ha coinvolto poco nella sensazione (che io adoro) di sviluppare una propria civiltà nei secoli. Ho anche poco apprezzato il sistema di gestione degli attacchi che, se in misura eccessiva, non rientrano nei miei gusti (sono per i giochi poco aggressivi), in questo cosa sono gestiti in modo eccessivamente “buonista”. Non voglio essere frainteso per cui ribadisco che il titolo è valido, ma per me è stata una parziale delusione.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7
Hyperborea:
Fino ad ora il titolo preferito della fiera era rimasto il bellissimo “The Lord fo the Ice Garden” ma devo ammettere che questo Hyperborea l’ha eguagliato. Titolo bellissimo, pulito, elegante e semplice che risponde in pieno alla definizione di “facile da imparare ma difficile da giocare” che trovo il pregio migliore che un boardgame possa avere. Profondo e originale mi ha subito conquistato con la quantità di scelte difficili da dover gestire lungo i turni, a fronte di meccaniche semplici ed intuitive. Bello il sistema per mitigare l’aggressività eccessiva contro eventuali giocatori in difficoltà, bello il sistema di punteggio e bellissima la meccanica di bag-building. Se a tutto questo si unisce una componentistica da big-box della FF il successo è servito. Tra l’altro il gentilissimo autore si è fermato a parlare con noi e ha lasciato intuire la preparazione di un’espansione all’orizzonte.......
Voto per tipo di gioco: 9
Voto personale: 9
The Golden Age:
Ultimo gioco italiano dei tre in uscita per essen che aspettavo con ansia è questo interessante gioco di civilizzazione. Premetto che non ne sapevo molto prima di sedermi al tavolo, se non le tante buone cose scritte dai tester in giro per la rete. Anche in questo caso è l’autore a spiegarcelo (da questo punto di vista l’eccezione è stata per i pochissimi giochi spiegati dai dimostratori) ed inoltre in italiano per cui la spiegazione fila via liscia che è un piacere e riusciamo subito ad entrare nel vivo del gioco. Vengo subito conquistato da una serie di scelte intelligenti ed eleganti per gestire le meccaniche che spesso fanno scricchiolare i titoli di civilizzazione. Su tutte quelle adottate per le battaglie e per il cambio di civiltà che mi paiono ottime e frutto di test ed acume ludico. Nulla è casuale in questo titolo se non l’uscita delle carte e la pesca dei territori che però sono mitigate da una serie di meccanismi per cui riesco ad immaginare davvero con difficoltà una vittoria dovuta al caso e non alla bravura. Solo la pesca dei punti vittoria (segnalini coperti che valgono da 2 a 6) è aleatoria ma l’autore ci ha assicurato che è un male necessaria a far capire che la guerra in questo titolo non deve essere presa come una facile strategia per vincere. Anche per questo titolo si parla di future espansioni che amplieranno il parco delle carte e delle tecnologie da poter sviluppare e anche per lui non posso che scrivere ottime impressioni e tanti complimenti per un ennesimo titolo made in italy che certifica la bravura dei nostri autori.
Voto per tipo di gioco: 8,5
Voto personale: 8,5
Pints of blood:
Potevo forse farmi sfuggire un gioco ambientato in un pub inglese da difendere a suon di freccette e mazze da cricket contro gli zombie? Ovviamente no e quindi, con un’allegra combriccola di amici italiani ci siamo sexduti a questo tavolo carichi di aspettative e voglia di divertirci. Il gioco è un semicooperativo in cui i giocatori devono difendersi dall’avanzata degli zombie dentro il pub uccidendone quanti più possibili. Non si tratta di un cooperativo puro poiché chi ne uccide di più vince essendo gli zombie uccisi i punti a fine gioco. Le meccaniche sono semplici ed i materiali buoni e pieni d’ironia. Tuttavia il gioco risulta piuttosto ripetitivo e giocato in quattro il down time tra un turno e l’altro è un tantino eccessivo per un gioco che dovrebbe fare del divertimento e la spensieratezza le sue armi principali. Peccato perché ci sono idee originali e meccaniche valide, condite con una bella grafica e un’originale sistema di gioco. Rimandato a settembre vedrò magari di prenderlo a poco in seguito per l’ambientazione che piace tanto ai miei figli....
Voto per tipo di gioco: 6,5
Voto personale: 6,5
Crockinole:
Non mi dilungo sul questo famoso gioco di destrezza e mi limiterò a dire che finalmente sono riuscito a provarlo in fiera e l’ho trovato davvero divertente e valido anche se ovviamente non è un acquisto fattibile per dimensioni e prezzo. Bello.
Voto per tipo di gioco: 7,5
Voto personale: 7,5
Tiny Epic Kingdom:
Unico titolo giocato la sera fuori dalla fiera, questo simpatico tascabile di conquista e sviluppo è risultato un giochino simpatico e affatto banale in cui occorre ponderare bene tutte le scelte (quando se ne hanno). Meccaniche semplici e oliate fanno da sfondo ad un gioco ben pensato, gradevole e non troppo lungo che può divertire fino a cinque giocatori e ha dalla sua una gran varietà di razze e relativi poteri tra cui scegliere. Il prezzo non è male per quel che offre ma poteva essere fatto qualche sforzo in più in tal senso essendo anche un gioco finanziato tramite Kickstarter. Rimane un’idea piacevole che divertirà tanti giocatori.
Voto per tipo di gioco: 7
Voto personale: 6,5
I miei report della fiera di Essen 2014 finiscono qui anche se ho in mente di fare un riepilogo di tutto ciò che ho provato e non stilando una classifica delle uscite da dimenticare in fretta e dei titoli che probabilmente lasceranno invece una traccia più duratura e solida nelle nostre collezioni. Intanto devo dire che, a dispetto da quanto da molti detto ed annunciato, la fiera è stata piena di molti titoli interessanti (e non li ho neppure provati tutti) e più di uno troverà/ha trovato posto nella mia personalissima collezione. Secondo me questa è una fiera tra le migliori del quinquennio 2010-2014.
Sperando di aver fatto cosa gradita con queste mie impressioni "a caldo", ci vediamo ad Essen 2015 con il vostro “inviato pelleverde” con le piume......