Gioco bellissimo, ed io non conosco il videogioco. Immersivo, realistico, storico e appagante. Sicuramente per pochi soprattutto per la notevole durata ma sono convinto che dopo un paio di partite si riesca a stare intorno ai 40 minuti a turno in 4 giocatori esperti. Vale la fatica spesa per apprenderlo e spero abbia il giusto successo che un titolo che trasuda amore e attenzione da tutte le parti meriterebbe sempre. Non vedo l'ora di rigiocarlo.
L'Occhio della Redazione è una rubrica dedicata a premiare i migliori contenuti scovati sul forum dai nostri redattori. Report di partite, prime impressioni, recensioni... vale un po' tutto. L'importante è comunicare la propria passione e parlare di giochi!
L’inizio
(Ovvero come certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano)
Europa Universalis nasce come gioco da tavolo nel 1993: si tratta di uno strategico con tutte le tipiche caratteristiche della mostruosità: lunghezza infinita (secondo BGG una partita ha una durata di 60 ore…), 72 pagine di regolamento, due mappe immense, più di mille counter.
La Paradox Interactive ne fiuta però la potenzialità e nel 2000 lancia una versione videoludica di questo titolo. Negli anni usciranno ben quattro edizioni di un videogioco strategico tanto amato quanto complesso. Ad oggi, a detta di Steam, Europa Universalis IV è il titolo al quale ho dedicato più ore della mia vita in assoluto (per la precisione 654,1 – forse solo Sensible World of Soccer potrebbe contendergli lo scettro, ma ai tempi dell’Amiga l’unica a contare le ore trascorse davanti allo schermo era mia madre!).
Così, quando nell’ottobre 2019, la norvegese Aegir Games ha annunciato la campagna Kickstarter di un nuovo gioco da tavolo Europa Universalis: The Price of Power ho gettato cuore e portafogli oltre l’ostacolo, finanziando il mio primo (e finora ultimo) progetto di crowdfunding. La consegna era con ingenuità e ottimismo stimata per settembre 2020, ma il corriere ha suonato alla mia porta con un pacco da 6,3 kg pieno di fiducia e aspettative soltanto a febbraio 2023. Aperta la scatola mi sono trovato davanti a un gioco con un profondo tema storico, ambientato nel periodo tra il 1444 fino alle Guerre Napoleoniche, in cui è richiesto di sviluppare il proprio Regno lungo le varie Ere, attraverso la forza diplomatica, amministrativa e militare, forgiando alleanze e matrimoni reali, creando casus belli, scoprendo nuovi mondi e fondando colonie.
La prova sul campo
(Perché m’appartieni se ci tieni, tu prometti e poi mantieni)
Il primo passo in un gioco tanto ricco è il tutorial: decido così di intavolare lo Scenario I, una partita introduttiva (molte regole avanzate non vengono utilizzate, per concentrarsi sul cuore del gioco) a tre giocatori, che affronto in solitaria per farmi un'idea più chiara del flusso di gioco. Le tre fazioni in campo sono Francia, Inghilterra e Spagna: si parte nel 1444, la partita dura solamente due Round.
Round #1
Inghilterra e Francia sono per forza di cose costrette a fronteggiarsi: i transalpini scelgono subito come primo Evento "La Guerra delle Rose", portando il conflitto nel cuore di Albione e costringendo l'Esercito inglese a dover subito fronteggiare pesanti rivolte intestine. Approfittando di questa distrazione la Francia rafforza i propri eserciti e dichiara guerra all'Inghilterra, occupando immediatamente la città di Bordeaux.
La Spagna, dal canto suo, lascia saggiamente che i propri avversari si scannino tra loro, guadagna qualche ducato dal commercio per poi avventarsi sulla povera Andalusia, che non può far altro che capitolare mestamente; a fine round, gli iberici annetteranno completamente il sud della Spagna.
Intanto l'Esercito inglese sbaraglia i ribelli rimasti nel Northumberland e attraversa la Manica attendendo in Normandia l'attacco dell'odiato francese.
Round #2
La Spagna parte per prima: con l’obiettivo di portare a termine una delle proprie Missioni dichiara subito guerra ad Aragona e, dopo aver conquistato le città di Valencia, Saragozza e Barcellona, attacca anche la piccola e indifesa Navarra.
Ma è in Normandia che ci si gioca l'esito della partita: l'Inghilterra si rafforza e attende, la Francia può solo attaccare a testa bassa: la battaglia è epica e campale, entrambi gli eserciti si affrontano per molti round, ma alla fine gli inglesi riescono a respingere le truppe comandate da Carlo VII.
Sembra tutto finito per la Francia, ma il suo spirito combattivo non la fa arrendere: si indebita e riesce a ricostruire una nuova temibile armata, che lancia all'attacco proprio allo scadere del round.
L'Inghilterra è sorpresa! La sua tattica troppo attendista e difensiva non ha portato i frutti sperati: in una battaglia ancora più sanguinosa e incerta della precedente sono stavolta i transalpini ad avere la meglio, distruggendo l'esercito di Enrico VI e riportando la Normandia sotto la propria ala.
Così anche il secondo e ultimo round volge al termine: la Francia scaccia l'invasore britannico dalla propria madre terra, la Spagna completa la Reconquista della penisola e all'Inghilterra non resta che piangere per i propri errori. La partita termina con la Spagna vincitrice con 36 Punti Prestigio, segue a ruota la Francia a 34, fanalino di coda l'Inghilterra a 23.
Che dire: partita molto (troppo) breve, ma a suo modo epica! Ricca di ribaltamenti, colpi di scena e risvolti inattesi.
Le impressioni
(Sull’importanza (e la difficoltà) di trovare l’alba dentro l’imbrunire)
Il materiale è davvero di alta qualità: tranne alcune piccole pecche (i cartoncini di alcuni tracciati potrebbero essere più solidi e spessi) siamo davanti a una produzione di livello eccellente. La grafica è chiara (nonostante la mappa diventi presto molto affollata) e i disegni delle carte davvero ispirati. L'ergonomia è buona, ma lo spazio richiesto notevole.
Il regolamento è molto corposo, ma il flusso di gioco molto procedurale: ci si ritroverà quindi spesso a seguire passo a passo alcuni processi con il manuale in mano, ma dopo qualche round tutto diventa più fluido e il gioco scorre abbastanza rapido e senza troppi intoppi. Il divertimento è assicurato.
Nonostante il primo breve Scenario permetta solo di grattare la superficie di una bestia di queste dimensioni, giocarci è stato molto appagante: le scelte sono molteplici, il che mi fa pregustare partite ogni volta differenti in grado di riscrivere la storia.
La conclusione
(In cui si illustra il perché è sempre meglio lasciarci che non esserci mai incontrati)
Dopo il tutorial ho iniziato una nuova partita a quattro giocatori con lo Scenario "S1-01: Discovery and Reformation": io guido Castiglia, mentre Francia, Inghilterra e Austria agiranno da Bot. La partita è ancora in corso, ma ho avuto modo di sperimentare più a fondo le dinamiche e le regole avanzate, così come il funzionamento dei Bot, confermando le buona impressioni iniziali.
Europa Universalis: The Price of Power è uno di quei giochi che purtroppo in pochi avranno l’occasione di approfondire: il tema è troppo di nicchia, il costo è troppo elevato, lo spazio richiesto è troppo vasto, il tempo necessario è troppo lungo, il regolamento ha troppe eccezioni; insomma, ci siamo capiti: questo è uno dei classici casi in cui i “troppi troppo” rendono poco accessibile un’esperienza ludica che invece augurerei a tutti di fare.
Sì, perché questo è un gioco profondo, inaspettato, carico di narrativa emergente, forse troppo ambizioso, ma che trasuda passione e amore e da tutti i cubi.
E l’amore andrebbe sempre vissuto a fondo, o, quantomeno, provato.