I sostenitori della prima posizione ritengono che il divertimento sia il principio fondamentale del gioco da tavolo, lo stare assieme, condividere una esperienza, passare una serata. Il gioco da tavolo non è solo un mezzo però, ma anche un fine, perché il divertimento che veicola è esaltato e al contempo esalta il piacere delle compagnia, più di molti altri passatempi meno “sociali”. Questo gruppo ritiene che il giocare per vincere rovini questa atmosfera e fossilizzi il comportamento dei giocatori solo sul fine del gioco, tralasciando il “viaggio”, tutto quello che sta prima della fine della partita, snaturandolo e sminuendolo.
I sostenitori della seconda posizione ritengono che il gioco vada prima di tutto onorato e rispettato e che questo lo si possa fare solo giocando al massimo, con impegno e sempre per vincere. Il gioco da tavolo prevede una vittoria e non cercarla o sottovalutare questo aspetto è negativo non tanto per il soggetto – al quale potrebbe in realtà non importare nulla di vincere – quanto per gli altri al tavolo, perché anche la loro partita potrebbe essere compromessa e in qualche modo rovinata da chi non si impegna a sufficienza.
Io non credo la cosa sia sempre inquadrabile in termini così antitetici. Nel mio gruppo si gioca certamente per vincere, almeno la maggioranza di noi, ma una “pecora nera” al quale della vittoria non importa nulla la abbiamo anche noi.
Penso che la differenza non stia tra il giocare per vincere e il giocare per divertirsi, perché chi punta alla vittoria, se vince, si diverte e chi gioca per divertirsi, se si sente continuamente rimproverare dagli altri di non impegnarsi, non si diverte.
Penso che il discrimine fondamentale per godere di una partita a un gioco da tavolo stia in una singola parolina: tra il giocare solo per vincere e il giocare anche per vincere.
Se la vittoria diventa il vostro unico scopo, passeranno in secondo piano la serata, gli amici, il confronto, la scoperta. Conteranno solo la vittoria e ciò che porta ad essa: migliorarsi, studiare, fare pratica. Sarete sicuramente felici quando vincerete, ma mai troppo, perché la testa sarà già proiettata alla prossima sfida. Il gioco presuppone un vincente, ma mai solo quello. Se tutti puntassero esclusivamente a quello, ci sarebbero sicuramente tanti giocatori migliori, ma ci sarebbe molto meno gioco.
Giocare anche per vincere significa onorare il tavolo, la partita e la compagnia, facendo il possibile per giocare bene e impegnandosi per vincere. Ma non sarà mai il fine della vostra serata. Perché è la serata stessa il fine, non avete bisogno di aggiungerne un altro. La vittoria sarà dolce, ma sarà solo la ciliegina sulla torta, non tutta la torta. La vostra vittoria sarà la consapevolezza che, comunque vada, voi avete già vinto, perché avrete giocato.